Cronaca

Eric non ce l'ha fatta, triste epilogo per lui. La storia di una morte in un canile

Avevamo lanciato l'appello una decina di giorni fa. Eric, mix labrador levriero giunto alla soglia dei dieci anni, taglia media sui 25-28 kg, già sterilizzato. Eric ha cessato di vivere, senza una famiglia che lo portasse a casa

Nella foto Eric nei suoi ultimi giorni e, nell'ultima foto a destra, quando era ancora un cane felice

CALVATONE – Eric ora non è più triste, non ha più paura di restare solo. La natura se lo è ripreso a far parte della sua grande anima ed ora è nel vento, a correre felice. Avevamo lanciato l’appello una decina di giorni fa. Eric, mix labrador levriero giunto alla soglia dei dieci anni, taglia media sui 25-28 kg, già sterilizzato. La sua storia era piuttosto triste: aveva vissuto per circa un anno in una famiglia in cui non era trattato bene ed era poi stato affidato ad una seconda famiglia, che non era riuscita a gestire il suo forte attaccamento verso un solo membro. La famiglia si era rivolta ad un educatore ma non avendo la possibilità di svolgere un percorso rieducativo a casa aveva poi deciso di rinunciare. Da un giorno all’altro il meticcio si era ritrovato in un altro dove, tra visi sconosciuti, in gabbie e solo a dover proseguire il viaggio, anche se il suo padrone ne ha seguito le sorti sino all’ultimo, con una grandissima tristezza.

“Non siamo mai pronti a dover dire addio ad un nostro cane – scrivono i volontari che lo hanno coccolato e seguito sino all’ultimo respiro – Chi fa volontariato, chi ci mette l’anima in quello in cui crede, chi fa di tutto per trovare una casa ad un cane di un Canile e non riesce nell’intento non può non sentirsi sconfitto. Noi ci sentiamo così stasera. Il nostro Eric ci ha lasciati. Una decina di giorni fa avevamo provato il tutto per tutto per cercargli una famiglia. Nel frattempo lo avevamo sottoposto ad una serie di analisi e visite. Pochi giorni dopo è arrivato il responso che ci ha lasciati senza parole. Eric era destinato a abbandonarci. Non c’era più nulla da fare. Ma non eravamo pronti ad un suo addio così veloce”.

Un tumore, ormai diffuso ed incurabile, se lo stava portando via senza lasciargli la possibilità, almeno per i giorni che gli restavano, di rivivere in una famiglia. “Eric era un cane d’oro: era bello, era gioioso di vivere, amava la compagnia ed era soprattutto buono. Aveva un carattere speciale, di quelli che ti rimangono nel cuore. Da volontario non puoi far altro che chiederti cosa c’è che non va in te? Perché sei ancora qui? Abbiamo provato e riprovato a cercagli adozione, ma nessuno l’ha mai guardato con gli occhi con cui noi lo guardavamo”.

I volontari e il personale Anpana ci ha messo l’anima affinché Eric fosse il più possibile felice. “L’ultimo periodo l’abbiamo coccolato, l’abbiamo viziato, gli abbiamo fatto sentire tutto il nostro amore. Lo portavamo in cucina, sul nostro divano, stanco, spossato. Ma la forza di scodinzolare non appena ci vedeva, quella non gli mancava. Non lo abbiamo abbandonato mai”.

Il dolore – quello che solo chi ha per compagno di viaggio un cane ed ama gli animali conosce – è stato fortissimo. Per loro – gli splendidi volontari de La Cuccia e il Nido che ogni giorno si dannano l’anima per gli amici a quattro zampe – quelli sono tutti compagni di viaggio a cui voler bene. Per Eric, più ancora di altri ed anche alla luce della sfortunata storia, non era stato difficile. Era entrato, pin piano, nel cuore di tutti.

“Avremmo voluto per te, caro Eric, un finale diverso, un finale da favola. Ci dispiace ma non ci siamo riusciti. Vogliamo ringraziare chi era con te quando è stato il momento di lasciarti andare: è stato il più grande regalo non lasciarti andare da solo. Ti vogliamo bene Eric, sappi che non ti dimenticheremo mai”. Eric ora non ha più bisogno di nulla. Polvere nel vento è bello immaginare che abbia ritrovato quella gioia di vivere perduta per sempre – a poco a poco – tra le sbarre di quella che – seppur dorata e ricca di attenzioni per tutti i suoi ospiti come quella di Calvatone – resta una prigione senza speranza e senza cielo.

Nazzareno Condina

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