Luca, Monica e una nuova Casa Famiglia dove sorgeva Tenda 3: la rivoluzione dell'accoglienza
Luca Maffi viveva, fino a ottobre, a Vicomoscano all’interno degli ambienti dell’Oratorio: ma ora che la famiglia s’è allargata e che l’opportunità s’è prospettata, ha colto al volo l’occasione. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
RIVAROLO DEL RE – Si chiamava Tenda 3: era sorta nel 1988, quando l’Aids era un flagello che spesso marchiava chi ne veniva colpito, senza lasciare scampo. Una condanna a morte. Oggi i tempi sono cambiati: qualche cura si è trovata, il virus è meno diffuso, almeno in Europa e anche la Tenda 3 di Rivarolo del Re, negli spazi di Casa Paola, aveva perso un po’ la sua ragion d’essere.
Per questo Tenda 3 è diventata Casa Diego, in ricordo di Diego Fortunato, colui che – scomparso la scorsa estate – più di tutti si impegnò al fianco di Fratel Francesco Zambotti per fare crescere la Tenda di Cristo, portando il verbo dell’aiuto ai poveri, ai disagiati e agli ammalati, spesso anche con dipendenze gravi, in Italia e nel mondo. Casa Diego oggi è abitata da Luca Maffi, dalla moglie Monica Martani, dai tre bimbi nati dal matrimonio: Isacco, Ester e Gioele. Nomi biblici che evidenziano da subito la grande fede di Luca, rapper lanciato alla ribalta nazionale per il progetto Rap GesùCristico, mediante il quale scrive, canta ed esegue melodie a ritmo di rap, appunto, con messaggi cristiani.
Luca Maffi viveva, fino a ottobre, a Vicomoscano all’interno degli ambienti dell’Oratorio: ma ora che la famiglia s’è allargata e che l’opportunità s’è prospettata, ha colto al volo l’occasione. Una sorta di Casa Famiglia, anche se il termine per il momento è improprio: manca ancora qualche passaggio, più che altro formale, ma il concetto è quello e lì mira il futuro della coppia composta da Luca e Monica. Luca lavora per Tenda di Cristo come responsabile di Tenda 2, che ha sede a San Giovanni in Croce, non lontano da Rivarolo del Re, e che si occupa di ragazzi dipendenti da droghe o alcool. Ma la sua voglia di vivere e di trasmettere un messaggio positivo va pure oltre la sua nuova abitazione, un edificio risalente al 1500, con un ampio spazio verde, quattro stanze da letto con bagno oltre a quella della famiglia Maffi-Martani che qui vive, una cappelletta per pregare e in futuro un nuovo spazio giochi all’aperto da affiancare a quello già presente indoor.
Luca infatti, che ha visitato di recente il carcere di Cremona, ha trovato un’ala un po’ dismessa, che vorrebbe arricchire con giochi e libri per l’infanzia: è quella in cui i più piccoli vanno a fare visita ai genitori detenuti. Inoltre Casa Diego potrebbe divenire, nei progetti di Maffi, una sorta di luogo di ritrovo anche per i Servizi Sociali di Casalmaggiore e del Casalasco. Con Luca, in questo periodo, vive una coppia marocchina di religione musulmana: un bel segnale di integrazione. Ma il progetto va avanti tra famiglie in difficoltà, bisognose o donne che necessitano di protezione. Tanti sono passati da qui, Luca li vuole mettere in foto creando presto un unico poster a mo’ di collage. In tutto questo, Luca e Monica, la moglie che lo sostiene sempre, non abbandonano il primo amore, quello per la musica. Gioele permettendo…
Giovanni Gardani