Cronaca

Il Commissario prefettizio Palazzolo: ascolto, dialogo e agirò nell'interesse dei cannetesi

"Agirò per il bene dei cannetesi" - dice . E auspica: "Spero che arrivino proposte dalle diverse forze politiche, anzi, sogno che mi portino un documento firmato da tutti congiuntamente. Vorrei che fosse ripristinata la concordia"

il commissario prefettizio e vice prefetto vicario di Mantova Francesco Palazzolo

CANNETO S/O – Il Commissario Francesco Palazzolo si sta immergendo sempre più, settimana dopo settimana, nella realtà del Comune che è stato chiamato ad amministrare. In queste primissimo periodo ha avuto diversi incontri e stretto molte mani. Con disponibilità e cordialità. Si è dedicato soprattutto ad ascoltare. Lo ha fatto con tutte le componenti all’opera in Municipio. Lo ha fatto con l’ex Giunta, gli ex consiglieri, i cronisti e altri ancora. Il suo incarico in quel che definisce “un paese tranquillo”, parte proprio da qui: dall’ascolto. “Chi non ha orecchi non abbia neanche bocca – dice – . Prima di parlare, bisogna ascoltare”. Per il Commissario e vice prefetto vicario della Prefettura di Mantova questo è un vero e proprio credo. Un punto fermo irrinunciabile che caratterizzerà il suo incarico, insieme al dialogo e al suo intento di non essere un mero “notaio” nel periodo di transizione fino alle elezioni. Anzi. Senza mai apporre a nessuno l’etichetta di “ex” che può risultare sgradevole, spiega: “Ho già incontrato il sindaco e praticamente tutti i consiglieri. Se vogliono collaborare facendo proposte ben venga. Oltre ad essere forze politiche rappresentano anche “forze culturali e sociali” del paese. Dopo un periodo di decantazione, come può essere questo, spero possa ripristinarsi concordia e che questa esperienza possa essere stata utile. In tal senso il mio sogno, se si può chiamare così, è che mi arrivi un documento firmato da tutti loro. Se ci sono associazioni locali che che pure vogliono fare proposte sono disponibile ad ascoltarle, purché si tratti di proposte meditate. Il diritto di partecipazione deve essere di giovamento al Comune”. Entrare nello specifico di argomenti che teniamo monitorati, come la scuola, la raccolta rifiuti e la convenzione di polizia locale è ancora prematuro perché oltre che sull’ascolto, la condotta del Commissario è dettata da un punto fermo ben preciso: parlare solo dopo aver analizzato attentamente le varie questioni. E in caso, intervenire. Non sarà insomma un burocrate intenzionato a far trascorrere, magari per inerzia, questo periodo di transizione fino a nuove elezioni. Negli uffici di ogni amministratore secondo me dovrebbe essere scritto il motto: “Nessuno deve uscire da questa stanza nelle stesse condizioni in cui vi è entrato”. E ancora “Se riterrò che serve agire, modificare qualcosa, interverrò. Farò quanto dovuto nell’interesse dei cannetesi, ma solo dopo aver preso adeguata conoscenza delle questioni. Ogni amministratore deve procedere con prudenza, razionalità e anche buon senso. La fretta è sempre cattiva consigliera. Spero di avere la possibilità di esprimere le mie capacità, nelle quali ho fede”. Francesco Palazzolo che cita Guglielmo di Ockham, filosofo francescano del XIV secolo ma anche Santi Romano, uno dei maggiori giuristi italiani del Novecento, non è alla sua prima esperienza in un Comune commissariato. Era già stato a Melzo, in provincia di Milano, paese con più di 18 mila abitanti. “Ho due clienti – prosegue – . Chi mi ha affidato questo incarico e il popolo di Canneto che sono stato chiamato a governare in via transitoria. Si aspettano risultati, cercherò di non deluderli”. Chiediamo cosa vorrebbe che sapessero di lui i cannetesi, ci risponde: “Sono un servitore della “cosa pubblica”. Sono una persona che ha sempre lavorato e lavorerà sempre. Farò ciò che dovrò per il bene della comunità. Credo nella razionalità ma anche nel buon senso. Nell’educazione, nel fatto che le soluzione vengono dalla conoscenza delle cose e non dall’improvvisazione”. E’ più portato all’operatività, fa intendere, che all’apparire, tant’è che, quando gli si chiede se presenzierà in caso a cerimonie ufficiali, risponde sorridendo: “Se possibile sì, ma sarà meglio pensare qui in Comune ad approntare qualcosa per la rappresentanza..”.

Maria Luisa Rancati

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