Cronaca

Rivarolo, trasporto scolastico in tribunale. "Certificato antimafia mai consegnato"

Gaetano Sirica ha portato le carte in Tribunale per avere i soldi e anche il risarcimento per gli arredi interni del pullman. L'Amministrazione intanto dà la propria versione dei fatti.

RIVAROLO MANTOVANO – Difficile ottenere un parere dal sindaco di Rivarolo Massimiliano Galli sulla complessa questione dello Scuolabus. La proverbiale disponibilità e cortesia del primo cittadino stavolta lascia il posto al mutismo e alla riservatezza. Cosi come diventa invalicabile il muro eretto dalla segretaria Comunale contro cui se l’è presa su queste pagine, il responsabile della società che aveva in affidamento il trasporto dei ragazzi della scuola Primaria e secondaria.

Senza possibilità di ripensamenti la segretaria, avvocato Salvina Venezia manda a dire che non concederà alcuna intervista. Peccato, perchè oltre alla possibilità di rispondere alle affermazioni del titolare del servizio trasporto Gaetano Sirica, poteva essere l’occasione per porgere il saluto di commiato ad una dirigente da poco giunta a Rivarolo e trovatasi di fronte ad una situazione che certamente non immaginva al suo ingresso in Municipio. Massimiliano Galli alla richiesta di saperne di più si è limitato a consigliare la consultazione dell’albo pretorio, spingendoci nel tunnel complicato di un testo lungo 22 pagine che inizia con la formula “ai sensi dell’art. numero, comma, D.L. n° convertito in legge tal dei tali il giorno alla tale ora” ecc ecc.

La vicesindaca Mariella Gorla, durante una pausa di Giunta è l’unica ad aprire con cortesia uno spiraglio per comprendere le motivazioni di questa nuova bufera: “Abbiamo capito che considerazione ha delle donne quel signore” esordisce la Gorla. Il riferimento è alla frase con cui Sirica sottolinea di avere sempre parlato solo e sempre con “due signore” e mai con il sindaco. “Questo non è vero anche se la questione l’ha gestita effettivamente la segretaria. D’altra parte l’avvocatessa rappresenta la garante di tutti gli atti del Comune. E so che chiedeva in continuazione il certificato antimafia. Cosa che quel signore non ha mai consegnato dicendo sempre domani, domani. Inoltre non ha mai versato la caparra come garanzia necessaria per far partire il servizio. Poi quella mattina della gita a Mantova ha mandato un fax dicendo che avrebbe portato i bambini solo all’andata rifiutando la corsa di ritorno”.

Una versione che ovviamente non collima con quella fornita da Gaetano Sirica. Che intanto ha portato le carte in Tribunale per avere i soldi e anche il risarcimento per gli arredi interni del pulman. Un appalto che il Comune aveva fissato in 90 euro al giorno per il pulmimo scolastico mentre la cifra per il bus privato della ditta di Sirica in 200 euro al giorno, sempre più iva.

Rosario Pisani

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