Economia

Mercato immobiliare nel Casalasco, segnali di ripresa: parola di Giovanni Rigolli

"Certo, restano case che non si riescono a vendere. Per quanto riguarda i prezzi, hanno ricominciato a salire per le nuove costruzioni, questo dovuto all’aumento dei prezzi dei materiali e alla volontà delle imprese di costruire sempre al meglio"

CASALMAGGIORE – Le cose migliorano. La crisi fa ancora sentire il suo peso ma, già rispetto a due anni fa, qualcosa in positivo sta cambiando. E’ Giovanni Rigolli, tanti anni di carriera alle spalle, a spiegare la situazione.

“Le compravendite sono aumentate – racconta – e le richieste sono più per le villette a schiera che per gli appartamenti. Gli appartamenti venduti sono quelli di grandi metrature. Sono aumentati i cantieri e le nuove lottizzazioni, e sono ripartiti alcuni cantieri fermi dopo i fallimenti”. Martignana, Vicomoscano tanto per citare due realtà dove, dopo anni di tentativi di vendita di aree in mano a curatori fallimentari, l’attività è ripartita.

“Certo, restano case che non si riescono a vendere. Per quanto riguarda i prezzi, hanno ricominciato a salire per le nuove costruzioni, questo dovuto all’aumento dei prezzi dei materiali e alla volontà delle imprese di costruire sempre al meglio. Riscaldamento a pavimento, impiantistica, pannelli, finiture di pregio: sono tutte spese che accrescono il valore dell’immobile e pure il prezzo”.

In ripresa dunque il mercato del nuovo, ma oggi il vero affare è sul ‘vecchio’. “Basta spostarsi a 10/15 km dai centri grandi e si trovano case vecchie a prezzi bassissimi. Il mercato dell’usato continua a correre al ribasso. Questo perché il cliente è sempre più spesso orientato al nuovo ed anche quelli che – penso agli indiani soprattutto – un tempo optavano per case vecchie adesso guardano anche loro al nuovo. Il vecchio è un vero affare, soprattutto per chi poi pensa ad un investimento, ma anche per chi sa adattarsi e non ha paura a spostarsi”.

In effetti il prezzo medio degli affitti è cresciuto in media del 5,16% (almeno nel casalasco). “C’è molta domanda per gli affitti – prosegue Rigolli – e poca offerta. Oggi per chi può la convenienza di prendere case a prezzo basso e poi metterle in affitto è immediato. I tassi d’interesse sono attualmente molto bassi ma non si sa sino a quando resteranno tali. E comunque, per il discorso della cedolare secca, al giorno d’oggi se uno ha una certa somma di denaro, è molto più conveniente il mattone piuttosto che la banca”.

Passiamo ai negozi: “Bisogna vedere la situazione da comune a comune. Diciamo che a Casalmaggiore il mercato è ancora in movimento, più problemi ci sono in altri centri come Viadana. Cosa è cambiato? I proprietari hanno capito che se ti accordi con chi vuole affittare, magari facendo un ragionamento più a lungo termine sull’affitto, allora riesci ad affittare se no il locale ti resta vuoto, ed hai solo le spese. Il Ponte qui da noi ha dato una grossa batosta al commercio e serve anche l’interesse alla riqualificazione urbana per dare un impulso maggiore alla riapertura delle attività commerciali in generale. Sui capannoni il discorso è diverso. Quando ha chiuso il ponte tante aziende parmensi hanno rinunciato agli affitti e agli acquisti di capannoni o magazzini. I prezzi sono crollati e molti sono rimasti vuoti. In compenso i capannoni sul parmense sono lievitati come prezzi e gli affitti sono aumentati. A rimetterci siamo stati soprattutto noi visto che le aziende parmensi trovavano conveniente affittare qui”.

I terreni: “Per quelli siamo in un momento di flessione, anche se qualche segnale positivo negli ultimi mesi lo si è visto. Adesso si vendono appezzamenti non di grande estensione”.

Il discorso passa inevitabilmente ai mutui: “Ci sono ancora banche che li concedono anche se a dire il vero i criteri sono molto più stringenti e fissi rispetto ad un tempo. Le banche adesso chiedono solide garanzie per concedere il credito, spesso sono i genitori a garantire i mutui dei figli. Ed in ogni caso ci sono sempre le agenzie di brokeraggio che danno una grossa mano a noi agenti immobiliari”.

N.C.

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