Cronaca

Emergenza profughi, all'ex Furore si scaldano gli animi Custode finisce in ospedale

Gli intervistati hanno spiegato che la notte scorsa era scoppiato un diverbio tra uno di loro, al momento assente, e il responsabile della struttura, per questione di documenti che il nigeriano reclamava. Al culmine della discussione deve essere volato qualche pugno che ha visto soccombere il custode portato poi in Ospedale.

RIVAROLO MANTOVANO – Una tenda della Protezione civile è piantata in mezzo al cortile dell’ex Furore a Rivarolo Mantovano. Come è noto il luogo da tempo non ospita più né discoteca e neppure esibizioni di lap dance. Da qualche anno è stato trasformato in casa di accoglienza per profughi, con un numero sufficiente di posti letto per dare accoglienza a tutti.

Ora l’aggiunta della tenda dove dormono sulle brandine altri dieci profughi sta a significare che l’emergenza ha posto la necessità ai soci della Cooperativa di allargare gli spazi, verso i quali però gli stranieri non mostrano gradimento. Uno di loro ci racconta di dover vivere in un caldo terrificante, nonostante i ventilatori e oltretutto di vedere delle bisce sotto il letto. In questo contesto lunedì sera è scoppiata la lite tra un ospite e il custode notturno. Per calmare gli animi sono dovuti intervenire i Carabinieri della Compagnia di Viadana oltre al 118. Ad avere la peggio il custode italiano di 55 anni aggredito da un ospite nigeriano di 32 anni per cause al vaglio degli inquirenti. Secondo alcuni profughi la discussione sarebbe nata per la questione relativa ai documenti o presunti ritardi nella riconsegna che comunque non possono dipendere dal custode o da altri italiani.

Il 55enne ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari ed è stato trasportato in codice verde al Pronto soccorso dell’Oglio Po a Casalmaggiore per le contusioni riportate durante la discussione. Martedì pomeriggio all’interno della struttura, che sorge a metà strada tra Rivarolo e Bozzolo era presente una sola persona italiana, la quale non era a conoscenza della vicenda: “Guardi, io sono quello della frutta e se vuole parlare con il responsabile deve passare più tardi”. Nessun commento sull’episodio di cui era tra l’altro all’oscuro.

“Guardi, se riesce a comprendere l’inglese può rivolgersi direttamente a loro” ha aggiunto indicando cinque o sei ragazzi seduti sotto una pianta per cercare un po’ di fresco. Gli intervistati hanno così spiegato che la notte scorsa era scoppiato un diverbio tra uno di loro, al momento assente, e il responsabile della struttura, per questione di documenti che il nigeriano reclamava. Al culmine della discussione deve essere volato qualche pugno che ha visto soccombere il custode portato poi in Ospedale con una prognosi fortunatamente leggera.

Rosario Pisani

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