Dopo 30 anni Aipo trova accordo col comune e sistema recinzione del porto casalese

CASALMAGGIORE – Era dagli anni Ottanta, da quanto cioè venne costruita l’infrastruttura, che la rete di recinzione del porto di Casalmaggiore non era stata toccata. Divenendo, col tempo, casa di piante rampicanti e creando una situazione in qualche caso pericolosa anche per la viabilità, in particolar modo sulle curve che, in quel tratto di strada arginale, subito dopo la Canottieri Eridanea in direzione Fossacaprara, non mancano di certo.

In questi giorni, finalmente, gli uomini di Aipo, dopo un contatto con il comune di Casalmaggiore e un accordo trovato contro i pronostici più pessimistici, stanno lavorando alla recinzione: si tratta di portare avanti una sostituzione completa, dunque di strappare via la rete, con maglia ormai larghe e danneggiate e in qualche punto divelta anche per qualche incidente in passato, e di sostituirla con una completamente nuova, di qualche decina di centimetri più bassa rispetto alla precedente alta due metri. Il porto di Casalmaggiore è una delle opere pubbliche che è sinonimo di spreco, non essendo mai partito per davvero nonostante le potenzialità che il fiume Po poteva garantire.

Qualcuno, passando di lì e vedendo le ruspe di Aipo al lavoro, ha pensato addirittura che si stesse preparando il rilancio della struttura o addirittura che i lavori riguardassero l’opzione B per il ponte sul Po, ossia quella promossa da Orlando Ferroni per quanto concerne un ponte provvisorio che potesse partire proprio dallo spiazzo del porto. Nulla di tutto questo: semplicemente una manutenzione, teoricamente ordinaria ma divenuta straordinaria col tempo, quantomai necessaria e ora attuata. Per la felicità di chi ama un po’ di decoro in più e naturalmente di chi si trova al volante di passaggio da quella zona.

G.G.