Cronaca

L'Arcivescovo di Milano Delpini a Bozzolo per don Mazzolari: "Siate quelli che si fanno avanti"

La preghiera nella chiesa che custodisce le spoglie del “Parroco d’Italia” è stata preceduta da una rapida visita del Metropolita presso la Fondazione Mazzolari. Poi la messa con il Vescovo Napolioni e l'Emerito Lafranconi.

Testo e foto dal sito della Diocesi di Cremona

BOZZOLO – “Dopo la visita del Papa a Bozzolo… ormai qui non c’è storia…”. Così, scherzando amabilmente, l’Arcivescovo di Milano mons. Mario Delpini ha strappato un sorriso alla numerosa assemblea di laici, religiose e sacerdoti convenuti domenica 15 aprile nella parrocchiale di S. Pietro per la solenne concelebrazione, a 59 anni dalla morte del Servo di Dio don Primo Mazzolari.

La preghiera nella chiesa che custodisce le spoglie del “Parroco d’Italia” è stata preceduta da una rapida visita del Metropolita presso la Fondazione Mazzolari, nella quale mons. Delpini ha incontrato don Bruno Bignami, postulatore della causa di beatificazione, il professor Giorgio Vecchio, Presidente del Comitato scientifico della Fondazione e gli altri collaboratori. A mons. Delpini è stata omaggiata una copia del recente libro “Un’ obbedienza in piedi. L’epistolario tra don Primo Mazzolari e i vescovi di Cremona” (curato da don Bignami e Pasetti) e le riproduzioni audio delle omelie originali di don Primo.
La presenza dell’Arcivescovo  – che più volte in passato aveva visitato la memoria di don Mazzolari– si è rivelata un’occasione carica di emozioni e di partecipazione, come hanno sottolineato, all’inizio dell’Eucaristia, il sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio e il Vescovo Antonio Napolioni, esprimendo il benvenuto davvero non formale.

E singolare, nella sua efficace sintesi, la puntale riflessione che mons. Delpini ha offerto ai presenti nell’omelia, in cui commentando il Vangelo di Luca ha descritto il passaggio dei discepoli, trasformati da “quelli della paura” (stigmatizzati in atteggiamenti così presenti anche nella Chiesa di oggi) in “quelli che si fanno avanti”: gente di fede che sa assumersi la responsabilità di cambiare il mondo, a partire da se stessi, senza fuggire. Un po’ come fece Mazzolari dinanzi ai problemi del suo tempo e della comunità ecclesiale.
Al termine della celebrazione una targa a ricordo della visita del Papa a Bozzolo, nel giugno 2017, è stata scoperta proprio vicino al sacello del sacerdote bozzolese. E alla riconoscenza del Vescovo di Cremona e dell’Emerito Dante Lafranconi si è unita la calda simpatia e l’affetto di tanti che hanno personalmente voluto salutare e ringraziare l’Arcivescovo, che per impegni non ha potuto fermarsi oltre a condividere in fraternità la generosa ospitalità offerta dalla Parrocchia.

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