Otto buchi nella massicciata sotto le rotaie della stazione di Casalmaggiore: urge intervento
La velocità bassa di passaggio dovrebbe lasciare tranquilli, ma non è questa una giustificazione. Sempre ricordando che la prudenza non è mai troppa. E che quei segnali di spray verde tutto sono fuorché una caccia al tesoro.
CASALMAGGIORE – Nessun allarmismo, ma quei segni verdi tracciati con lo spray sono comunque già sufficienti per capire che qualcosa non va. Perché quei segnali, otto in tutto, probabilmente tracciati da chi di dovere e da personale di Rete Ferroviaria Italiana – o almeno si spera – indicano che la massicciata che sostiene i binari, giusto di fronte alla stazione ferroviaria di Casalmaggiore, non gode di grande salute.
C’è chi, tra i pendolari, l’ha pure messa in battuta: “Ora anche le nutrie e le talpe prendono il treno”. In realtà non è dato sapere se la “colpa” sia davvero di un animale, piuttosto che di un cedimento strutturale, fatto sta che in otto diversi punti sarebbe opportuno intervenire e anche in fretta, dato che quegli otto buchi, che hanno fatto sprofondare parte del terreno e di conseguenze del pietrisco sovrastante, non promettono nulla di buono.
Tutti abbiamo negli occhi le immagini di Pioltello, poco più di un anno fa, quando a cedere fu una parte di binario. Qui la situazione non appare così grave, anche perché a Casalmaggiore in generale i treni si fermano sempre e da qui comunque non passa l’alta velocità, il che significa che l’andamento lento dei convogli dovrebbe scongiurare situazioni così disastrose, ma meglio comunque non sottovalutare il problema e intervenire per tempo. Ai media il compito, in questo caso, di segnalare, sperando che quei cerchi verdi tracciati in corrispondenza dei vari punti deboli della massicciata spingano chi di competenza a intervenire.
Del resto, in una stazione in cui i ritardi sono ormai divenuti una costante, in cui l’elettrificazione non sembra essere nei pensieri di chi comanda a Milano come a Roma, in cui il treno più giovane è ormai già un over 40, ecco che pure la sicurezza infrastrutturale rischia di essere un optional, quando invece dovrebbe essere l’obbligo. La velocità bassa di passaggio dovrebbe lasciare tranquilli, ma non è questa una giustificazione. Sempre ricordando che la prudenza non è mai troppa. E che quei segnali di spray verde tutto sono fuorché una caccia al tesoro.
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