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Reddito di cittadinanza, passa mozione Pd in Regione. Poi è bagarre Rozza (Pd): "M5S mongolino d'oro"

Immediata la reazione del M5S Lombardia che con il capogruppo Andrea Fiasconaro (consigliere per Mantova) ha contestato l’uso di un “termine fuori luogo, esempio fuori luogo. Siamo sempre nella terza aula parlamentare d’Italia”.

MILANO – E’ battaglia anche in consiglio regionale lombardo sul Reddito di Cittadinanza. Ma è battaglia, in questo caso, tra le minoranze del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle. Dapprima l’annuncio di Matteo Piloni (consigliere Pd per Cremona) che spiega: “Il Consiglio regionale ha approvato oggi (ieri, ndr) all’unanimità una mozione del Partito Democratico che chiede al Governo di fare chiarezza su alcuni punti problematici del reddito di cittadinanza. È significativo che tutto il Consiglio regionale della Lombardia, cinquestelle compresi, chieda al Governo di fare chiarezza sui problemi non risolti del Reddito di cittadinanza. Lo Stato spenderà su questa misura oltre sette miliardi di euro, vorremmo che fossero spesi bene, anche se lo strumento non ci piace. Non sappiamo ancora che ruolo avranno davvero i navigator, perché questo Governo ha reintrodotto i Co.Co.Co di Stato, alla faccia del Decreto Dignità, ma soprattutto c’è il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, e senza nuovi addetti soprattutto i comuni e i centri per l’impiego rischiano di non farcela a fare fronte alle richieste. Poi c’è il problema irrisolto dell’Isee: chi avrà il reddito di cittadinanza pagherà i servizi come il nido, la casa popolare, la mensa scolastica come chi ha lo stesso reddito ma da lavoro? Vorremmo evitare discriminazioni tra indigenti e lavoratori”.

“Il Governo – aggiunge Piloni – ha tagliato l’assegno di ricollocazione per i lavoratori in Naspi, ciò significa che il reddito di cittadinanza è finanziato anche con quella dotazione economica che serviva ai lavoratori per pagare corsi di aggiornamento, riqualificazione e reinserimento al lavoro. Questa mozione vuole aiutare i lombardi che hanno necessità di trovare un nuovo lavoro. Con la mozione del Pd, votata all’unanimità, il Consiglio regionale invita l’assessore e la giunta regionale a lavorare in Conferenza Stato Regioni per:
– definire il ruolo ed il profilo professionale dei navigator, oltre al futuro degli stessi allo scadere del contratto di collaborazione stipulato con Anpal Servizi;
– garantire il potenziamento del personale e delle dotazioni dei Centri per l’Impiego, sostenere la formazione ed il potenziamento del personale dei Comuni;
– identificare con chiarezza le categorie di beneficiari che dovranno sottoscrivere il Patto per il lavoro rispetto a quelli che dovranno sottoscrivere il Patto per l’inclusione, al fine di creare una rete territoriale in grado di rispondere ai bisogni in maniera adeguata e integrata nel raccordo tra i CPI ed i Servizi Sociali dei Comuni;
– approvare le necessarie deroghe normative per permettere alle amministrazioni locali di procedere alle assunzioni per garantire il funzionamento del reddito di cittadinanza;
– garantire la comunicazione tra i diversi portali dei vari enti coinvolti nell’iter del reddito di cittadinanza;
– adeguare gli strumenti di politica attiva regionale (Dote Unica Lavoro) per i percettori di Naspi, alla luce della sospensione dell’assegno di ricollocazione per questa categoria;
– verificare gli impatti del Reddito di Cittadinanza sulle prestazioni sociali agevolate erogate dalla Regione o dagli Enti Locali su disposizione regionale per valutare da subito le necessarie modifiche dovute alle mutate situazioni reddituali di una parte della popolazione, e a riferire alle Commissioni competenti”.

Dai 5 Stelle, però, arriva una visione differente e una critica forte proprio al Pd. “Con la mozione approvata oggi (ieri, ndr) in consiglio regionale il Pd chiede conto in Lombardia del reddito di cittadinanza e vorrebbe spiegare al M5S come applicarlo al meglio. Le loro lezioni sul sostegno ai più deboli – spiega Marco Degli Angeli, consigliere 5 Stelle – non sono assolutamente credibili. Hanno ampiamente dimostrato la loro incapacità di amministrare il Paese. È ridicolo che vogliano darci lezioni dopo aver smantellato il Paese e impoverito le famiglie. Sul reddito sono ancora confusi nonostante abbiano presidenti di Regione che, con i loro Assessori, hanno già incontrato il Ministro Di Maio per collaborare alla realizzazione del reddito. Proprio non ce la fanno, non hanno nessuna idea di cosa sia la povertà. Li invitiamo a provare a vivere con meno di 780 euro al mese come migliaia di lombardi che hanno fatto domanda per il Reddito di Cittadinanza”.

Non è tutto: in aula si è scatenata la bagarre ad un certo punto sempre tra Pd e M5S. Nel corso del Consiglio regionale della Lombardia la consigliera regionale del Pd Carmela Rozza ha offeso il M5S dichiarando: “Vorrei ricordare a chi ha vinto il ‘Mongolino d’oro’ vincendo le ultime elezioni politiche che forse andrebbe ricordato il vecchio detto. Ovvero che chi ‘troppo si loda, si sbroda’. Un po’ più di moderazione e umiltà non guasterebbe”. Immediata la reazione del M5S Lombardia che con il capogruppo Andrea Fiasconaro (consigliere per Mantova) ha contestato l’uso di un “termine fuori luogo, esempio fuori luogo. Siamo sempre nella terza aula parlamentare d’Italia”.  Ferma la reazione anche del Consigliere cremasco Marco Degli Angeli :”Sono parole vergognose, inaccettabili”. Rozza si è scusata nel corso del suo intervento in aula. Nel link seguente il video: https://www.facebook.com/watch/?v=619477548477486

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