Cronaca

La Salute è un bene prezioso, risultati più che lusinghieri: 232 donne vi hanno preso parte

“Siamo soddisfatti di questa prima fase - ha aggiunto Giovanni Cavatorta - e ringrazio per questo tutti. E’ fondamentale fare rete: quando il territorio si muove tutto assieme e si coordina i risultati arrivano"

CASALMAGGIORE – Si è chiusa, con più che lusinghieri riscontri, la prima fase de ‘La Salute è un bene prezioso’, progetto realizzato nell’ambito dell’iniziativa regionale ‘Progettare la parità in Lombardia 2016’ e che ha visto come capofila il Comune di Viadana e referenti oltre a Regione Lombardia che ne ha finanziato il 50%, ATS Valpadana ASST Cremona e Onda (Osservatorio Nazionale sulla salute della donna), oltre ad aziende private nella veste di patners. Oltre a quelli già citati, Consorzio pubblico servizi alla persona, Istituto San Giovanni Bosco di Viadana, Caleffi, Manifattura Casalmaggiore, Fabbricadigitale. Comuni aderenti Casalmaggiore, Cingia de Botti, Motta Baluffi, Scandolara Ravara, San Giovanni in Croce, Solarolo Rainerio, Voltido, Commessaggio e Rivarolo Mantovano.

Questa mattina, nella sala riunioni del nosocomio casalasco, l’occasione di fare il punto su questa prima fase alla presenza del Direttore Generale dell’ASST di Cremona Camillo Rossi, del Dirigente Medico Oglio Po Daniela Ferrari, di Lara Cavalli, responsabile dell’Ufficio Bandi Sovracomunale. Assente giustificato l’assessore Regionale Gianni Fava, trattenuto a Milano per il prolungarsi degli impegni al Pirellone. Al tavolo dei relatori il sindaco di Viadana Giovanni Cavatorta e quello di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni. Presenti il sindaco di Commessaggio Alessandro Sarasini, il vice sindaco di Rivarolo Mantovano Mariella Gorla, il vice sindaco di Motta Baluffi Simone Agazzi e il sindaco di Solarolo Rainerio Giampietro Zaramella.

Obiettivi per questa prima fase raggiunti: 232 visite effettuate nei week end riservati alle donne in cui ci si è particolarmente rivolti ai problemi di incontinenza urinaria e ciclo metruale (Ginecologia), il cuore delle donne e il cibo e la donna (cardiologia e alimentazione), stigma al femminile e trauma di genere (salute mentale), tiroide (endocrinologia) e consigli per l’osteoporosi (alimentazione), con un tasso di soddisfazione altissimo (228 questionari restituiti su 232, 215 quelli in cui il giudizio complessivo espresso è stato ottimo o soddisfacente) con un’età media dai 36 ai 64 anni per chi ha usufruito degli appuntamenti prenotati nei weekend (76%). 99 le donne di Viadana, 66 quelle di Casalmaggiore, 25 da Commessaggio e a seguire gli altri comuni (e le aziende) coinvolte. 100 ore in più di lavoro (retribuito) per i medici nei weekend, 48 per il personale infermieristico, 210 per il personale amministrativo e 40 ore per l’URP.

“Un progetto impegnativo – lo ha descritto Daniela Ferrari – colto dall’Oglio Po con entusiasmo, nato con l’obiettivo della prevenzione al femminile per il territorio. Merito va alla grossa sinergia sviluppatasi nel territorio tra i vari enti coinvolti. Una grossa sfida, per impegno, per l’ospedale”. Una sfida, come dicevamo, vinta.

“Siamo soddisfatti di questa prima fase – ha aggiunto Giovanni Cavatorta – e ringrazio per questo tutti i patners coinvolti. E’ fondamentale fare rete sul territorio, e lo dico da sempre: quando il territorio si muove tutto assieme e si coordina i risultati arrivano. Abbiamo dato la possibilità a tante donne di visite gratuite. Un ringraziamento particolare va alla Regione Lombardia, che è rimasto l’unico ente superiore vicino ai comuni. E’ importante proseguire su questa strada”.

Ai ringraziamenti si è unito anche il primo cittadino di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni che – seguito poi da Rossi – non ha risparmiato un accenno nei confronti dei Comitati: “Fare rete è importante – ha sottolineato Bongiovanni – e questo territorio ha più bisogno di azioni positive e comunicazioni positive. Stiamo vivendo ad una fase nella sanità Lombarda di cambiamenti profondi e radicali, è per questo che è importante fare rete. Gli enti compiono azioni positive giornalmente, e quotidianamente rispondono in maniera positiva alle istanze dei cittadini. E’ inutile cercare sempre e solo le carenze, perché ci sono e sono in ognuno di noi. A brevissimo si riunirà l’ambito sperimentale e il disegno sanitario del territorio è quello che abbiamo voluto. Regione Lombardia ci ha ascoltato e ci ha dato una mano. I livelli della sanità Lombarda sono comunque elevati se raffrontati ad altre realtà”.

Poi è stato il turno di Camillo Rossi: “Quando si dice che Regione Lombardia non implementa il rapporto tra struttura sanitaria ed enti locali, non si dice il vero, e questa è la dimostrazione. I Comuni non sono stati uniti sui comitati tradizionali ma sono stati insieme su un’iniziativa che ha dato la possibilità di compiere un’azione per la gente. Io ringrazio il personale per lo sforzo in più messo in questo progetto, un impegno importante che ASST ha sostenuto anche economicamente. Un servizio per il territorio. Poi, per quanto tu faccia, trovi chi non è affatto soddisfatto. Ma la critica ci sta, fa parte di ogni azione intrapresa. Questo progetto è utile nella sostanza, ha dato a tante donne l’opportunità di accesso non standardizzato. La prevenzione e la sensibilizzazione, altra cosa importante, è stata fatta dai clinici: chi si è messo in gioco ha inciso personalmente sul risultato. Ci auguriamo che iniziative come queste vadano avanti. L’ASST ha messo economicamente tanto quanto ha messo la Regione, e siamo a disposizione per investire di nuovo, magari coinvolgendo altra specialistica che ha già dato la propria disponibilità. Siamo partiti e siamo pronti a rifarlo”.

Rossi ha dato anche una buona notizia, il reparto di Ostetricia e Ginecologia sarà presto presidiato. Poi un appello ai Comitati: “Spero che i Comitati aiutino senza insinuare dubbi. Ci dobbiamo credere tutti. Non vi nascondo una perplessità iniziale, soprattutto dal punto di vista organizzativo, ma il personale si è messo da subito a completa disposizione e non abbiamo avuto particolari difficoltà”.

A Lara Cavalli il compito di dare i numeri, che poi sono quelli di inizio articolo e ad accennare alla seconda parte del progetto che partirà a settembre: “L’azione che partirà a settembre ha l’obiettivo di sensibilizzare le ragazze e le loro famiglie alla vaccinazione contro il Papillomavirus umano. E per noi è fondamentale”.

Un accenno anche ad Oglio Po News, una piccola nota d’orgoglio per tutti noi. Lara Cavalli ha accennato al fatto che, nelle risposte ai questionari l’on line sia risultato molto importante per informare la popolazione. Per quanto riguarda la seconda parte del progetto, “Il carcinoma della cervice uterina – si spiega – è il secondo tumore più diffuso nelle donne, colpisce ogni anno circa 3.500 donne e causa 1.000 decessi in Italia. La vaccinazione HPV si è dimostrata molto efficace nel prevenire nelle donne il carcinoma della cervice uterina (collo dell’utero), soprattutto se effettuata prima dell’inizio dell’attività sessuale”.

Da tutti è stata ribadita la volontà di prestare attenzione agli eventuali bandi futuri, per poter riproporre la prima parte del progetto anche magari già dal 2018.

Nazzareno Condina

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