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San Giovanni, Villa Medici e un 2019 da urlo: sarà infatti l'anno leonardiano

Giochi di immagine, proiezioni, riproposizione della vita di corte, di dame realmente esistite, senza dimenticare il salotto-atelier all’interno del quale proprio il Da Vinci lavorava.

SAN GIOVANNI IN CROCE – Leonardo di ser Piero da Vinci, nato ad Anchiano il 15 aprile 1452, morto ad Amboise il 2 maggio 1519. Proprio così, l’anno che sta arrivando sarà anche un anniversario molto particolare, quello dei 500 anni della morte del genio toscano, capace di rendere grande il Rinascimento Italiano nel mondo. C’è un comune che da secoli e negli ultimi anni in particolare nel Casalasco si sente molto legato a Leonardo: parliamo ovviamente di San Giovanni in Croce che della sua Villa Medici del Vascello, ristrutturata a maggio 2014, fa vanto. Qui visse una sorte di buen retiro, come ricorda Gabriele Moroni sull’edizione di lunedì de “Il Giorno” – Cecilia Gallerani, dama con l’ermellino eternizzata proprio da Leonardo, che nel Casalasco si spostò dopo il 1510 e dopo gli anni alla corte milanese di Ludovico il Moro.

L’amministrazione di San Giovanni in Croce, che presenterà le varie iniziative sabato 26 gennaio alle ore 9.40, non poteva ignorare l’anniversario dei 500 anni e non l’ha fatto, proponendo iniziative che via via verranno svelate durante l’anno leonardiano. “Amatissima mia Diva”, appellativo col quale Da Vinci si rivolgeva proprio a Cecilia Gallerani, è il titolo di un allestimento multimediale che, nelle prossime settimane a partire dal 2019, accoglierà il visitatore consentendo un tour virtuale per l’edificio e le sue stanze, accompagnato da figure digitali o proiezioni. Le nuove tecnologie offrono la possibilità di rivivere quasi di persona quell’epoca così sfarzosa e apprezzata, quella del 1500 appunto, durante la quale Cecilia conobbe Leonardo.

Giochi di immagine, proiezioni, riproposizione della vita di corte, di dame realmente esistite, senza dimenticare il salotto-atelier all’interno del quale proprio il Da Vinci lavorava. Non mancheranno i pettegolezzi e le controversie d’amore, per non rendere troppo accademico o cattedratico il discorso per un tour davvero accessibile a tutti, dato che in fin dei conti questo rimane l’obiettivo: aprire a tutti Villa Medici del Vascello, immaginando la camera da letto dove Leonardo sostò davvero, la cucina dove Cecilia portò la moda culinaria milanese dell’epoca, e ancora il guardaroba della dama e la biblioteca. Una proposta e assieme una risposta al sogno impossibile, quello di riportare a San Giovanni, anche solo per un periodo, il dipinto originario custodito a Cracovia. Dalla Polonia non ci sentono, e ci può stare visto il valore dell’opera, stimata 2 miliardi di euro. A San Giovanni in Croce, però, Cecilia Gallerani, nell’anno leonardiano, rivivrà in carne ed ossa. O quasi…

G.G.

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