Politica

La Provincia non riesce a chiudere il bilancio: scatta gestione provvisoria

"L’Ente oggi è 'costituzionalmente' vivo, ma basta davvero poco per decretare la sua fine: basta togliere ulteriori risorse e non consentirgli di approvare i bilanci, così da impedirne l’azione, gli investimenti e la progettazione pubblici. Insomma, ci domandiamo, si intende forse farla morire di inedia?" scrivono i sindacati.

La Provincia di Cremona non approva in bilancio e dal primo luglio finisce in gestione provvisoria. A comunicarlo Maria Teresa Perin e Monica Vangi, della segreteria provinciale Fp Cgil e Cgil. “Abbiamo appreso di una Delibera e di nota interna, pubblicata ieri nella intranet della Provincia, attraverso le quali viene comunicato che, non avendo potuto approvare il Bilancio 2017-2019 entro il termini di legge (30 giugno 2017), dal primo luglio la gestione dell’Ente è   provvisoria” fanno sapere le sindacaliste.

Una situazione a lungo temuta da tutti i dipendenti e che ora purtroppo si è concretizzata. Ci sarebbe, spiega il sindacato, “un disequilibrio di circa 3 milioni di euro, che per essere sanato, almeno in parte, necessiterebbe di fondi straordinari da parte del Governo Centrale”. Buona parte della responsabilità è da attribuire, secondo Perin e Vangi, alla Regione Lombardia, che “non ha ancora pagato alla nostra Provincia circa 560.000 euro per le funzioni regionali delegate alla stessa. Inoltre non è ancora stata definita la questione inerente le funzioni ambientali attualmente esercitate dalla Provincia, per circa il 60%, su delega regionale”.

La gestione provvisoria non consente alcun nuovo impegno di spesa: questo si tradurrà, se non risolto a breve, “in una seria diminuzione della gestione dei tanti servizi pubblici ancora scrupolosamente e caparbiamente erogati dall’Ente, tra cui, vogliamo ricordarlo ai cittadini, la manutenzione delle strade e degli edifici scolastici”. A rischio, potrebbero essere anche gli stipendi dei dipendenti.

Insomma i rischi sono enormi. “Le Province (quelle che dovevano essere abolite con il Referendum, bocciato, del 4 dicembre 2016 per dar vita all’ Area Vasta), sono state oggetto in questi anni di pesantissimi tagli; il personale è stato dimezzato, tanti dipendenti con grandi professionalità sono stati costretti dalla norma nazionale a migrare in altri enti, le risorse economiche sono venute meno” ricorda il sindacato. “L’Ente oggi è ‘costituzionalmente’ vivo, ma basta davvero poco per decretare la sua fine: basta togliere ulteriori risorse e non consentirgli di approvare i bilanci, così da impedirne l’azione, gli investimenti e la progettazione pubblici. Insomma, ci domandiamo, si intende forse farla morire di inedia? Secondo noi, il danno lo stanno già subendo, e sempre più lo subiranno, gli altri Enti di prossimità, ossia i Comuni, già martoriati da anni di ‘tagli ai trasferimenti e al personale’, e di conseguenza i cittadini! Dalla fine delle Province chi ne trarrebbe vantaggio? Non lo sappiamo, ma magari il privato (profit) potrebbe essere pronto a sostituirsi all’Ente nell’erogazione dei servizi. Ancora una volta la Funzione Pubblica Cgil e la Cgil di Cremona sollecitano le forze politiche locali, oltre che regionali e nazionali a farsi realmente carico del problema affinché si continuino a garantire da parte della Provincia, sia ai cittadini che agli enti locali, servizi pubblici e di qualità”.

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