Salute

Oglio Po, Punto Nascita, medici esterni e programmazione per il rilancio. Comitato presenta il progetto

Il progetto c'è, e c'è pure un comitato disponibile a continuare ad agire a supporto di un progetto complessivo che non prevede solo la riapertura del Punto Nascita ma un rilancio complessivo. Invertire la tendenza è possibile.

CASALMAGGIORE – Mantenere tutti i servizi ed implementarli come precondizione per evitare problemi e rischi di chiusura o di depotenziamento. Invertire la tendenza con ottimismo perché ai problemi una soluzione c’è, il declino non è inevitabile.

Definire – per quel che concerne l’area territoriale socio-sanitaria interaziendale casalasco-viadanese – una strategia unica e condivisa sia per quanto riguarda la gestione dei servizi socio sanitari territoriali e i piani di zona, sia per quanto riguarda gli ospedali per acuti (Oglio Po ed Ente Ospedaliero Bozzolo Asola), quelli riabilitativi e i POT (Bozzolo e Viadana) e i PreSST (Viadana e Casalmaggiore) cominciando a dare immediata esecuzione delle delibere ASST con la nomina del nuovo direttore dell’Area e il completamento dell’organigramma, a istituire una commissione tecnico-amministrativa per la redazione del Piano Strategico da condividere con le direzioni generali ASST e ATS e con l’assemblea dei sindaci e stabilendo un piano di spesa con relativo budget.

Un lavoro complesso quello elaborato dal Comitato a Difesa dell’Oglio Po, che non comprende solo ostetricia e ginecologia. Un lavoro presentato ieri pomeriggio da Annamaria Piccinelli, Luigi Borghesi, Gloria Barili e Jessica Lazzarini.

E’ un vero e proprio progetto di rilancio dell’Oglio Po quello elaborato dal Comitato, diviso in sei punti (più due a carattere generale relativo all’area territoriale socio-sanitaria interaziendale casalasco-viadanese e all’importante ruolo di medici di base e sindaci). Ma andiamo con ordine.

REPARTO DI GINECOLOGIA ED OSTETRICIA – L’obiettivo a medio termine – per quel che riguarda il Punto Nascita – è quello di riaprirlo. Ma intanto per arrivarci – e per mantenere tutti gli altri servizi ospedalieri inalterati e magari implementarli – si deve partire dalle basi. E la base è – come ha spiegato Annamaria Piccinelli – quella di aumentare considerevolmente gli accessi al reparto, in calo da quando il punto nascita è stato chiuso e in seguito anche alla ridotta presenza ambulatoriale degli specialisti. Si deve partire intanto dal mantenere le promesse: quelle che furono fatte quando il Punto Nascita venne chiuso, nell’ottobre dello scorso anno.

LE AZIONI – Ripristinare il servizio di Pronto Soccorso Ginecologico ed Ostetrico, sospeso il sabato e la domenica, nei festivi e nelle ore notturne, modificare la scelta aziendale di fronteggiare la carenza di specialisti avvalendosi di prestazioni libero professionali di medici che non abbiano superato i 65 anni, snellire le procedure di prenotazione degli esami di routine della paziente gravida, prenotazione completa e automatica di tutti gli esami fin dal primo accesso al reparto da parte del personale (caposala o ostetriche), completare il percorso precedente al parto con tutti i servizi mancanti: Translucenza nucale, Villocentesi, presa in carico e pre-ricovero per chi necessita di cesareo. Da una nostra ricerca sono risultati disponibili per effettuare la translucenza nucale n° 3 operatori esterni; per l’amniocentesi n° 2 operatori, per la Villocentesi n° 2 operatori esterni. In questo caso le chiamate esterne possono avvenire o in regime di convenzione intraziendale, come è già stato fatto dall’Azienda, oppure in regime libero professionale. In questo secondo caso il costo è di circa 30 Euro a visita. La normativa di riferimento per i professionisti in quiescenza è Art. 5, Comma 9, DL 95/2012; Circolari della Funzione pubblica ministeriale n° 6 del 2014 e 4 del 2015. Nel rispetto di tale cornice normativa, l’Azienda si è data un proprio protocollo specifico. Altre azioni (sempre nel breve termine): la presa in carico, essendo a cura di operatori facenti parte della stessa azienda, deve poter essere effettuata anche a Casalmaggiore e non solo a Cremona, il pre-ricovero per il cesareo, trattandosi della stessa azienda, deve poter essere effettuato anche a Casalmaggiore e non solo a Cremona, rafforzare il servizio di ostetricia: presenza di due ginecologi in reparto nelle ore di maggiore attività (oggi, l’unico ginecologo presente in reparto deve provvedere a gestire gli ambulatori e le richieste del Pronto Soccorso; ciò crea spesso disguidi e disagi presso le utenti negli ambulatori aperti (attese prolungate, visite o prestazioni interrotte…). I professionisti contattati dal Comitato sono disponibili anche in tal senso. Inoltre si deve prevedere l’ammodernamento del corso pre-parto, con le aziende locali che possono fornire attrezzatura per audiovisivi. Corso pre-parto unico per Casalmaggiore e Viadana da svolgere all’Ospedale Oglio-Po e corsi di acquaticità presso le piscine di Viadana, come avviene ora. Reintroduzione del servizio di IVG (Interruzione volontaria di gravidanza). Oggi il servizio non c’è per mancanza di medici non obiettori (da una nostra ricerca risulta disponibile un professionista in tal senso), trasferimenti protetti a Cremona di donne gravide che si presentano al PS di Oglio Po per il parto: durante le ore notturne e nei giorni festivi, istituire una reperibilità ostetrica oltre a quella del medico ginecologo, aumentare le sedute di ginecologia operatoria (oggi è una alla settimana), la presenza in servizio dei ginecologi presso Oglio-Po può essere aumentata anche grazie alla riduzione del loro impiego nei turni di guardia presso l’Ospedale di Cremona. Garantire fin da subito l’effettiva attività dell’ambulatorio di urodinamica ginecologica e riabilitazione del pavimento pelvico, prevedendo un adeguato percorso post visita urodinamica e implementando i rispettivi accessi ambulatoriali o chirurgici (da una nostra ricerca sono risultati disponibili n° 1 operatore esterno per effettuare urodinamica). Trasferimento da Cremona del centro per l’infertilità. Introduzione di consulenze specifiche per la menopausa (da una nostra ricerca risulta disponibile un professionista in tal senso). Una riflessione a parte merita l’azione 1.2.17: quella che sottolinea l’importanza di pubblicizzare in modo ripetuto e capillare tutti i servizi erogati. “La locandina realizzata per il corso preparto – ha spiegato Jessica Lazzarini – e distribuita a spese del gruppo ‘Io sto con il punto nascite Oglio Po’ ha portato ad un raddoppio delle persone che ne stanno prendendo parte rispetto al corso precedente. Stiamo preparando un video: sindaci, direttori sociosanitari e medici di base sono invitati a mettere a disposizione spazi per proiettarlo”. Ultma azione prevista a breve termine, l’offerta, anche in modo gratuito attraverso il coinvolgimento di volontari, di discipline alternative di rilassamento profondo durante la gravidanza, in vista del parto o nel post-parto e durante l’allattamento. A medio termine l’obiettivo è la riapertura del punto nascite: quando le azioni a breve termine saranno tutte realizzate sarà anche più semplice richiedere ed elaborare nuovo progetto per il ripristino dell’attività del punto nascita finalizzato ad ottenere da parte della Regione nuova richiesta di deroga al Ministero competente.

REPARTO DI ANESTESIA E RIANIMAZIONE – L’obiettivo che ci si prefigge è quello di garantire il mantenimento della Terapia Intensiva, supportare tutti gli altri reparti e rendere efficienti le operazioni di prericovero e di corretto utilizzo delle sale del Comparto Operatorio

LE AZIONI – Ripristino della Struttura Complessa (SC), in altre parole il primariato, visto che il reparto possiede i fattori di complessità elencati nelle linee guida regionali (DGR 5513 del 2/8/16 al punto A5.2.5). Risolvere la carenza di personale medico anche con personale libero professionale. Da una nostra ricerca è risultato disponibile un operatore esterno.

REPARTO DI ORTOPEDIA/TRAUMATOLOGIA – Obiettivo il consolidamento del reparto, una delle eccellenze dellOglio Po.

LE AZIONI – Il ripristino della Struttura Complesse (SC), in altre parole il primariato, visto che il reparto possiede i fattori di complessità elencati nelle linee guida regionali (DGR 5513 del 2/8/16 al punto A5.2.5) e risolvere la carenza di personale medico anche con personale libero professionale.

REPARTO DI CARDIOLOGIA – Obiettivo il consolidamento del reparto

LE AZIONI – Pronta sostituzione del personale medico prossimo alla pensione, supportare l’impegno del personale medico in servizio presso l’Unità Operativa (Reparto e ambulatori), sgravandolo in particolare del compito di accompagnare i pazienti con patologia tempo dipendente (infarti del miocardio) verso le emodinamiche di Cremona o di Mantova e garantendo in sicurezza il servizio attraverso il coinvolgimento di AREU (118). Anche in questo caso è stata fatta una riflessione a parte, introdotta dal dottor Borghesi. Il problema della mancanza di personale medico ed infermieristico rischia di aggravarsi con l’introduzione della quota 100. Bisogna non farsi trovare impreparati.

REPARTO DI OCULISTICA – Obiettivo potenziare il reparto.

LE AZIONI – Il completamento dell’organico medico previsto (1 medico dei tre previsti è stato assunto per 14 ore settimanali, bisogna aggiungere le altre 22 ore settimanali), l’assegnazione di Infermieri Professionali e locali è ancora in fase di studio, il costo complessivo per l’acquisto degli strumenti necessari ammonta a 370000 euro (in delibera ne sono stati stanziati solo 320000). Si impone un’accelerazione del processo di realizzazione del progetto al fine di essere completamente operativi nel minor tempo possibile.

ESAMI SPECIFICI – Obiettivo abbattimento liste d’attesa e potenziamento.

LE AZIONI – Endoscopia digestiva: si deve procedere con celerità all’acquisto di tutta la nuova strumentazione prevista in delibera, abbattimento liste d’attesa per gli esami cardiologici e gli ecocolordoppler arti inferiori e Tronchi Sovra Aortici (TSA), le ecografie delle parti molli e le visite neurologiche.

CONCLUSIONI – “Data la posizione periferica e di confine del nostro territorio e considerate le condizioni meteo – climatiche avverse per alcuni mesi all’anno, desideriamo sottolineare l’importanza che il presidio Oglio Po – spiega in premessa il Comitato stesso – mantenga la caratteristica di ospedale per acuti e che i sevizi esistenti vengano mantenuti e implementati, per garantire quelle qualità e sicurezza necessarie alla persona che richiede prestazioni o si trova in uno stato di emergenza psico – fisica.

Al contrario finora abbiamo assistito a un progressivo depauperamento che è arrivato addirittura alla chiusura di servizi e alla riduzione delle prestazioni del pronto soccorso. Una programmazione intelligente sarebbe vantaggiosa per tutti. Le convenzioni intraziendali e la rotazione del personale favorisce il decentramento del servizio, evita gli intasamenti per gli Ospedali maggiori, assicurando sempre l’alta formazione e professionalità del personale in servizio, previene il presentarsi della sindrome del Burn Out con il migrare alcuni giorni la settimana in strutture piccole, dove poter fare con maggior calma e minore pressione il proprio lavoro, genera veri risparmi, mantiene una vera efficienza dei servizi, porta la sanità vicina ai territori, previene lo spopolamento, assicura una migliore qualità di vita per i residenti delle Aree Particolarmente disagiate o periferiche.

Il Comitato propone un progetto che prende in considerazione tutti gli aspetti necessari per un effettivo e stabile rilancio del presidio casalasco. Ci siamo anche occupati del reperimento di personale disponibile per contratti libero professionali o convenzioni intraziendali. Abbiamo prodotto materiale pubblicitario che alleghiamo: una locandina che, tra l’altro, in pochi giorni ha fatto raddoppiare le presenze a un corso pre-parto rispetto al medesimo dell’anno scorso. E’ inoltre in allestimento un filmato che ultimeremo appena avremo il permesso di entrare al consultorio.

Proponiamo quindi alle istituzioni sanitarie territoriali, nonché ai vari livelli di governo, questo progetto tecnico-operativo sollecitandone la più ampia attenzione e presa in carico”.

Il progetto, reso pubblico ieri, sarà sottoposto ai vertici aziendali: un progetto razionale, frutto dell’intenso lavoro del Comitato che ha dovuto superare vari scogli, anche dal punto di vista della normativa interna all’azienda. “E’ bastato – hanno sottolineato più volte i membri del comitato – fare qualche telefonata per trovare personale disponibile”. Il progetto era stato preannunciato il 23 dicembre nell’ambito della manifestazione ‘Tutti insieme per dire basta!’. Un grosso impulso – e tanti buoni consigli – sono arrivati dal confronto col comitato della Val di Fiemme che è riuscito a far riaprire il punto nascita.

Un percorso che tra le altre cose – si spera – possa far riaprire anche qui nell’ospedale dell’Oglio Po il Punto Nascita. Il progetto c’è, e c’è pure un comitato disponibile a continuare ad agire a supporto di un progetto complessivo che non prevede solo la riapertura del Punto Nascita ma un rilancio complessivo. Invertire la tendenza è possibile. In fondo basta mettere in pratica i punti del programma stilato, e basta volerlo.

Nazareno Condina

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