Cronaca

Fattori, il tedoforo da San Martino del Lago in Corea: "Le mie mani ancora tremano"

Tedoforo grazie alla selezione Samsung, il casalasco aiuta la torcia olimpica, che sta percorrendo 2018 chilometri per tutto il paese asiatico, a fare un piccolo passo di 250-300 metri ed entra, nel 66esimo giorno della staffetta olimpica, nella storia a cinque cerchi a modo suo. GUARDA IL SERVIZIO DEL TG DI CREMONA 1

SUWON (COREA DEL SUD) – Numero 27, primo degli italiani, ore 4.20 in Italia, sette ore più in Corea del Sud, a Suwon. Una delle emozioni più grandi, sportivamente parlando e non solo, Gianpaolo Fattori di San Martino del Lago la vive dall’altra parte del mondo, e lo fa quasi a 60 anni. Tedoforo grazie alla selezione Samsung, il casalasco aiuta la torcia olimpica, che sta percorrendo 2018 chilometri per tutto il paese asiatico, a fare un piccolo passo di 250-300 metri ed entra così, nel 66esimo giorno della staffetta olimpica, nella storia a cinque cerchi a modo suo. Il fuoco di Olimpia che Gianpaolo sta trasportando accenderà infatti il braciere di PyeongChang, cittadina a 180 km dalla capitale Seul, il prossimo 9 febbraio, quando le Olimpiadi invernali 2018 partiranno.

“E’ stata una giornata indimenticabile, sembra una frase fatta ma non è così – ci racconta, raggiunto al telefono, Gianpaolo, Guardia Ecologica Volontaria a Casalmaggiore – . Non si trovano le parole adatte per riuscire a trasmettere quello che ho vissuto oggi. Sono le 23.30 mentre vi parlo e sono ancora emozionato, in una giornata partita alle 8.20 quando siamo arrivati allo stadio di Suwon, scelto come Collection Point, dove ci hanno consegnato la divisa ufficiale. L’accoglienza è stata incredibile, l’organizzazione perfetta e da tutte le parti ci fotografavano e applaudivano. Sei italiani sono partiti oggi, io ho avuto la fortuna di essere il primo, altri partiranno domani per un’altra parte di percorso”.

Un venerdì decisamente diverso, dunque, in una cittadina della Corea, Suwon, molto popolata, con scuole e ospedali. “E tanta gente festosa a bordo strada. Quando tocca a te è tutto particolare: tre secondi prima sei sul pullman con gli altri tedofori, tutto sommato sei contento e tranquillo, poi scendi due gradini e addosso ti arriva una ventata di adrenalina ed emozione. La gente ti applaude, qualcuno ti dice di guardare la telecamera, un ragazzo ti dà indicazioni, tu cerchi di restare freddo ma vieni travolto dalle sensazioni”.

Particolare il fatto di ricevere la torcia da un ragazzo coreano conosciuto solo pochi minuti prima, simbolo dell’unione che lo sport sa creare a livello mondiale. Poi la staffetta con William Palamara, altro italiano, unito a Gianpaolo da un particolare. “Come me soffre di diabete, ma lotta tutti i giorni e ha pure promosso la Maratona del diabete: sono felice di avere fatto la staffetta con lui, perché è una persona molto valida ed è stato bellissimo condividere con lui questo momento”.

Una volta tornato sul pullman, le mani tremano ancora. “Arrivare a 60 anni e provare una emozione del genere mi fa piacere perché voglio continuare a sognare. Domani (sabato, ndr) ci aspetta un’altra bellissima giornata con visita a un centro culturale e a un museo e poi un pomeriggio in libertà al circuito di Seul. La città qui è bellissima: e io non voglio svegliarmi da questo sogno…”.

Giovanni Gardani 

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