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Fiera di San Carlo, Vallari sorride: "Bene la sagra e la revisione della zona agricola"

La fiera va avanti anche oggi, con la giornata del Bambino e dunque il luna park in piazza e con la sagra, con gli ospiti della Casa di Riposo Busi e delle Suore Figlie di Gesù Sofferente a pranzo. Chiude il memorial di briscola Gavaraldi. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

CASALMAGGIORE – Qualche differenza c’è stata, ma il successo – come spiega nel suo resoconto Marco Vallari, presidente della Pro Loco di Casalmaggiore – sta nei numeri. Che spesso e volentieri si misurano a tavola. La sagra del cotechino e del Blisgòn, quest’anno per la Fiera di San Carlo spostata in zona piazza Marini, ossia all’oratorio Maffei, ha dato riscontri più che positivi: i tre quintali di tortelli di zucca preparati, peraltro dal nuovo chef Luca Bosoni, sono andati esauriti già nella serata di sabato e dunque è servito un rinforzo per andare avanti anche nelle giornate di domenica, San Carlo, e di lunedì.

Sì, perché la fiera prosegue anche oggi, con la Giornata del Bambino e dunque il luna park in piazza, e perché la sagra, con gli ospiti della Casa di Riposo Busi e delle Suore Figlie di Gesù Sofferente della Casa Giardino a pranzo, non si ferma neppure in serata, quando sempre in quella zona si terrà il memorial di briscola Gavaraldi. Oltre tre quintali, dunque: si tratta dello stesso quantitativo consumato nel 2017, quando però la sagra durò un giorno in più e prevedeva un pasto, a pranzo, in aggiunto rispetto a quelli previsti quest’anno. Insomma, la nuova collocazione è piaciuta, o magari semplicemente sono piaciuti i piatti, con ricette classiche e uno chef differente, così come diverso era pure, rispetto al passato, il cotechino. Più probabilmente entrambi gli aspetti hanno funzionato e il presidente della Pro Loco Vallari parla di riscontri positivi anche a livello di qualità.

E’ pur vero che la Fiera di San Carlo, specie nell’allestimento, ha dato qualche problema: “Il maltempo del venerdì – spiega Vallari – ha tenuto lontana la gente da piazza Garibaldi, ma soprattutto quello dei giorni prima ci ha costretti a uno sforzo supplementare per arrivare a giovedì, giorno dell’inaugurazione, tutti pronti sia con la disposizione dei banchetti, sia con le mostre, sia in cucina. Per questo il grazie va a tutti i volontari”. Qualche bancarella in meno si è vista lungo via Formis, ma pure qui la scelta è stata dettata dal piano di sicurezza che ha accorciato lo spazio utile su questa via, con la presenza dei jersey, spingendo la stessa Pro Loco ad accorpare le bancarelle in ingresso su piazza Marini: banchetti gastronomici, peraltro, per entrare in tema con la sagra stessa.

Le mostre – quella di Ceramicarte e del pittore Adriano Artoni in Pro Loco, dei giocattoli dei paesi poveri e dei fotografi del Fotocine Casalasco in Auditorium Santa Croce, e del 1968 a cura dell’Associazione Famiglie Santo Stefano – hanno raccolto un buon via vai di gente, risultando apprezzate, mentre qualche idea innovativa è da attribuire a chi ha piazzato i trattori d’epoca, come il Gruppo Landini di Martignana di Po, e a chi ha associato cibo e legno – o Food and Wood, all’inglese – sempre all’Isola Bella con Forneria del Borgo e Officina BFST a unire le forze. Da rimarcare l’opera di tutti i volontari e delle Forze dell’Ordine: Protezione Civile, Gev, gruppo Sikh, Associazione Bsrsaglieri, Carabinieri in Congedo, Polizia Locale, Carabinieri, Polstrada, Vigili del Fuoco e Padana Soccorso.

Giovanni Gardani

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