Cronaca

Aurelio Soncini e l'esperienza da migrante in Venezuela: dalla fame a 92 anni di vitalità

Ne ha parlato durante una conviviale Rotary: a Viadana partì perché povero in canna e voglioso di svoltare. Un percorso che è un insegnamento generazionale di un simbolo vivente di unicità e orgoglio da emigrante. GUARDA IL SERVIZIO DEL TG DI CREMONA 1

SOLAROLO RAINERIO – Una storia che affascina, una vita che ne vale almeno tre. E’ stata una convivale, organizzata dal Rotary Casalmaggiore Viadana Sabbioneta assieme al Rotary Piadena Oglio Chiese alla presenza anche di esponenti del Rotaract e del Centro Anziani di Piadena, davvero particolare quella di mercoledì sera: ospite d’onore è stato un socio, Aurelio Soncini, con un percorso e una lezione di vita che non ha lasciato indifferente il centinaio di ospiti presente alla Clochette di Solarolo Rainerio.

Introdotto da Alessandro Gnaccarini, presidente del Rotary Casalmaggiore Viadana Sabbioneta, al tavolo tra gli altri con Elisa Gozzi, Enzo Rosa, Antonio Morini e Gianmario Delvò, Soncini, che alla bella età di 92 anni ancora insegna karate e pratica attività sportiva, spesso con risultati da fare invidia ai più giovani, ha scelto di raccontare la sua esperienza di migrante in Venezuela, quando da Viadana partì perché povero in canna e voglioso di svoltare. Un percorso che è anche un insegnamento generazionale. Soncini, accompagnato dai famigliari, è peraltro un simbolo vivente di unicità e orgoglio da emigrante.

Un’esperienza e un racconto davvero appassionante e appassionato, raccolto in un libro che ora meriterebbe di andare alle stampe. Un viaggio verso l’ignoto artito da un prestito salvifico di alcuni concittadini viadanesi ricordati e ringraziati in eterno e poi passato da crisi, difficoltà e sudore. Tanti gli aneddoti, uno su tutti è sulla quotidianità del lavoro nei pozzi petroliferi. Poi il ritorno a Viadana, una nuova vita, che non si stanca mai di imparare e insegnare. A inizio serata peraltro Elena Bocchi ha parlato della sua esperienza al Ryla, la tre giorni organizzata per i giovani proprio dal Rotary, terminata solo poche ore prima. Un ponte generazionale che non è passato inosservato.

G.G.

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