Salute

Visite specialistiche all'Oglio Po, tempi di attesa lunghi. CNC "Si intervenga"

180 per una mammografia, 91 per una visita dermatologica e 63 per una gastroscopia. Ancora, 70 giorni per un ecoaddome, 50 per una visita cardiologica

CASALMAGGIORE – 109 giorni per una visita ginecologica, 180 per una mammografia, 91 per una visita dermatologica e 63 per una gastroscopia. Ancora, 70 giorni per un ecoaddome, 50 per una visita cardiologica e 50 per una visita urologica.

Questi i tempi, frutto di un rilevamento effettuato da CNC all’Ospedale Oglio Po, dal 15 al 20 gennaio sulle prestazioni erogate. Tempi lunghi, lunghissimi. Più bassi rispetto alla media nazionale ma molto più alti rispetto alle strutture dell’ASST. Un esempio? Per una visita ginecologica (la prima, è utile indicarlo e poi vedremo il perché) agli istituti ospitalieri di Cremona i giorni di attesa sono 23, nessuna lista di attesa per l’Ospedale di Crema, 104 (o 109) i giorni all’Oglio Po (dati www.aslcremona.it).

Tempi eccessivi per visite ed esami specialistici, troppo dilatati. Per restare alla ginecologia “Di fronte alla crisi del punto nascite, oltre a riprendere a lavorare sul fronte dei medici di base, bisognerebbe garantire tempi più brevi e lavorare sulla diagnostica, perché questi sono tempi che allontanano poi le neomamme dall’Oglio Po”.

Pierluigi Pasotto, Calogero Tascarella e Mirca Papetti fanno il punto. “Ora, siamo contenti per i nuovi primari, professionisti molto preparati e con trascorsi professionali ed umani molto importanti, anche se, è bene sottolinearlo, rimaniamo preoccupati per il rinnovo del primariato di anestesia, legato anche alla terapia del dolore. Ma dobbiamo sollecitare l’ASST per quel che riguarda le visite specialistiche e diagnostiche. Riceviamo di continuo segnalazioni e tramite le segnalazioni ed il nostro monitoraggio abbiamo raccolto tutta una serie di dati che non vanno”.

“Vogliamo pensare in chiave costruttiva, e mettiamo a disposizione i nostri dati proprio in questa ottica per un futuro incontro che chiederemo al direttore generale dell’ASST di Cremona Camillo Rossi. Quelli che segnaliamo sono tempi di attesa contraddittori rispetto all’arrivo dei nuovi medici, e non accettabili”.

Le tempistiche lunghe creano problemi. “Chi deve sostenere visite ed esami, per accorciare i tempi, si rivolge quando può a strutture private spendendo di più, e questo anche per la struttura pubblica diviene un mancato introito. Ma, considerando la situazione di molte famiglie, mette di fronte i cittadini all’impossibilità di potersi curare. Su questo fronte si deve intervenire intanto cercando di capire dove sia il problema. Questione di attrezzature? Di Risorse umane? Il decreto Legislativo 124 del 1998 stabilisce un limite di 30 giorni alle visite e di 60 giorni agli esami. Decorsi quei tempi un cittadino può cercare una struttura privata e chiedere il rimborso di quanto speso oltre al ticket”.

Dal sito di Regione Lombardia: “Il dato fornito ai cittadini, tramite la consultazione delle liste è il tempo minimo, vale a dire la prima data disponibile per effettuare la prestazione richiesta. Regione Lombardia ha approvato il Piano Regionale per il Governo delle Liste di Attesa (PRGLA) con cui ha individuato i tempi massimi di attesa per 51 prestazioni di specialistica ambulatoriale, 15 prestazioni di ricovero (5 in Day Hospital e 10 in ordinario) e 9 prestazioni di radioterapia”.

“Non rientrano – si legge sempre nel sito di Regione Lombardia – nel calcolo dei tempi di attesa le visite di controllo che, seguono tempistiche indicate dal curante o dallo specialista secondo criteri clinici o piani diagnostico terapeutici (follow up). Il Medico curante è tenuto a segnalare la priorità di accesso alle prestazioni sull’impegnativa solo della prima visita. Le classi di priorità per le prestazioni di specialistica ambulatoriale sono le seguenti: U = urgente – “bollino verde” (nel più breve tempo possibile o entro 72 ore); B = breve – entro 10 gg; D = differibile – entro 30 gg (visite) entro 60 gg (prestazioni strumentali); P = programmabile. La prima visita, o il primo esame è il momento in cui il problema attuale del paziente viene valutato clinicamente per la prima volta. In questa fase viene formulato un preciso quadro diagnostico. L’impegnativa medica è rilasciata dal Medico curante. Sono considerati “primi accessi” anche quelli relativi a pazienti noti, affetti da malattie croniche (ad esempio diabete, ipertensione…) che presentano una fase di riacutizzazione o l’insorgenza di un nuovo problema, anche non correlato alla patologia cronica, tale da rendere necessario una rivalutazione complessiva della terapia”.

“Per visita o esami di controllo (follow up) si intende il momento dell’accertamento diagnostico successivo ad un primo accesso (sia visita, sia esame). In questa fase al paziente è già stata impostata una prima terapia. Le prestazioni erogate sono finalizzate, ad esempio, a seguire l’evoluzione di patologie croniche, valutare a distanza l’eventuale insorgenza di complicanze, verificare la stabilizzazione della patologia o il mantenimento del buon esito dell’intervento, indipendentemente dal tempo trascorso rispetto al primo accesso. Le prescrizioni per visite o esami di controllo di solito, vengono prescritte dal medico specialista che ha preso in carica il paziente. Per queste visite non è stabilito un tempo minimo di attesa”.

CNC prosegue: “Siamo preoccupati, perché l’ambito sperimentale che poi è lo stesso con il quale si crearono le condizioni per la nascita dell’Oglio Po pare non riesca a decollare. Chiediamo se sia questione di investimenti o di budget a disposizione. L’Oglio Po ha bisogno di investimenti e questo ambito sperimentale ha bisogno di essere sostenuto da Aziende Sanitarie e sindaci. Le nostre segnalazioni vogliono essere propositive, non sono un’accusa. Chiediamo solo se è possibile affrontare i problemi e magari cercare di venire incontro alle esigenze dei cittadini. Anche per questo chiederemo un incontro al dottor Rossi. Noi vogliamo che l’ospedale Oglio Po continui a svolgere appieno la propria funzione”.

Nazzareno Condina

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