"L'autostrada più corta del mondo": così Agorà (Rai3) ha smontato la Tibre
Ad Agorà sono stati intervistati il sindaco del Comune di Sissa Trecasali Nicola Bernardi e l’assessore ai Trasporti dell’Emilia Romagna Raffaele Donini. «Tra due-tre anni le opere saranno finite - ha detto Bernardi - e uscendo da questo casello, dopo aver percorso soli 12 chilometri, si ammirerà la campagna».

CASALMAGGIORE/VIADANA – Non è morta, è solo moribonda. E’ che l’agonia è lunghissima. Parliamo della Tirreno Brennero, la bretella autostradale di cui si discute da 40 anni per la quale il funerale lo si sta preparando proprio mentre se ne vede la nascita.
Della TiBre si è parlato giovedì mattina ad Agorà, il programma di RaiTre condotto da Gerardo Greco. Il conduttore ha parlato beffardamente della autostrada più corta del mondo. Nel servizio sono stati documentati i lavori da poco iniziati e relativi al primo lotto, quello che collegherà la autostrada A15 in località Fontevivo sino a Trecasali, dove è previsto il casello e da dove dovrebbe partire in futuro il secondo e ultimo lotto, sino a Nogarole Rocca, sulla A22 del Brennero. Un tratto di 73 km la cui realizzazione è tutta da decifrare, tra le costanti garanzie di volontà da parte del governo e le tante proteste di amministratori e ambientalisti contrari alla bretella.
Ad Agorà sono stati intervistati il sindaco del Comune di Sissa Trecasali Nicola Bernardi e l’assessore ai Trasporti dell’Emilia Romagna Raffaele Donini. «Tra due-tre anni le opere saranno finite – ha detto Bernardi – e uscendo da questo casello, dopo aver percorso soli 12 chilometri, si ammirerà la campagna». «La nostra priorità – ha aggiunto Donini – è sbloccare la strada Cispadana, mentre il secondo lotto della TiBre è una priorità secondaria: dipenderà dalle scelte di carattere nazionale del governo, ma solo per 5 km sarà in Emilia, per gli altri 50 km in Lombardia (l’ultimo pezzo in realtà è già nel Veneto, e i km del secondo tratto saranno 73, ndr)». Come a dire: il collegamento che a noi interessa è stato fatto, e consentirà almeno di collegarci al tratto da realizzare della Cispadana, che in futuro dovrebbe raggiungere proprio la località di Trecasali.
Casalmaggiore intanto attende ancora di sapere se un giorno la TiBre attraverserà il Po, anche perché ci sono opere compensative di grande importanza che attendono, come la tangenziale che dovrebbe alleggerire il traffico cittadino, per la cui realizzazione si è sempre atteso per non andare incontro a ingenti spese col rischio che si rivelassero inutili una volta ottenuto il via libera alla bretella.
Nel frattempo il sito ufficiale (tirrenobrennero.it) è stato aggiornato l’ultima volta nel giugno 2013, non riportando nemmeno notizie sui lavori del primo tratto. Certo sarebbe beffardo concludere lavori per oltre mezzo miliardo di euro con un casello, il cui nome sarà Terre Verdiane, immerso nella campagna. Della vicenda si è occupata anche Repubblica mercoledì, con un ampio servizio nell’edizione online. Si ricorda che anche il ministro Delrio, in una recente visita a Parma, ha indicato come l’opera non sia di interesse prioritario.
Il via libera al primo tratto era stato favorito dalla procedura d’infrazione adottata dall’Unione Europea contro l’Italia per la proroga senza bando europeo della concessione fino al 2031. Da qui l’affidamento dei lavori ad Autocisa che consentirà di rinnovare in automatico la concessione fino al 2031.
V.R.