Ambiente

Ippocastano di via Trieste, la perizia commissionata dai Ferroni: "Non ci arrendiamo"

A firmare la relazione Davide Lini, Dottore Forestale iscritto all'Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Mantova (n. 269). Relazione che riportiamo in forma integrale.

CASALMAGGIORE – ‘Effetti fisiopatologici e sintomatologici legati alla presenza di elevate concentrazioni di cloruro di sodio nel terreno di pertinenza di un soggetto arboreo di Ippocastano situato in via Trieste civico 32 nel centro abitato di Casalmaggiore (CR)’, questo il titolo della perizia fatta eseguire da Fabio Ferroni e dal fratello Orlando Ferroni, a seguito dello sversamento non autorizzato di cloruro di sodio (NaCl) alla base dell’ippocastano che chiude la via Trieste. Una relazione che verrà messa agli atti, in caso di problemi alla pianta. A meno che l’amministrazione (che ne è proprietaria) non decida di eliminare prima il ‘problema’ abbattendola.

A firmare la relazione Davide Lini, Dottore Forestale iscritto all’Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Mantova (n. 269). Relazione che riportiamo in forma integrale.

“Il sottoscritto Davide Lini, tecnico iscritto all’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Mantova,su incaric0 ricevuto dal Committente sig. Fabio Ferroni, ha eseguito in data odierna un sopralluogo al civico n. 32 di via Trieste in Casalmaggiore (Mantova). In riferimento a quanto rilevato nel corso del sopralluogo e sulla base della documentazione fornita dal Committente, si rileva quanto segue.

Introduzione – L’oggetto della presente Perizia tecnica e? un soggetto arboreo adulto di ippocastano ( Aesculus hippocastanum L., 1753) governato ad alto fusto, dell’eta? di circa 40 anni, situato su area pubblica comunale adiacente al passo carrabile della ragione condominiale al civico n. 32 di via Trieste in Casalmaggiore (Cr).

La specie Aesculus hippocastanum appartiene alla famiglia delle Hippocastanaceae e all’ordine delle Sapindali. Si tratta di un albero a lento accrescimento, in grado di raggiungere e superare a maturita? i 25 metri di altezza, con una longevita? potenziale di circa 300 anni. Si puo? considerare una specie rustica, adattabile pertanto a quasi tutti i tipi di suolo, purche? privi di gesso.

alla documentazione fotografica e? possibile constatare il piu? che buono stato fitosanitario del soggetto arboreo che presenta una chioma equilibrata e regolare a forma di cupola alta, con appartato fogliare integro nella sua funzionalita? fotosintetizzante. Tutto questo nonostante le condizioni sfavorevoli del suolo, impermeabilizzato a causa dell’estesa superficie asfaltata che ricopre quasi del tutto il terreno nell’intorno dell’albero.

E’ noto infatti come l’apparato radicale di questa specie arborea sia costituito da radici molto espanse, in grado di sondare il terreno anche a diversi metri di distanza dal fusto in cerca delle condizioni di suolo piu? favorevole per soddisfare i suoi abbondanti fabbisogni idrici.

Descrizione del contesto – Anche dalla documentazione fotografica allegata alla presente perizia e? facilmente constatabile come nelle vicinanza del colletto del fusto sia stato recentemente eseguito uno scavo, che attualmente risulta essere ricoperto con materiali cementizi non meglio specificabili. Dalla Relazione di Servizio redatta in data 6 giugno u.s. dagli agenti della Polizia Locale di Casalmaggiore e allegata alla presente perizia, si evince come in quella data nel volume dello scavo rilevato, fosse presente una significativa quantita? di materiale, riconosciuto dai suddetti agenti come sale, e pertanto chimicamente noto come cloruro di sodio.

Risulta pertanto urgente verificare se il sale, rilevato anche dalla documentazione fotografica della di cui sopra Relazione di Servizio, sia stato asportato prima del ricoprimento dello scavo. In caso contrario, la presenza del cloruro di sodio a contatto con l’apparato radicale dell’ippocastano oggetto dell’indagine, si configura come elemento significativamente pericoloso per la futura sopravvivenza dell’albero stesso, per le conseguenze che saranno piu? dettagliatamente descritte nel successivo paragrafo.

Considerazioni scientifiche sugli effetti del sale sull’attivita? fisiologica dell’apparato radicale e sulla vitalita? degli alberi – L’elevata concentrazione di sale nel terreno predispone l’apparato radicale ad essere pericolosamente compromesso dalla tossicita? degli ioni salini che nel breve periodo provocano una generale inibizione della crescita di tutta la pianta. Questo tipo di stress puo? compromettere la vigoria della chioma a causa del manifestarsi di fenomeni di clorosi (ovvero macchie di colore giallastro sulle foglie) e necrosi ( presenza di zone morte sempre sulle foglie).

Nel suolo inoltre si riduce in modo drastico il potenziale osmotico nella soluzione circolante del terreno che comporta la perdita della capacita? assorbente delle radici ed il conseguente stress idrico ad essa collegato. Oltre a compromettere l’assorbimento idrico, il sale nel terreno compromette la normale attivita? microbica deteriorandone la fertilita?.

Tutto quanto sopra esposto si ripercuote sulla condizione fitopatologia dell’albero che tendera? ad evidenziare stress osmotico, tossico e nutrizionale, i cui sintomi si manifestano attraverso:
_ prematura senescenza delle foglie;
_ riduzione della clorofilla e successivo decoloramento fogliare;
_ riduzione della superficie fogliare anche attraverso fenomeni di necrosi sui margini; _ filloptosi delle foglie e cascola dei fiori;
_ alterazione dell’attivita? enzimatica e riduzione della sintesi proteica;
_ riduzione dello sviluppo radicale con conseguente riduzione dell’assimilazione;
_ generale riduzione della crescita della pianta ed una successiva morte dovuta visivamente dal marciume apicale.

Conclusioni – In riferimento alla descrizione del contesto rilevato, dalle informazioni acquisite dalla Relazione di Servizio della Polizia Locale e dalle considerazioni di ordine tecnico sulla risposta fisiologica delle piante rispetto alla presenza di elevate concentrazioni di cloruro di sodio nel terreno, e? possibile concludere che l’eventuale persistenza di sale nel volume di scavo rilevato in data 6 giugno, e? in grado di compromettere in modo grave la vitalita? del soggetto arboreo di ippocastano oggetto d’indagine, fino a portarlo al disseccamento e di conseguenza alla morte anche nell’arco di alcuni mesi”.

Sulla vicenda pende anche la relazione della Polizia municipale. Relazione che alleghiamo qui sotto. Naturalmente, ed a tutela della privacy, sono stati oscurati i nomi presenti però nell’atto originario.

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