Gaia Soana e il sistema bancario: interessante conviviale interclub Rotary
Il tema era “la stabilità del sistema bancario e i rischi per l’investitore”, quindi si è parlato del ruolo della vigilanza, dell’instabilità del sistema, della fiducia, delle scelte di investimento delle famiglie, del ruolo della consulenza finanziaria.
La giovane Maria Gaia Soana, di Casalmaggiore e laureata alla Bocconi, è stata la seguita relatrice di una conviviale organizzata in interclub tra il Rotary Club Casalmaggiore Oglio Po, l’eclub Nuove Frontiere e il Rotaract Piadena Casalmaggiore Asola. La Soana è ricercatrice di intermediari finanziari presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma e membro della Faculty di Sda Bocconi School and Management nell’area Intermediazioni Finanziarie e Assicurazioni. E’ inoltre partner di società specializzate del settore. E’ autrice di libri e articoli di analisi finanziaria e docente in Finanza e Risk Management all’università di Parma.
Il tema era “la stabilità del sistema bancario e i rischi per l’investitore”, quindi si è parlato del ruolo della vigilanza, dell’instabilità del sistema, della fiducia, delle scelte di investimento delle famiglie, del ruolo della consulenza finanziaria e dell’educazione finanziaria in generale. Logico che temi del genere, specie in questo momento storico, catturassero l’attenzione dei tanti soci ed ospiti presenti. Al tavolo di presidenza, coi presidenti dei tre club Marzio Somenzi, Giovanni Zeni (incoming dell’eclub, che era collegato in streaming) e Luca Bastoni, anche il presidente del Casalmaggiore Viadana Sabbioneta Alessandro Gnaccarini.
Gaia Soana è partita da quel che è successo al sistema bancario negli ultimi anni e il conseguente rapporto con l’investitore. Le banche sono vigilate (più dalla Bce che dall’autorità nazionale), ha spiegato, per controllare l’effettivo svolgimento del loro ruolo, che dalla nascita è quello di raccogliere soldi e prestarli alle imprese. «Il primo obiettivo dell’autorita di vigilanza – ha spiegato – è quello di creare un sistema stabile che guadagni la fiducia dei risparmiatori». Quando non c’è fiducia, il rischio è la corsa agli sportelli, come tanti casi nella storia ci hanno mostrato persino in Inghilterra nel caso della Northern Rock (2007). Da qui la sfiducia nel sistema bancario, responsabile della bolla immobiliare, di schiacciare l’economia reale, di distribuire grandi extrabonus ai manager, di non dare credito alle imprese nel momento del bisogno, di beneficiare dei rapporti con la politica. Gaia Soana non ha nascosto nulla di tutto ciò, spostando poi l’attenzione sugli episodi che hanno coinvolto le banche venete e le 4 «tecnicamente fallite».
Quindi il portafoglio, che per gli italiani è pericolosamente poco diversificato, a causa delle scarse competenze finanziarie (siamo ultimi nell’Ocse). Di conseguenza l’insegnamento della finanza nelle scuole è ormai fondamentale, e ognuno deve sempre tenere presente che un concetto della finanza sempre in voga dice che al crescere del rischio cresce il rendimento. Al termine dell’applaudito intervento, tante domande sul debito pubblico italiano, sulla crisi delle banche, sulla tutela dei clienti, sulle società di rating, e la chiosa della relatrice: «La grande sfida per le banche è aiutare le imprese nuove a crescere con l’inizio di ripresa. Ora le banche facciano le banche per davvero».
V.R.