Spettacolo

Orelle presenta Argo chiusura intensa per la Centralissima all'aperto

Questa mattina la band è partita in direzione Firenze. Una registrazione live, un passaggio a Controradio ed uno a Repubblica. L'ultima 'fatica' dei ragazzi della Centralissima ha alzato ancora di un poco l'asticella.

 

 

 

 

CASALMAGGIORE – Che straordinaria voce Orelle! Voce, quella di Elisabetta Pasquale (che suona il contrabbasso) supportata da due musicisti d’eccezione, Domenico Cartago (tastiere, l’anima jazz della band) e Luca Abbattista (batteria, l’anima sperimentale). Una ‘fusione’ interessante la loro, dalle intense radici pop jazz, dai riflessi new age, con intarsi di pianoforte classico e variazioni rock. Il tutto impreziosito da testi mai banali, profondi e audaci, echi di un viaggio che li vede protagonisti di un’onirica prospettiva tesa sul mondo. Tutti e tre provengono dal Conservatorio, tutti e tre per vivere – al di la dei sogni e proprio per nutrire la parte che va al di là della real life – insegnano musica a fortunati ragazzi in terra pugliese.

Orelle ha presentato ieri sera – ultimo ed intensissimo appuntamento de ‘La Centralissima’ – Argo, l’ultima fatica ‘musical/letteraria’ della band. E’ lei – profonda passione per la letteratura, e si sente e l’arte figurativa (ce lo svela lei stessa, ha poco tempo per dedicarsi ma le piace disegnare) – a scrivere musica e testi, con l’aiuto nell’arrangiamento degli altri musicisti che l’accompagnano. “Ho sempre amato leggere – ci racconta – sono da sempre affascinata dal mito e dall’immaginario legato al mito”.

Tanti i musicisti di riferimento, dalla scena pop jazz a ai suoni crepuscolari della The Cinematic Orchestra, da Snarky Puppy ai Radiohead, dai Massive Attack a Fiona Apple. Con una predilezione per Nick Drake: “Che ha scritto testi e canzoni molto intense – prosegue Elisabetta – e purtroppo sottovalutate. Era probabilmente troppo dark e troppo avanti per i suoi anni. Resto affascinata ascoltando i suoi pezzi”. Deve essere per noi della bassa padana lo stesso tipo di fascino provato ad ascoltarne la voce correre a fianco e dentro ai virtuosismi del piano, al sapiente dosaggio delle percussioni e al pulsare del intenso contrabbasso. E siccome poi la musica è pure un fatto personale a noi la musica ha ricordato per alcuni versi gli Ustmamò di ‘Piano con l’affetto’, in altri il correre lieve delle dita sul pianoforte di Einaudi. Atmosfere rarefatte, capaci di caricarsi per far salire vertiginosamente l’intensità e tornare poi a farsi lievi. Uno strano moto, non dissimile a quello dell’animo.

“Mi diverto molto – ha aggiunto Domenico Cartago – io vengo dal mondo del jazz (e si sente, indubitabilmente, ndr) e da quello dell’improvvisazione”. Lui è l’unico già laureato al Conservatorio. “C’è sempre spazio per sperimentare tra noi – prosegue Luca Abbattista, batterista – e questo è importante. Sperimentare e trovare soluzioni da fare nostre”.

Questa mattina la band è partita in direzione Firenze. Una registrazione live, un passaggio a Controradio ed uno a Repubblica. L’ultima ‘fatica’ dei ragazzi della Centralissima ha alzato ancora di un poco l’asticella. La qualità è assoluta, la dedizione per la musica massima ed i gruppi, che scrivono e sperimentano sulla loro pelle quel che poi suonano sono la dimostrazione più lampante che a volte basta un gruppo di ragazzi con idee belle, uno spazio ed un amplificatore per dare alla città qualcosa di unico e straordinario. Ieri in piazza si respirava poesia: grazie alla bravura e all’intensità di Orelle, e grazie all’anima di un gruppo di temerari e sorridenti ragazzi, quelli casalaschi che hanno organizzato il tutto e quelli pugliesi che quel tutto lo hanno espresso su un improvvisato palco altezza sguardo, capaci di scrivere una pagina bella nelle notti casalasche. Capaci di seminare fiori.

Nazzareno Condina

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