Slow Town a gamba tesa in risposta al comune: "Processo alle intenzioni, ma almeno leggano le carte"
"Non abbiamo bisogno di chiedere una “condivisione politica” sull’idea della moderazione della velocità e della rigenerazione urbana del centro come lamenta il Sig. Leoni, perché la stessa è stata assicurata dall’attuale amministrazione in precedenza".
CASALMAGGIORE – Non si è fatta attendere la risposta del Comitato Slow Town in merito alla chiusura netta da parte del comune di Casalmaggiore, e dei due gruppi di maggioranza in particolare, sulla sperimentazione in piazza Garibaldi a Casalmaggiore. “Apprendiamo dalla stampa che il Vice Sindaco Leoni e il Consigliere Ruberti hanno convocato una conferenza stampa in tutta fretta per negarci di effettuare nuove sperimentazioni durante il loro mandato amministrativo. Non avendo ancora alcun progetto definitivo da presentare ci sembra uno strano processo alle intenzioni. Più che una presa di posizione su un progetto che ancora non c’è, ci pare che questo intervento a gamba tesa serva a questi signori per iniziare la campagna elettorale cavalcando il malcontento dagli stessi creato ad arte a tutto discapito della città e di quel Bene Comune di cui si fanno paladini. Nello specifico leggiamo da parte del Sig. Leoni accuse di “provocazioni”, “metodi scorretti”, “giochetti”, che rimandiamo totalmente al mittente. I nostri “giochetti” hanno assicurato al Comune di Casalmaggiore 100 mila euro di co-finanziamento per opere pubbliche stradali e fatto vincere all’Amministrazione premi nazionali ed internazionali negli anni scorsi con progetti di viabilità mai raggiunti prima, portando qui uno dei migliori tecnici italiani”.
“Nel nostro operato – prosegue il comunicato – stiamo assolutamente rispettando gli accordi presi con l’Amministrazione, mentre le procedure che stiamo seguendo non sono solo corrette, ma correttissime. Le stesse procedure che abbiamo seguito con la precedente Amministrazione Silla (Idea, Presentazione pubblica alla politica ed alle categorie economiche e sociali in incontri pubblici e successiva salita in Comune dal Sindaco e dal Comandante della Polizia Municipale per l’approvazione). Il passaggio istituzionale lo faremo in collaborazione con i commercianti solo quando avremo in mano una bozza di progetto della o delle sperimentazioni nei primi mesi del 2019. Non abbiamo in questo momento bisogno di chiedere una “condivisione politica” sull’idea della moderazione della velocità e della rigenerazione urbana del centro storico come lamenta il Sig. Leoni, perché la stessa è già stata assicurata dall’attuale amministrazione in precedenza. Ricordiamo infatti che:
1. Il Sindaco Filippo Bongiovanni nel 2014 a pochi giorni dal ballottaggio che lo vide vincitore fece le seguente dichiarazioni pubblicate sui quotidiani locali: “La sperimentazione su via Baldesio è un progetto fantastico da mandare in porto nel nuovo mandato amministrativo” “Vedendo così via Baldesio penso che molte altre vie del centro storico si possano prestare alla stessa soluzione”. Dichiarazioni inequivocabili di “condivisione politica”.
2. Questa “condivisione politica” è stata anche ribadita da questa amministrazione, di cui i Sig. Leoni e Ruberti fanno parte, successivamente nel 2016 dalla partecipazione al Bando della Fondazione Cariplo con il progetto vincitore “Casalmaggiore 2.0”.
3. Il progetto “Casalmaggiore 2.0” prevede, inoltre, nel suo crono programma, la partecipazione dal basso dei partner (come Persona Ambiente) e dei soggetti sostenitori (come il Comitato Slow Town e la Rete dei Negozi Amici) e l’estensione della rigenerazione urbana ad altre zone della città. Il Comune stesso nel progetto si era impegnato ad organizzare laboratori come momento centrale del processo di partecipazione civica sul territorio con il fine di avviare cantieri di progettazione di un percorso che proseguirà (testuali parole)”.
“Questi Signori che parlano di mancata “condivisione politica” – prosegue lo scritto – pare non leggano nemmeno gli stessi documenti, che sottoscrivono ed approvano in giunta. In realtà di tutti questi impegni del Comune presentati e finanziati da Fondazione Cariplo a pochi giorni dalla scadenza del progetto non si ha notizia. Cogliamo quindi l’occasione per chiedere ai Sig. Leoni e Ruberti di chiarire pubblicamente alla Comunità per quali attività siano state liquidate dal 2017 e fino al 20 di agosto 2018 le somme totali di ben 20.172,80 euro. Visto che dal 2017 ad oggi l’unica attività tra tutte quelle previste dal progetto Casalmaggiore 2.0 alla voce 2.1 “Gestione facilitatori di coomunità” che prevedeva la partecipazione e il coinvolgimento della popolazione pare risulti essere soltanto la raccolta di venti questionari di gradimento. Al Sig. Ruberti, il quale ci accusa di pensare solo ad alcune vie rispondiamo e consigliamo per il futuro di presenziare agli incontri pubblici che organizziamo come fanno tutti gli esponenti politici della città. Si sarebbe accorto che a Palazzo Porcelli nei giorni scorsi abbiamo presentato un piano su tutta la città e frazioni, come era d’altronde specificato nel programma, bastava leggerlo. Il Sig. Ruberti, che ci accusa di “scorrettezza” dimostra di essere in totale confusione. Parla di decisioni nostre calate dall’alto, non accorgendosi che l’amministratore è lui e che l’alto lo rappresenta lui. Noi siamo il “basso”, la società civile, quella che ha tutto il diritto di partecipare alla gestione dei Beni Comuni così come sancito dall’articolo 118 ultimo comma della Costituzione Italiana”.
“Non capiamo a cosa si riferisca il Sig. Ruberti – scrive il Comitato – quando parla del nostro tecnico e di comportamenti scorretti nel proporlo. Ci si ricorda che esistono procedure, bandi e appalti quando a proporre sono i privati cittadini, poi nella realtà il Comune da vent’anni sulla viabilità incarica sempre lo stesso tecnico esterno senza fare concorsi di idee e quant’altro come ci viene detto essere la regola da seguire, ma guarda caso mai da chi amministra. Sarebbe interessante capire come mai a Casalmaggiore non si possa avere una alternanza o concomitanza di più tecnici/consulenti esterni sulla viabilità come fanno dappertutto. Tecnici con idee nuove, che possano risolvere i tanti problemi che si sono accumulati negli anni e non sono mai stati risolti. I risultati su via Baldesio dimostrano che adottando delle soluzioni tecniche “nuove” per questa città si può influire positivamente sulla velocità degli automobilisti, sulla riduzione del traffico di attraversamento nel centro storico e sul mantenimento del manto stradale, apportando un grande miglioramento nella sicurezza stradale agevolando l’utenza debole, quell’utenza debole (pedone/ciclista) su cui tutto il Mondo civilizzato sta puntando”.
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