Interflumina, la moglie di Pietro Mennea dona un trofeo del marito per 'meriti sportivi'
In particolare è stata colpita dalla partecipazione di un così alto numero di alunni-studenti e di tre Scuole proprio nell'occasione del primo giorno d'inizio delle lezioni
CASALMAGGIORE – Si rinsalda il legame tra il compianto Pietro Mennea e l’atletica Interflumina. La moglie, Manuela Olivieri ha voluto destinare proprio alla società di atletica un premio speciale, nella consapevolezza di quanto l’Interflumina del professor Carlo Stassano abbia fatto per il primatista italiano dei 200.Un prezioso trofeo tra quelli vinti dal velocista, che verrà esposto al Centro di Medicina dello Sport.
“Nei giorni scorsi – ha spiegato Carlo Stassano – ho ricevuto una telefonata tanto inaspettata quanto gradita da parte della moglie di Pietro Mennea.
Mi annunciava che era lieta d’aver destinato uno dei più bei trofeiricevuti da Pietro Mennea nella sua lunga carriera sportiva alla nostra Associazione in quanto la Manifestazione del “MENNEA DAY 2018” organizzata a Casalmaggiore il 12 settembre 2018 era risultata la più bella, innovativa e partecipata d’Italia.
In particolare è stata colpita dalla partecipazione di un così alto numero di alunni-studenti e di tre Scuole proprio nell’occasione del primo giorno d’inizio delle lezioni. Ovviamente anche l’aspetto agonistico l’aveva colpita: la presenza della Staffetta 4×200 delle FIAMME GIALLE con il frazionista Fausto Desalu in gara le ha fatto rivivere ricordi meravigliosi di Pietro.
Il Trofeo m’è giunto sabato scorso e sarò lieto di esporlodomenica 2 in occasione della nostra Festa “INTERFLUMINA DAY” ricordando così, tra le numerose iniziative vissute nella ricca annata 2018, uno tra i più grandi Personaggi dello Sport che l’Italia ricordi. Farò una Foto ricordo del Trofeo con i Referenti delle tre Scuole che hanno ottenuto un così prezioso riconoscimento e, naturalmente, con i giovani Atleti-Studenti Interflumina che hanno vissuto di persona l’evento.
Abbiamo pensato poi, come Giunta Interflumina, di mantenere perennemente esposto il Trofeo presso l’ingresso del Centro di Medicina dello Sport, luogo assolutamente sicuro e preservato da qualsivoglia azione di vandalismo od altro e, soprattutto, per essere occasione d’esempio, di sprone, di ricordi, di suggestione, di storia, per tutti i giovanissimi, i giovani ed i non più giovani che annualmente si apprestano a vivere il piacere di fare sport effettuando prima una visita medico sportiva, patente di salute indispensabile per affrontare un impegno che sovente sottovalutiamo nella sua stringente realtà”.
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