Cronaca

PalaFarina, il ritardo (di sei mesi) c'è ma il cantiere è fermo per la realizzazione delle travi

Di fatto i tre monconi per ciascuna delle travi da 46 metri saranno portate a Viadana dalle ditte Tieni Costruzioni e della Camera Ferramenta e Siderurgici, che eseguono i lavori mediante un trasporto eccezionale, poi si procederà al montaggio.

VIADANA – Il ritardo c’è e l’Ufficio Tecnico del comune di Viadana non vuole nasconderlo. Il PalaFarina non sarà pronto a breve, come si sperava e come era previsto nel cronoprogramma iniziale, ma potrebbe comunque essere inaugurato, nella nuova struttura, con l’estate, diciamo al massimo per settembre, quando le scuole riapriranno e il palazzetto ristrutturato, dopo oltre quattro anni di inagibilità, potrà essere finalmente utilizzato anche dagli studenti.

A lanciare l’allarme sul cantiere fermo era stato il Movimento 5 Stelle di Viadana. La risposta arriva da Giuseppe Sanfelici, ingegnere a capo dell’Ufficio Tecnico comunale, il quale ammette un ritardo stimato in almeno sei mesi rispetto alle previsioni iniziali, rispedendo però al mittente la critica circa il fatto che il cantiere sia inattivo. “In realtà – precisa Sanfelici – si sta lavorando lontano da Viadana, perché si stanno realizzando le travi che sosterranno poi il tetto: si tratta di travi di 46 metri in totale, che saranno assemblate sul posto, ossia nel cantiere del PalaFarina solo dopo che i tre monconi da 15 metri l’uno saranno realizzati lontano da Viadana”.

Di fatto i tre monconi per ciascuna delle travi saranno portate a Viadana dalle ditte Tieni Costruzioni e della Camera Ferramenta e Siderurgici, che eseguono i lavori, mediante un trasporto eccezionale, poi si procederà al montaggio. Tempo stimato? Fine gennaio presumibilmente. A quel punto trascorreranno ancora 4-5 mesi nel complesso (salvo ritardi o inghippi), uno dei quali necessario per il montaggio del tetto e della copertura e gli altri invece per la realizzazione del pavimento e dei vari impianti e serramenti. Dunque il PalaFarina, che è stato chiuso l’8 febbraio 2015 dopo avere subito il crollo di parte della copertura a causa della nevicata nota con il nome di Big Snow, dovrebbe tornare a nuova vita con l’estate 2019. In tempo per la stagione sportiva e scolastica – dato che il palazzetto serve pure alle scuole – 2019-2020.

Peraltro la struttura sarà realizzata in classe 4 a livello sismico e dunque sarà utilizzabile anche per la Protezione Civile, come punto di ritrovo e riferimento per l’intera zona Oglio Po. I lavori sono iniziati praticamente un anno fa, l’8 gennaio 2018 per la precisione. Il costo per la realizzazione di una struttura quasi nuova, che ha mantenuto le fondamenta del vecchio palazzetto, ricostruendo soprattutto la copertura e parte delle pareti, sfiora i 3 milioni di euro complessivi.

G.G.

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