Casalmaggiore International Festival: archiviata con successo anche la 21^ edizione
Ragazzi e ragazze giapponesi, coreani, thailandesi e di altri Paesi lontani che arrivano ogni anno qui con un piccolo esercito di musicisti che definire in erba appare riduttivo. Sono giovanissimi, arrivano per perfezionare la tecnica musicale ma spesso tra loro si celano autentici mostri di bravura.
CASALMAGGIORE – E cosi è finita anche la 21esima edizione del Casalmaggiore International Festival. Con una serata di Gala di sabato sera a Palazzo Melzi a conferma dell’elevata qualità di questi giovani musicisti. Una rassegna di musica da camera lunga un mese da far invidia a località ben più blasonate. Da quattro lustri in questo periodo d’estate le strade e i negozi di Casalmaggiore e dintorni si riempiono di facce giovanili quasi tutte caratterizzate dai lineamenti ed espressioni orientali.
Ragazzi e ragazze giapponesi, coreani, thailandesi e di altri Paesi lontani che arrivano ogni anno qui con un piccolo esercito di musicisti che definire in erba appare riduttivo. Sono giovanissimi, arrivano per perfezionare la tecnica musicale ma spesso tra loro si celano autentici mostri di bravura. Al punto da ritrovarli negli anni successivi tranquillamente nei teatri più importanti del mondo. A Casalmaggiore sono stati seguiti, come tradizione da docenti in gran parte pure loro stranieri sottoponendoli a lezioni e concerti tre volte al giorno per la delizia degli appassionati del genere che hanno potuto seguire tutto in maniera gratuita. Intanto William Wei è stato premiato dai Lions come migliore esibizione secondo il pubblico del Casalmaggiore International Festival
Vent’anni fa l’istrione di tutta la manifestazione era il celebre pianista Mario Delli Ponti ora purtroppo non più in vita. Sue le indimenticabili introduzioni di ogni esibizione a cui non faceva mai mancare la presentazione dettagliata del brano che il pubblico si apprestava ad ascoltare. Serate straordinarie in cui la gente si sedeva sotto il palco, davanti al Duomo di Casalmaggiore, nel cortile del Turati, a Casa del Maestro Zani, nel giardino di Sartori sino ad arrivare all’interno del Museo del violino a Cremona. Ogni sera un posto diverso in ambienti uno più bello dell’altro passando da Casalmaggiore a Sabbioneta, Cremona, Villa Medici del Vascello a San Giovanni in Croce. Luoghi incantevoli in grado di regalare atmosfere magiche legate alle sinfonie eseguite ma anche agli ambienti ospitanti.
Adesso il Casalmaggiore International Festival, che i nostalgici continueranno a chiamare Oberlin per il nome dell’universita statunitense dove questi ragazzi per la maggior parte studiavano, chiude gli spartiti, toglie i leggii mentre i ragazzi ripongono i violini e le viole nelle loro custodie. Domenica i ragazzi hanno offerto un ultimo bellissimo concerto e poi da lunedì tutti con le valigie a lasciare Santa Chiara, il luogo di Casalmaggiore dove hanno trovato accoglienza. I tavolini del bar Italia non li vedranno più seduti a bere vino rosso fino a tarda notte dopo le fatiche dei concerti. Indiscutibilmente si avvertirà un vuoto,una mancanza. Ciascuno riprenderà la propria strada, lasciando una piccola sensazione di nostalgia. In attesa di ritrovarli il prossimo anno nello stesso periodo e negli stessi posti.
Ros Pis