Cronaca

Borsa Scambio e Museo: in nome di Paola un nuovo impulso alla cultura [GALLERY]

A Canneto la manifestazione legata al giocattolo ha coinciso con la riapertura del Museo dopo la tragedia di un mese fa. Il ricordo della bibliotecaria scomparsa dà l'impulso a nuove iniziative. Una mostra per lei e il 21 inaugurazione del percorso museale per ciechi e ipovedenti da lei ideato

CANNETO SULL’OGLIO – Ce l’hanno messa tutta i volontari del Museo del Giocattolo, per far sì che la 26esima edizione della Borsa Scambio, la prima senza Paola Beretta, fosse non solo un’occasione per ricordarla senza quella retorica e quella banalità che lei di certo non avrebbe gradito, ma anche e soprattutto un inno alla vita. La loro missione era ardua. A un mese di distanza era impossibile anche solo sbiadire le sequenze di quel pomeriggio in cui Barbara Chmurzynska ha fatto irruzione in Piazza Gramsci portando panico e morte. Così come cercare di soffocare la commozione alla riapertura del Museo, privato di una persona insostituibile per tanti, troppi motivi. Eppure, proprio il desiderio dei volontari di non deludere Paola e la voglia di ricordarla dei collezionisti, hanno generato una Borsa Scambio ricca di emozioni e di entusiasmo.Alle 9 sotto la grande tensostruttura allestita per i 60 espositori, è toccato a Daniela Negrisoli, dell’Ufficio cultura comunale esordire: “Siamo ancora increduli – ha detto – . Ci aggrappiamo alla vivacità creativa di Paola. Forti del suo esempio, ripartiamo”. “La borsa scambio è stata una delle prime cose che ho affrontato qui – ha spiegato il Commissario Straordinario Francesco Palazzolo – e ho capito subito chi era Paola. Questa fiorente realtà consegna non solo il giocattolo ma lei stessa alla memoria collettiva. Speriamo che il Museo possa “fondersi” ancora di più con le altre realtà culturali”.La famiglia di Paola sta vivendo il proprio dolore in forma riservata. Con il banchetto di “Emmaus”, c’era però Maria Rosa, una delle sorelle: “Non posso che ringraziare tutti per la vicinanza, abbiamo sentito grande vicinanza dalla comunità”. All’interno del Museo poi l’inaugurazione delle mostre collaterali aperte fino al 21 ottobre, sempre alla presenza dei rappresentanti comunali, Daniela Negrisoli e del Commissario PalazzoloTra i volontari c’è anche Linda Gabbi: “Non è facile continuare – ha ammesso – .Quel giorno mi torna sempre alla mente. Paola faceva tanto e io, ogni cosa che faccio, mi dico: “Lei l’avrebbe fatta diversamente..”.Sono un omaggio a Paola Beretta anche le parole di Giorgio Innaciotti, marito di Adriana Rovina, l’artista mantovana cui è dedicata la mostra: “Ricordando Adriana”. “Paola aveva una profonda intelligenza e tanta voglia di fare. Ognuno dei suoi colleghi deve farsi carico di un pezzetto di lei e proseguire”. Le bambole, di una bellezza delicata e dall’espressività sorprendente create da Adriana Rovina, corredate di alcune fotografie dell’artista, sono esposte in alcune vetrinette lungo la galleria. All’ingresso del Museo tre tavoli bianchi, colmi di bambole e giochi accolgono i visitatori. Costituiscono la mostra in divenire: “Doniamo una bambola per Paola”. Tra i pezzi donati ci sono vere e proprie rarità. Come un bebè Martin Cuor Contento degli anni ’70, una bambola della Anili in feltro, bambole bisquit anni 20 e 30. “Si registra una grandissima partecipazione. Continua ad arrivare gente, collezionisti, grandi e bambini, cannetesi e non, che donano pezzi anche di valore. Questi tavoli non basteranno – conferma Gianluca Bottarelli che ieri ha organizzato anche il Paese dei Balocchi, sesta Borsa Scambio jr con una quindicina di ragazzi – . Dovremo aggiungerne altri. Per me personalmente è difficile andare avanti – continua –  ho conosciuto Paola 35 anni fa. E’ tutto così incredibile..A volte mi sembra di vederla in bici… Il suo esempio – conclude – mi sprona a proseguire,  confortato dal fatto che tanti giovani nell’ultimo mese si sono avvicinati al Museo, pronti a fare volontariato”.A ricordare Paola, anche Renzo Barisani, storico imprenditore cannetese del giocattolo: “Era entrata in Pro Loco a 16 anni, da lì non ha mai smesso di spendersi per la comunità”. Tra i banchi sotto la tensostruttura, dove l’affluenza è stata buona soprattutto al mattino e dove bambole di ogni genere, trenini, libri e balocchi sono stati vagliati da acquirenti più o meno esperti, Simonetta Saudino (in foto con il Commissario Palazzolo), collezionista di Santo Stefano di Magra che ha lanciato l’idea delle donazioni per una mostra per Paola, ci ha raccontato: “Qui ho sempre visto pulsare l’interesse per il giocattolo. Vengo dal ’97, eravamo diventate amiche. Paola, era speciale. L’aggettivo per me che più la riassume è questo. Il sabato prima della Borsa quando arrivavo per i preparativi, trovavo lei ad aspettarmi. Facevamo insieme una prima ricognizione, tra i banchi e al Museo. Parlavamo molto, di artisti in particolare. Avevamo fatto anche una ricerca su Dina Velluti. Ricordo con gioia quando un paio di anni fa andammo al Mudec a Milano alla mostra su Barbie, eravamo entusiaste come bambine. Mi manca molto. Donare una bambola in suo ricordo mi sembrava un gesto naturale. Mi ha fatto piacere sapere che a donare sono state anche persone che purtroppo l’hanno conosciuta solo attraverso le parole degli altri in questo ultimo mese. A Canneto, non potrò che tornare”. Le donazioni per la mostra dedicata a Paola Beretta che una volta completata troverà posto in via permanente al Museo sono aperte fino al 21 ottobre. Nella stessa data verrà presentato il percorso museale che lei aveva recentemente finito di sviluppare per ciechi e ipovedenti. Un’altro segno di sensibilità e lungimiranza tracciato da Paola per tenere in vita la sua “creatura” e rendere la cultura accessibile a tutti. MLR

 

 

 

 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...