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Fondi BEI, consiglio incarica Ferroni. E lui illustra il piano B degli imprenditori

Se i fondi BEI servono per la costruzione di un ponte provvisorio ma anche per poter finanziare quello nuovo, ecco che Ferroni ha illustrato pure il piano B. "Sapendo che i tempi della politica e della burocrazia sono molto lunghi - ha chiarito Ferroni - un’altra strada potrebbe essere quella del coinvolgimento dei privati".

CASALMAGGIORE – Orlando Ferroni, consigliere di Casalmaggiore per la Libertà, è stato ufficialmente incaricato dal consiglio comunale casalese di muoversi per la ricerca dei fondi europei BEI in merito alla costruzione di un ponte provvisorio ma anche per la possibilità di edificare un nuovo manufatto. La mozione, presentata dalla minoranza di centrosinistra Casalmaggiore la Nostra Casa, è stata letta dal consigliere Pierluigi Pasotto. Qualche screzio iniziale, stimolato da un primo intervento del consigliere Giuseppe Cozzini, è stato sulla “squadra” di Ferroni: fa parte della maggioranza o della minoranza? Lo stesso Ferroni ha chiarito di essere di minoranza, non avendo vinto le elezioni, ma non per questo di opposizione. Dopo di che la discussione è entrata nel vivo.

“Mi fa piacere che anche l’opposizione riconosca in me la persona idonea per lavorare su questi fondi BEI – ha detto Ferroni, che ha già la delega ai Bandi – e già a Colorno, in un covo “rosso”, molti “compagni” si sono complimentati con me. Lì mi hanno baciato le mani. Qui mi bacerete i piedi”. Uscite folcloristiche (una caratteristica di Ferroni) a parte, qualche dato tecnico è emerso. Anzitutto, come noto, per avere fondi BEI serve costituire una ATS, associazione temporanea di scopo, che può raccogliere privati, enti, regioni e comuni perché i fondi europei non possono essere destinati direttamente a un comune. L’obiettivo è quello di puntare a un bando, che a livello continentale prevede un fondo perduto del 50% sul 70% dell’importo totale, mentre con la forma del finanziamento al contrario i soldi andrebbero restituiti integralmente. “L’Ufficio Bandi di Casalmaggiore – ha detto Ferroni – si è già mosso su Roma, io mi sto muovendo su Milano”.

Se i fondi BEI servono per la costruzione di un ponte provvisorio ma anche per poter finanziare quello nuovo, ecco che Ferroni ha illustrato pure il piano B. “Sapendo che i tempi della politica e della burocrazia sono molto lunghi – ha chiarito Ferroni – un’altra strada potrebbe essere quella del coinvolgimento dei privati, disposti a finanziare l’intera opera del ponte provvisorio. Si parla di un budget di 15-18 milioni di euro, che potrebbe arrivare a 25 al massimo, e la prima risposta è incoraggiante. Partiamo dai 3 milioni di euro di Regione Lombardia e qualcosa arriverà anche dall’Emilia Romagna. Entrambe le proposte vanno messe sul tavolo del 1° dicembre, sperando che qualcosa si sblocchi: questo territorio suda sangue e c’è bisogno di una risposta immediata”. Su richiesta di Pasotto, Ferroni ha spiegato che “la cordata di imprenditori non lo farà gratis et amore dei. Ossia si pensa di porre un pedaggio, ma senza casello bensì con un sistema di rilevamento della targa, che vada da 0.50 a 1 euro, per il passaggio sul ponte provvisorio. In questo modo gli imprenditori che anticipano i soldi avranno il loro guadagno”.

La seconda strada, quella del ponte nuovo, dunque realizzabile a lungo termine, passa invece necessariamente dall’Europa e dai fondi BEI. “Tutti piangono miseria, ma prima facciano un progetto e lo presentino: a quel punto col 50% a fondo perduto di finanziamento, non potrebbero più tirarsi indietro – ha detto Ferroni – . Con uno studio di fattibilità serio, in 3 mesi i fondi possono arrivare. Non me la sento di illudere nessuno, ma le mie fonti sono certe”. Ferroni ha detto di sentirsi pronto per questa responsabilità, dopo che il consigliere di maggioranza Pierfrancesco Ruberti ha evidenziato proprio il “muro verticale di burocrazia” dinnanzi al quale si troverà: “La sua è una responsabilità enorme – ha avvertito Ruberti – per un problema enorme. Se dovesse fallire, i delusi sarebbero i cittadini: e sarebbero tanti. Se se la sente, noi ci fidiamo e votiamo la mozione”.

Pasotto ha sollevato un dubbio: “Il ponte nuovo – è stato detto – potrebbe sorgere lontano da quello attuale. Questa cosa mi preoccupa molto”. Qui la risposta è arrivata dal sindaco Filippo Bongiovanni: “E’ una ipotesi che credo verrà scartata: ridisegnare l’intera viabilità avrebbe costi enormi, e dato che la spesa per il ponte nuovo sarà ingente, credo che si eviterà questa prospettiva”. Ferroni invece ha chiarito che “il ponte provvisorio verrebbe costruito accanto a quello vecchio. A quel punto potremmo demolire subito il ponte vecchio, senza dover pagare nulla perché il materiale sarebbe poi interamente riciclato. In tal modo chiunque realizzi il ponte nuovo nello stesso punto in cui viene demolito il vecchio dovrà concedere un 8-10% di sconto, perché l’impresa a quel punto potrebbe sfruttare proprio il ponte provvisorio come appoggio per i lavori. In prospettiva è uno sconto importante. La strada dei fondi BEI è la prima praticabile, se poi la burocrazia rompe le scatole, allora vado dai privati: il mio compito è quello di indicare una via e questa strada mi sembra corretta”.

Ferroni ha altresì detto di avere parlato con Aipo. “E’ una balla quella che è stata detta, ossia che il ponte provvisorio non andrebbe bene perché prevede piloni. Ho fatto vedere il progetto al dirigente Aipo Ivano Galvani e ha detto che è bellissimo: le decisioni le prende lui. L’unica richiesta è di non fare il terrapieno e di togliere i piloni una volta che sarà pronto il ponte nuovo. E su questo non ci sono problemi”. Il sunto finale è stato di Bongiovanni. “Venerdì vi sarà un tavolo importante e io giocherà anche le due carte proposte da Ferroni. Ho approfondito con l’europarlamentare Massimiliano Salini il discorso dei fondi BEI, noi non abbiamo la palla tra i piedi, ma possiamo mettere idee sul tavolo. Resto dell’idea che la strada più breve sia rabberciare per qualche anno il ponte vecchio, per lo meno per ripristinare il prima possibile la viabilità. Ma ogni opzione va tenuta aperta, perché difficilmente poi sceglieremo noi. Per il resto non siamo tecnici e dobbiamo attendere qualche novità”.

Ferroni ha chiesto di poter essere invitato il 1° dicembre al tavolo istituzionale convocato dalla Provincia di Parma. “Non è una riunione di condominio: per Casalmaggiore sono stato l’unico invitato – ha detto Bongiovanni – ma comunque chiederò che anche lei, consigliere Ferroni, possa partecipare. Vedrò cosa mi risponderanno”. La mozione è passata all’unanimità, dopo che l’assessore Vanni Leoni – imbeccato dal consigliere Giuseppe Scaglioni – ha spiegato: “Non sono un tecnico di tale livello da chiarire se il ponte vecchio possa fare da appoggio per costruire sempre in quel punto il ponte nuovo. Sono questioni da ingegneri strutturisti e non voglio sbilanciarmi per non cadere in considerazioni da bar”.

Giovanni Gardani

 

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