Quattrocase e le frazioni Est unite nel ricordo dei martiri del 1917, annus horribilis
Dopo la Messa officiata da don Bruno Galetti, il senatore Boldrini ha letto tutti i 79 nomi dei Caduti delle cinque frazioni. Anticipando la consegna, per i parenti e i discendenti delle vittime, di un attestato di benemerenza preparato dal comune e donato nel ricordo dei propri cari dopo un vasto e faticoso lavoro di ricerca storica.
QUATTROCASE (CASALMAGGIORE) – Il suono del “Silenzio”, il ricordo dei 79 caduti di quattro piccole frazioni di Casalmaggiore. Sì, 79: un numero enorme se pensiamo che si tratta di vite umane e di paesi quasi microscopici sulla cartina geografica. E invece nel 1917, l’anno più disgraziato della Grande Guerra, Quattrocase, Roncadello, Valle, Fossacaprara e Casalbellotto pagarono un dazio altissimo proprio al primo conflitto bellico mondiale.
Quattrocase è viva, Oltrefossa e Casalbellotto Insieme proprio per questo hanno deciso di dedicare una domenica mattina, nella chiesetta di San Rocco intitolata alla pace, al ricordo di chi in guerra è stato per non fare più ritorno. Una cerimonia semplice ma sentita, con esponenti delle tre associazioni e in generale di tutte e cinque le frazioni coinvolte, senza dimenticare Carabinieri, Alpini e Marinai: mancavano solo i Bersaglieri, ma non certo per malavoglia, dato che in passato parteciparono. Stavolta però erano impegnati nell’adunata nazionale di Pescara.
Arnaldo Zaffanella, nel parchetto davanti al Micronido di Quattrocase, ha aperto la cerimonia passata poi dalle parole del senatore Giacinto Boldrini, di Roncadello, dell’assessore del comune di Casalmaggiore, originaria di Fossacaprara, Sara Valentini, e del Generale dei Carabinieri Francesco Boselli, che ha ricordato, in primis, il messaggio di don Primo Mazzolari, prima interventista e poi autore del “Tu non uccidere”, un libro che fece storia così come la definizione che Papa Benedetto XV diede della guerra, definendola, primo nella storia dei Papi, “inutile strage”. Ma non è mancato anche il riferimento a Orazio Marcheselli nel suo libro “Perché la Germania resiste”, che spiega perché le guerre continuano e dagli errori non si impara mai.
“In pochi hanno presente la frase di Cicerone che vuole la Storia come maestra di vita – ha spiegato Boselli – e così ogni Nazione vuole prevalere sulle altre per provare a dominare. E’ accaduto, proprio nel 1917, alla Germania, che decise di ritirarsi in Russia per impegnare le proprie forze sul fronte italiano e francese, proprio per avere una superiorità su quella zona geografica. Io preferisco sempre rifarmi a una frase di don Mazzolari, che parlava di uomini non come nemici, ma come fratelli”.
A seguire, dopo il saluto delle autorità, la Messa officiata da don Bruno Galetti, al termine della quale il senatore Boldrini ha letto tutti i 79 nomi dei Caduti delle cinque frazioni. Anticipando la consegna, per i parenti e i discendenti delle vittime, di un attestato di benemerenza preparato dal comune e donato nel ricordo dei propri cari dopo un vasto e faticoso lavoro di ricerca storica.
Giovanni Gardani