Viadana fuori dal consiglio provinciale. E sul web scatta la polemica: le due anime della Lega
A fare scattare la discussione-riflessione è però un 5 Stelle: Capaldo fa un nome, su esplicita “richiesta” di Fava, quello di Claudio Bottari, “nemico” politico di Fava, come noto, e molto più vicino alla parte salviniana, oggi dominante, del partito.
VIADANA – Uno scambio di opinioni pacato su Facebook ha portato ad una accusa abbastanza circostanziata (con nome e cognome, per intenderci) ma soprattutto ha rimarcato una situazione non così limpida a livello di spaccature interne tra le due anime della Lega di Mantova. A dare il La alla discussione la mancata presenza di Viadana, comune molto importante, all’interno del nuovo consiglio provinciale di Mantova. Il sindaco viadanese Giovanni Cavatorta non è stato eletto, ma quanto scrive Stefano Capaldo, che come noto non fa parte della Lega ma del Movimento 5 Stelle dalla prima ora, è una riflessione non sulla persona ma sulla “gestione leghista” di Viadana. Dopo avere fatto i complimenti ad Alessandro Sarasini, sindaco di Commessaggio rieletto con il numero più alto di voti, Capaldo lancia infatti la frecciata. “Sono contento per l’ombra grigia salviniana di Viadana che dovrà farsi un bel carico di Maloox”.
La prima replica in seno alla Lega, ma a quella parte di Lega oggi in minoranza, giunge da un consigliere comunale ed ex assessore regionale e onorevole, Gianni Fava. “Credo che rallegrarsi dell’isolamento di Viadana non sia una cosa buona e giusta. Così come non è giusto tirare in ballo Salvini in una questione che ovviamente non lo ha riguardato. Per il resto credo che Sarasini possa fare bene come sono convinto avrebbe potuto far bene Giovanni (Cavatorta, ndr). Le responsabilità di queste cosa hanno nomi e cognomi. E cominciamo tutti ad essere più espliciti. Di certo per la prima volta dopo 25 anni nessuno potrà dare colpe al sottoscritto. E questo non è poco per me. Anche se nel futuro chi ne avrà la responsabilità (e io non sarò fra quelli) dovrà interrogarsi sugli errori commessi in questa fase. Voi ambite a diventare classe dirigente e mi permetto di consigliarvi di guardare alla sostanza delle cose e non agli schieramenti personali. Quello è un errore che hanno già fatto altri e in virtù del quale il territorio sta pagando un prezzo molto alto. Non spetta certo a me difendere Salvini, ma stavolta credimi lui con questa storia non c’entra proprio”.
Da questo spunto ecco la risposta di Capaldo, che fa un nome, su esplicita “richiesta” di Fava, quello di Claudio Bottari, “nemico” politico di Fava, come noto, e molto più vicino alla parte salviniana, oggi dominante, del partito. “Su Giovanni (Cavatorta, ndr) non ho altro da aggiungere a ciò che di buono ho sempre detto pubblicamente, e mi dispiace non sia passato ma evidentemente chi lo ha proposto deve farsi qualche domanda sugli equilibri interni alla vostra area politica. Potresti dirmi: “A te che te ne frega?”. Me ne frega perché il tiro che sta prendendo l’amministrazione da quando Bottari detta la linea non mi piace e penso che Viadana meriti di più. Sul termine “salviniano” è un termine semplicistico per definire l’area di appartenenza del Sig. Bottari. È chiaro che Salvini non centri nulla”. Una potenziale bomba politica deflagra dunque dai social: come sempre, aspettiamo eventuali repliche da parte della controparte, ma è evidente che lo strappo tra le due anime della Lega appare sempre più netto anche dopo queste elezioni.
G.G.