Chimica Pomponesco, dopo l'incidente dura presa di posizione degli ambientalisti
"Chiediamo alla Magistratura di intraprendere le indagini del caso; ad Arpa, Ats Val Padana, Provincia di Mantova e Sindaco di Pomponesco di fornire alla popolazione ed alle associazioni piena e chiara individuazione delle cause tecniche dell'incidente e degli infortuni dei lavoratori".
POMPONESCO – Una dura presa di posizione da parte delle associazioni ambientaliste della zona Viadanese, ossia “Noi ambiente salute” di Viadana, “Comitato intercomunale per la qualità della vita” di Dosolo e “Collettivo non violento uomo e ambiente” di Guastalla va registrata in merito all’esplosione presso la Chimica Pomponesco dello scorso 20 luglio.
“Siamo associazioni che operano sul territorio a tutela dell’ambiente e della salute pubblica: interveniamo – si legge – a seguito del grave incidente avvenuto alla Chimica di Pomponesco giovedì 20 luglio nella prima mattinata, dove sarebbe esploso un serbatoio dell’impianto di raffreddamento, causando il ferimento di alcuni operai, ingenti danni agli edifici ed alle apparecchiature dell’azienda e al muro di recinzione della stessa, visibili a tutti, esplosione che avrebbe causato un boato e delle vibrazioni avvertite anche in paese, tanto che alcuni cittadini hanno temuto si trattasse di una scossa di terremoto”.
“A distanza di una decina di giorni – prosegue il comunicato – dopo un’attenta riflessione e dopo avere già intrapreso alcune azioni (richiesta di informazioni agli enti di controllo, istanza di accesso agli atti relativi agli esiti dei sopralluoghi e degli eventuali monitoraggi, segnalazione alla Procura di Mantova e Reggio Emilia) ritenute indispensabili per la tutela e la sicurezza dei cittadini e dell’ambiente, riteniamo sia deprimente rilevare che dai responsabili istituzionali siano giunte parole per tranquillizzare la popolazione e per minimizzare i rilevanti danni ed i consistenti inconvenienti, ma nessuna proposta di interventi tesi a garantire maggior sicurezza ai residenti ed al territorio coinvolto. Inoltre è inconcepibile che dopo la positiva conclusione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale che ha riguardato l’azienda in questione per l’ampliamento del reparto di produzione di polimeri acrilici, dopo la recente conclusione della procedura di aggiornamento del Piano di Emergenza Esterno, peraltro non ancora reso pubblico (ricordiamo fra l’altro che l’ azienda in oggetto è classificata a rischio di incidente rilevante) si debba riscontare questo ennesimo incidente, ancor più grave di quelli accaduti il 18 ottobre 2016 e il 1° febbraio 2017, questi eventi sollevano forti perplessità sulla manutenzione, sulla gestione e sulla effettiva sicurezza degli impianti”.
Da qui alcune richieste. “Chiediamo alla Magistratura di intraprendere le indagini del caso, per l’infortunio dei lavoratori, per l’accertamento dei danni e delle relative responsabilità, per la verifica della situazione tecnico/impiantistica ed il controllo sul rispetto delle prescrizioni dell’AIA e sulla applicazione della direttiva Seveso; ad Arpa, Ats Val Padana, Provincia di Mantova e Sindaco di Pomponesco di fornire alla popolazione ed alle associazioni piena e chiara individuazione delle cause tecniche dell’incidente e degli infortuni dei lavoratori (e più in generale della sicurezza sul lavoro e dei luoghi circostanti) con la pubblicazione dei referti dei rilievi effettuati”.
“Sollecitiamo inoltre – si legge – una ispezione straordinaria nell’azienda per una verifica dell’attuazione delle prescrizioni di AIA e dell’applicazione delle migliori tecnologie ambientali necessarie a garantire la sicurezza dei processi produttivi e la prevenzione degli incidenti rilevanti, la piena applicazione e la divulgazione del Piano di Emergenza Esterno; il riesame di AIA conseguente alla classificazione della formaldeide quale cancerogeno (all’attuazione delle ultime delibere regionali in merito) sia agli aspetti tecnici e gestionali dei diversi impianti (a maggior ragione a fronte delle modifiche e delle innovazioni impiantistiche recentemente autorizzate). Le nostre associazioni, che avevano presentato motivate ed approfondite osservazioni sia alla Valutazione di Impatto Ambientale che al Piano di Emergenza Esterno rimarcano ancora una volta la gravità di una situazione che deve assolutamente essere affrontata e risolta in maniera adeguata dagli organi competenti”.
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