Lettere

"Contro la violenza sulle donne,
il comune di Viadana in
campo con nuove iniziative"

da Alessia Minotti, Assessore servizi sociali, e Daria Lorenzini, Consigliere comunale di maggioranza

Ormai ogni giorno sui giornali leggiamo notizie di donne molestate , picchiate e uccise , da uomini che dicevano di amarle. Sta diventando ormai un bollettino  di guerra. Noi donne dobbiamo alzare la voce e dire “NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE”. Nel 2016 sono state Centosedici  le  donne uccise da mariti, fidanzati, compagni o altri familiari: Una ogni tre giorni.

Sara bruciata viva dal suo ex in una strada della periferia di Roma, Gloria che si era innamorata di un ragazzo molto più giovane di lei, Vania l’infermiera massacrata dal suo uomo. E poi Fabiana, Rosaria, Rosamaria, Stefania, Giulia… L’ultima si chiamava Elizabeth, era peruviana, aveva 29 anni, e’ stata strangolata in casa alla periferia di Monza dal suo convivente di 56 anni, un italiano che ha subito confessato.

Nel periodo 2005-2015, secondo i dati dell’Eures, gli omicidi avvenuti nell’ambito di una coppia hanno avuto nel 40,9% dei casi un movente passionale e nel 21,6% sono stati originati da liti o dissapori. Le armi più utilizzate per uccidere sono state quelle da taglio (32,5%) e da fuoco (30,1%) mentre nel 12,2% dei casi i killer hanno fatto uso di “armi improprie”, il 9% ha strangolato la vittima e il 5,6% l’ha soffocata. Nel 16,7% dei casi il femminicidio è stato preceduto da “violenze note”, l’8,7% delle quali denunciate alle forze dell’ordine. In tre casi su dieci, l’assassino si è tolto la vita e nel 9% ci ha provato senza riuscirci.

C’è infine il dramma degli orfani, i figli che hanno perso la madre per colpa del padre (o del compagno) assassino. Negli ultimi 15 anni il numero è salito fino a quota 1628, di loro si parla poco, la gelida burocrazia li definisce “vittime secondarie”. L’amministrazione del sindaco Giovanni Cavatorta, fin dall’inizio del mandato, ha messo tra le priorità il contrastro alla violenza sulle donne: basti ricordare la campagna informativa contro la violenza sulle donne “Non sei sola”, mentre alla consulenza legale gratuita si sono aggiunte poi  altre iniziative come: lo sportello di ascolto di Telefono Rosa (numero 3319719506), il corso gratuito di difesa personale e gli opuscoli informativi contro la violenza di genere.

Inoltre verrà sottoscritto un protocollo di intesa del territorio di Mantova per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e dei loro figli. Nei prossimi mesi ci saranno altre iniziative, alcune di queste sono la casa rifugio per le donne maltrattate e una campagna informativa mirata nelle scuole. Dobbiamo unire le forze e combattere tutti insieme questa violenza quotidiana. Noi come ammnistrazione saremo al fianco di tutte le cittadine.

 

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