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Vecchio ospedale in Consiglio ASST senza risorse, sindaco: "Inutile avere speranze"

"Anche l'edificio di via Azzo Porzio ha svariati problemi, abbiamo valutato anche quelli. Sull'ex ospedale oggi è inutile avere una benché minima speranza di intervento perché l'ASST ha ricevuto tagli molto forti".

CASALMAGGIORE – Niente di nuovo per l’ospedale Vecchio. Non ci sono soldi – e questa è la prima considerazione da fare – perché l’ASST non ha soldi. E ne ha poche per gestire le strutture in opera, figurarsi per quelle in agonia. Ci sono stati crolli (la struttura fu chiusa nel 1997, vent’anni cominciano a pesare), c’è l’oblìo. Ma ci sono anche accessi, diurni e notturni a cui la stessa ASST fa fatica a porre freno.

Il vecchio ospedale è stato ieri sera al centro del dibattito consiliare grazie ad una mozione in cui il Listone, per voce del consigliere Giovanni Vitolo, ha chiesto ‘il recupero’: “Gli anni dell’abbandono stanno minando il vecchio edificio. E’ questione di tempo perché si verifichino nuovi crolli”. Un pericolo anche per la stessa cittadinanza, secondo il Listone, che chiede la messa in sicurezza.

Il sindaco ha voluto testimoniare, in maniera onesta la situazione, che è quella di una struttura per la quale non mancano le buone intenzioni, mancano i soldi. Il sindaco Filippo Bongiovanni ha raccontato che sin dal 2006 l’interesse personale sulla struttura è stato massimo: “Allora avevamo preparato un’interpellanza, e non eravamo neppure in consiglio, ed avevamo elencato una serie di reati che si verificavano all’interno. Da allora non è cambiato assolutamente nulla”. Anche il sindaco ha valutato “Una ferita aperta” quell’imponente struttura che sta cadendo giù. Nel 2014 lo stesso primo cittadino si era interessato, con Giovanni Leoni, per un recupero privato. Alla fine non se ne fece nulla. Troppo alta la richiesta dell’allora ASL. “Una cifra fuori dalla portata, era l’inizio del 2015”. Bongiovanni ha parlato di un sopralluogo fatto qualche mese fa con la dottoressa Alessandra Bruschi, su tutti gli immobili di competenza dell’ASST, compreso il vecchio ospedale. “Anche l’edificio di via Azzo Porzio ha svariati problemi, abbiamo valutato anche quelli. Sull’ex ospedale oggi è inutile avere una benché minima speranza di intervento perché l’ASST ha ricevuto tagli molto forti sugli immobili e tra l’altro ne ha di più rispetto a prima da gestire. Oggi fanno fatica a fare le manutenzioni degli ospedali che funzionano, figurarsi per quelli dismessi. Investire soldi pubblici mi sembra quanto meno arduo. Ci sono state segnalazioni anche nel recente passato, su ingressi che noi segnaliamo all’ASST che poi interviene, magari non in tempi ristretti, ma interviene”.

Quella di ieri è stata peraltro occasione per dire che l’amministrazione sta dando una mano all’ASST per il reperimento di una nuova sede per gli ambulatori di via Porzio, ASST che sta valutando se trasferire quegli ambulatori o intervenire sull’immobile già occupato. “Ci sono in corso dei contatti. Di sicuro non organizzo nessun tavolo di lavoro per i lavori al vecchio ospedale”. Rassicurazioni sulla Chiesa, che “Non presenta alcun problema. Ci era stata data in comodato, l’avevamo data alla parrocchia di San Leonardo che poi con la fusione delle due parrocchie ci ha rinunciato e noi abbiamo rinunciato al comodato”. L’assessore Pamela Carena ha parlato degli affreschi e delle tele, che non presentano particolari problemi al momento. Durante la Casalmaggiore Contemporanea e il coinvolgimento del liceo Romani erano state fatte delle verifiche di sicurezza. “Un attenzione sulla Chiesa c’è, grazie anche all’interessamento del professor Marco Orlandi“.

Il consigliere Francesco Ruberti ha convenuto sull’importanza della sicurezza dello stabile: “E’ pura utopia pensare di mettere a posto quello stabile. Con i problemi che abbiamo noi sui nostri stabili è impossibile pensare a un nostro intervento. Concordo sulla sicurezza, si potrebbe mandare il nostro ufficio tecnico a fare una valutazione”. Nessuna nostalgia per il vecchio ospedale da parte di Ruberti, così come era stata rimarcata nella mozione: “Io perdonatemi ma la nostalgia per il vecchio ospedale non ce l’ho. Ci sono stato quattro volte e non ho nessuna nostalgia di tornarci. Per quanto riguarda la Chiesa, se la paura è che il crollo dell’edificio adiacente possa arrecare danno alla Chiesa stessa, credo sia corretto incaricare l’ufficio tecnico”. No ad un recupero strutturale e funzionale: “Io faccio una riflessione ed è uno dei motivi per cui voteremo contro alla mozione per come è messa. Questo non riguarda la sicurezza sulla quale mi impegno io a sollecitare l’ufficio tecnico, ma il recupero strutturale e funzionale. Cosa possiamo fare? Non vorrei che il recupero strutturale e funzionale diventasse in un futuro spero lontano un alveare delle  risorse della Boldrini, perché a quel punto preferisco che crolli dov’è ad essere sincero”.

Il Listone, viste comunque le intenzioni di occuparsi della sicurezza dell’amministrazione ha ritirato la mozione. Il vice sindaco Leoni ha parlato di una possibilità tramite il programma Attract, a cui l’ASST potrebbe partecipare. “Non sarà il medico capace di rianimare, ma è un tentativo di rianimare il territorio”. Un lavoro di sinergia per creare le condizioni affinché i comuni possano candidare progetti riconosciuti finanziabili per 100 mila euro a progetto. I 100 mila euro – pochi – non serviranno per interventi strutturali, ma per promuovere a livello europeo aree dismesse, come appunto quella del vecchio ospedale. “Potremmo provarci”. CNC, tramite Pierluigi Pasotto, ha chiesto che la mozione rimanesse “Per richiamare il proprietario per garantire che lo stabile sia in sicurezza, come farebbe con qualunque cittadino. Essendo lì in stato di abbandono dal 1997, il proprietario andrebbe richiamato a fare una verifica”. Mirca Papetti ha parlato dei tempi stretti di Attract. Leoni ha ribattuto che ci si può comunque provare nell’ambito di una prospettiva intercomunale.

Alla fine la mozione è stata ritirata. Lo stesso Alessandro Rosa ha riconosciuto la buona volontà dell’Amministrazione e quella di Francesco Ruberti di prendersi a cuore il discorso legato alla sicurezza. Tutto questo probabilmente non cambierà le cose – i soldi continuano a non esserci, ASST ha già altri problemi, Attract è una piccolissima luce e poco più che un’ipotesi, l’ospedale prima o poi crollerà, implodendo al suo già compromesso interno o a banana – e il destino sarà compiuto. Quello della morte di un vecchio stabile che ha fatto la storia della città ed ora attende, fantasma di prima periferia, la sua fine.

Nazzareno Condina

 

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