Politica

Ponti, Giovanni Cavatorta: "I comuni rivieraschi non possono essere abbandonati a se stessi"

"La tragedia di Genova - spiega il sindaco di Viadana Giovanni Cavatorta - ci riporta inevitabilmente e prepotentemente a interrogarci, senza nessun intento speculativo, sui nostri manufatti sul fiume Po"

VIADANA – Dopo la tragedia che ha colpito Genova anche la politica locale si interroga sulla sicurezza delle infrastrutture rivierasche. Infrastrutture che hanno parecchi anni alle spalle e meritano la massima attenzione.

“La tragedia di Genova – spiega il sindaco di Viadana Giovanni Cavatorta – ci riporta inevitabilmente e prepotentemente a interrogarci, senza nessun intento speculativo, sui nostri manufatti sul fiume Po. Il ponte provinciale di Viadana Boretto è stato fortunatamente appena manutentato per un importo di oltre due milioni di euro da province e regioni che ringraziamo.

Lavori terminati poco prima che chiudesse quello di Casalmaggiore. Ma dopo l’enorme aumento di traffico che si è riversato sul nostro, dovuto proprio alla chiusura di quest’ultimo manufatto, sollecitando in maniera pesante anche la nostra viabilità locale (quest’ultimo aspetto da non sottovalutare), la situazione in cui versano gli altri, si ripropone una riflessione su tutti i viadotti dell’asta del Po.

A Viadana il traffico è quasi raddoppiato quotidianamente con una forte percentuale di quello pesante. I vari ponti da monte a valle sono stati costruiti in sequenza ormai 60 anni fa, pensati in quel periodo per quel periodo: come da mesi ripeto appena mi è possibile, occorre che tutti gli enti locali facciano squadra ma questo non sarà sufficiente se non interverrà lo stato con un piano generale di rinnovamento profondo che interessi tutti i ponti da Piacenza a Ferrara e le relative risorse che devono per forza essere diverse centinaia di milioni di euro.

Tutto ciò se non vogliamo che si mettano pezze, rattoppi e cerotti a delle infrastrutture così importanti, direi vitali per le popolazioni che vivono sul grande fiume, per le economie che vi si sviluppano. Contribuiamo per centinaia di milioni di euro di tassazione ogni anno al benessere di tutta la nazione, siamo tra le zone più attive e produttive italiane non possiamo barcamenarci quotidianamente con una viabilità ormai obsoleta e non all’altezza del prodotto interno lordo che produciamo, i Comuni rivieraschi non possono essere abbandonati a se stessi con la responsabilità di dare risposte alle legittime domande dei loro cittadini per questioni che non sono di loro diretta competenza e per le ripercussioni sul traffico che ne conseguono”.

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