Politica

Anche il Comune di Acquanegra si schiera con Coldiretti contro il CETA

"Non auspichiamo un ritorno al passato o al protezionismo ma - spiega il vice sindaco Nicola Bini - al contrario, vogliamo rafforzare il principio del mercato libero attraverso il quale i prodotti di pregio come i nostri devono essere valorizzati nel giusto modo, all' insegna della trasparenza e della correttezza delle informazioni".

ACQUANEGRA SUL CHIESE – Anche Acquanegra sul Chiese, al pari di molti altri comuni del territorio, si schiera contro il CETA. E’ infatti di prossima pubblicazione la delibera di giunta, con cui l’amministrazione comunale intende sensibilizzare il parlamento italiano ad un’attenta valutazione del accordo tra l’Unione Europea e il Canada. Coinvolta su questo tema dal segretario di zona della Coldiretti Marco Scalvini, l’amministrazione acquanegrese ha scelto d’intraprendere dunque un’ iniziativa formale per chiedere al parlamento italiano di dedicare più tempo allo studio di questo tratto nell’interesse della collettività, delle imprese agricole e alimentari nazionali oltre che a tutela del principio del libero scambio. “La scelta – spiega il vice sindaco Nicola Bini – nasce dalla piena consapevolezza che il delicato mercato agro-alimentare nazionale con le sue tante peculiarità e identità non può essere assoggettato ad un accordo che non ne riconosce il pieno valore economico, sociale ed ambientale ma che lo  sminuisce in un dedalo di “volgarizzazione” delle denominazioni, oltre alla modulazione e quindi riduzione delle regole di produzione, e tutela della qualità. Un elemento oggettivo, più che sufficiente a ritenere dubbio il valore di questo accordo è dato dal fatto che solo 41 delle 288 Dop (Denominazioni di origine protetta) e IGP (Indicazione geografia protetta) depositate in Europa saranno riconosciute e questo si tradurrà in una perdita di valore per il comparto produttivo italiano che svolge un ruolo centrale quale ambasciatore nel mondo del Made in Italy. “Con questa nostra richiesta – conclude – non auspichiamo un ritorno al passato o al protezionismo ma, al contrario, vogliamo rafforzare il principio del mercato libero attraverso il quale i prodotti di pregio come i nostri devono essere valorizzati nel giusto modo, all’ insegna della trasparenza e della correttezza delle informazioni. Siamo consapevoli infatti che il principio cardine su cui poggia il libero mercato sia la chiarezza delle indicazioni oltre che la loro correttezza, nella salvaguardia dei diritti dei consumatori come quelli dei produttori”.

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