Cronaca

Per i Sikh è il giorno del Vaisakhi, festa grande in via Galluzzi

Momenti di riflessione con letture dei testi, canti sacri, la processione preceduta dalle donne che puliscono le strade in un rito 'purificatorio' e i guerrieri davanti al coloratissimo corteo e il convivio

CASALMAGGIORE – Una festa colorata, con almeno 400 persone giunte dalle province limitrofe per il giorno del Vaisakhi. In questo giorno i Sikh (discepoli) ricordano il battesimo dei cinque devoti per mano del decimo e ultimo guru Gobind Singh, avvenuto nel 1699. Da quel momento (ed il motivo per cui i cognomi dei Sick sono questi) gli uomini hanno preso il cognome ‘Singh’ (leoni) e le donne ‘Kaur’ (principesse). Dai devoti Gobind Singh si fece a sua volta battezzare; in questo modo il maestro si fece uguale al discepolo.

La festa è uno degli appuntamenti tradizionali più sentiti. Momenti di riflessione con letture dei testi, canti sacri, la processione preceduta dalle donne che puliscono le strade in un rito ‘purificatorio’ e i guerrieri davanti al coloratissimo corteo e il convivio. Il punto di partenza (con bancarelle e cibo, soprattutto quello tradizionale indiano con lo strappo alla regola, per i bambini, della pizza e della frutta) in via Galluzzi. E’ qui che si può far conoscenza con lo spirito del popolo Sikh.

“Prendi, tutti sono invitati alla cena di Dio”. Uno degli uomini addetti al cibo porge un piatto, e non importa chi sei, se hai turbante o jeans, se sei lì per pregare o solo per guardarti attorno, la partecipazione è un obbligo. All’ingresso dell’area coperta in previsione della pioggia campeggia un cartello di benvenuto. E non è una formalità perché le feste Sikh, rumorose, colorate, che vedono sfilare gente di ogni età, sono proprio così.

“La nostra festa è così – spiega lo stesso che ha porto il piatto – tutti sono invitati”. I Sikh, come ogni anno, si sono ottimamente organizzati: oltre ad un loro servizio d’ordine, un gruppo è addetto unicamente alle pulizie. Gira col sacco della spazzatura raccogliendo i resti del banchetto. Non una carta vola a terra.

La processione si è snodata lungo la via Galluzzi con una breve puntata in città prima del ritorno al centro commerciale. Polizia municipale, Croce Rossa e Carabinieri hanno vegliato a distanza. La pioggia non ha comunque rovinato la processione.

Tutto è iniziato e finito al meglio. Tra musiche, costumi tradizionali e sorrisi. E tanta condivisione. Tra chi ha un profeta che si è fatto battezzare dai suoi discepoli per essere come loro e chi ha un Cristo che si è fatto uomo tra gli uomini. Ed anche con chi non ha nessuno. Nella festa ha poca importanza chi hai di fronte: questo insegnano oggi i Sikh, nella festa del Vaisakhi. Se hai spirito aperto, volontà di comprendere e sorrisi veri, sei comunque il benvenuto.

Nazzareno Condina

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