Terrae Fluminis, Gussola e Torricella ora presentano il conto a Martignana
Belli Franzini e Sacchini ricordano di avere cercato in ogni modo di aiutare Martignana, recandosi anche in Regione per modificare lo statuto
GUSSOLA – L’Unione Terrae Fluminis, costituita ora dai due comuni di Gussola e Torricella del Pizzo dopo la fuoriuscita di Martignana di Po, presenta il conto proprio a quest’ultimo comune. Che decise, nei primi mesi del 2017, di salutare tutti e di abbandonare, appunto, l’Unione. L’incontro in comune a Gussola venerdì mattina con il presidente dell’Unione nonché sindaco proprio di Gussola Stefano Belli Franzini e con il sindaco di Torricella del Pizzo Emanuel Sacchini, è servito per fare il punto della situazione e per chiarire l’iter che l’Unione ha vissuto nel suo primo anno di attività. Oltre che per precisare che a Martignana è già stata spedita la lettera per chiedere il pagamento di 10.080 euro di penale, ossia 5 euro per ogni abitante del comune, senza scordare altri costi sostenuti per i quali è in vista una relazione puntuale.
Un inizio non semplice, come Stefano Belli Franzini ha rivelato, senza risparmiare critiche a Martignana, alla sua decisione di uscire dall’Unione e alla frase contenuta in un volantino distribuito proprio ai martignanesi, in cui si parla di valutazioni affrettate da parte di Terrae Fluminis, che avrebbero convinto l’amministrazione Gozzi a sancire la fuoriuscita dall’Unione stessa. “Nessuno ha avuto fretta – hanno precisato Belli Franzini e Sacchini – anche perché da tre anni andava avanti un percorso condiviso”. Nel dettaglio nel 2015 venne approvato lo statuto e nominati i membri dell’Unione, il 9 aprile 2016 venne firmato dai tre comuni l’atto costituivo, a fine 2016 tutte le funzioni sono state trasferite. “Avevamo creato la più grande unione del Casalasco, superando i 5mila abitanti – spiegano i due sindaci – . Martignana ha accusato i tecnici e gli amministratori dell’Unione quando sono stati affrontanti i problemi di bilancio dello stesso comune martignanese. In realtà da parte nostra abbiamo sempre cercato di dare una mano, per risolvere questo problema, senza entrare nel merito dei dati. Tutte le strade erano percorribili con i tre comuni impegnati, ora la decisione di Martignana, per quanto legittima, non deve essere rovesciata su Gussola e Torricella del Pizzo, anche per onestà amministrativa”.
Belli Franzini e Sacchini ricordano di avere cercato in ogni modo di aiutare Martignana, recandosi pure in Regione per modificare lo statuto: un passaggio senza il quale Martignana non sarebbe nemmeno potuta uscire dall’Unione. A leccarsi le ferite, insomma, secondo Belli Fanzini e Sacchini, sono soprattutto Gussola e Torricella del Pizzo che, nonostante queste difficoltà, hanno comunque lavorato – da qui il ringraziamento ai funzionari e ai dipendenti dei due comuni – rifacendo tutti gli atti per rispondere alla burocrazia, portando a casa 160mila euro di contributi, erogando tutti i servizi e trasferendo tutte le funzioni e il personale dei due comuni. Tra le note negative l’impossibilità di partecipare al bando sulla sicurezza, proprio per la rinuncia di Martignana.
Per il 2018 l’Unione Terrae Fluminis cerca un nuovo agente della polizia locale e la sostituzione di un dipendente della ragioneria dopo le dimissioni primaverili di chi già c’era. Martignana come noto ha scelto di mettersi in convenzione con Casalmaggiore, ossia – ha osservato Belli Franzini in una critica – ora Martignana pagherà per avere un servizio da un comune di 15mila abitanti, che non è comunque caput mundi, senza ottenere alcun contributo che restando in seno all’Unione avrebbe invece potuto ricevere. “Non è vero che le Unioni non funzionano – ha detto Belli Franzini in chiosa – . In Provincia di Cremona abbiamo unioni che lavorando bene da 15 anni, dunque i casi virtuosi vi sono e non sono pochi”.
Giovanni Gardani