Due velox presi in due minuti: e il legale fa ricorso. Sarà rivoluzione sulla CR-MN?
«Mi fermerò solo alla Cassazione» ci dice, certo di essere nel giusto. Il legale ci mostra le multe. La prima a Pessina alle ore 9,22, la seconda a Torre alle 9,24"
Due multe salate sanzionate con autovelox fissi a distanza di 3 km uno dall’altro, a distanza di soli 2 minuti uno dall’altro. Un avvocato non ci sta e fa ricorso. Parliamo degli impianti fissi posizionati sulla Cremona-Mantova. Venendo da Cremona ce n’è uno a Pessina, che sanziona in entrambe le direzioni, avanti 3 km un altro a Torre de’ Picenardi, che multa chi arriva da Cremona, e dopo altri 3 km uno a Drizzona, che multa chi invece arriva da Piadena, e che è stato messo recentemente.
Di conseguenza si può incappare in due infrazioni consecutive: se si proviene da Piadena il rischio è a Drizzona e poi, dopo 6 km, a Pessina, mentre se si proviene da Cremona dopo l’autovelox di Pessina, appena dopo 3 km c’è quello di Torre. Ma come è possibile avere tre impianti nel raggio di soli 6 km? Il fatto è che ogni comune ne ha uno, e si sa che, scivolando i soldi delle multe nelle casse comunali, si trova così un ottimo modo per introitare denaro in tempi di magra.
Pessina e Torre fanno parte della stessa unione di comuni, l’Unione Terre di Pievi e di Castelli, ma il denaro delle sanzioni non va all’unione, bensì ai singoli comuni. A pensare male si fa peccato, si sa, ma… Oggi a fare ricorso sono in pochi, e il motivo è ben noto. Se si paga subito, entro 5 giorni, si ha diritto ad un supersconto, se si ricorre e si perde si paga oltre il doppio. Nell’incertezza, ben pochi rischiano. Ma c’è appunto un noto avvocato che non ci sta, e nonostante il rigetto del primo ricorso ha deciso di procedere ad oltranza. «Mi fermerò solo alla Cassazione» ci dice, certo di essere nel giusto. Ormai è una questione di principio. Il legale ci mostra le multe. La prima a Pessina alle ore 9,22, la seconda a Torre de’ Picenardi alle 9,24. Il principio del ricorso è quello della violazione continuata: «E’ come prendere due multe per sosta vietata da due vigili diversi e doverle pagare entrambe», afferma.
In effetti se si considera la breve distanza, sia in metri che in minuti (due, ma potrebbe essere poco più di uno, non essendo indicati i secondi), e il fatto che tra i due dispositivi non ci sono rotonde o incroci (in pratica è lo stesso tratto, che generalmente si percorre alla stessa velocità) la doppia sanzione sembra eccessiva. Il multato non nasconde l’errore, e ovviamente è disposto a pagare la sanzione più alta, ma non la seconda.
Per questo motivo ha inoltrato ricorso al Prefetto. Non la scelta migliore, in quanto si tratta di postazioni fisse autorizzate dallo stesso Prefetto, che ovviamente non si può smentire. Per la Prefettura le eccezione sollevate sono infondate. Lo si motiva col fatto che il Comando verbalizzante ha confermato la regolarità della procedura, con report fotografico dei segnali di preavviso, il certificato di taratura dell’apparecchio, e i verbali attestanti che le infrazioni sono state compiute in due diversi comuni, ognuno dotato di un proprio autonomo misuratore. Si afferma poi che l’apparecchio è regolare e si ricordano le distanze previste per legge per segnalare l’autovelox.
In realtà non è stato contestato nulla di questo, ma solo la breve distanza. Si giustifica solo la doppia multa col fatto che le postazioni, pur vicine, sono in due Comuni diversi. Anche su questo ci sono perplessità, in quanto i due comuni fanno parte della stessa unione, che condivide il servizio di Polizia Locale, che quindi è unica. All’interno del decreto della Prefettura poi spicca la targa sbagliata, a lasciare l’impressione di un rigetto, diciamo così, copia-incolla.
Le multe originariamente erano di una cifra poco superiore ai 150 euro, ma dopo il rigetto sono ormai di oltre 350 euro l’una, spese comprese. In realtà la richiesta è di annullarne una, e così il ricorso è stato fatto stavolta al giudice di pace. Un ricorso che potrebbe essere in futuro imitato da altri, aprendo la strada a futuri ricorsi, basati sullo stesso principio di violazione continuata. E magari in grado di far spostare uno dei due autovelox.
V.R.