Cronaca

Rotary Cop, Ferrari (Corsera): "Papa Francesco unico leader di un mondo che crolla"

L’interessante serata è stata introdotta dal presidente del club Daniel Damia e dalla socia Antonella Maccagni, che qualche giorno prima aveva portato l’amico Ferrari tra gli studenti dell’istituto che dirige in Santa Chiara.

PIADENA – Istrionico nel raccontare fatti storici, senza peli sulla lingua per esprimere le sue opinioni. Così si è presentato Antonio Ferrari, da decenni giornalista ed editorialista del Corriere della Sera, ai soci del Rotary club Casalmaggiore Oglio Po mercoledì sera al ristorante Saten di Piadena.

Convinto europeista, e riconoscente all’America per la riconquista della nostra libertà, Ferrari ha però dipinto un quadro a tinte molto fosche su quel che sta accadendo nel mondo, fra un Putin scaltro che tiene in scacco un Trump imbarazzante, un’Europa dove i vari stati si fanno la guerra commerciale e una situazione esplosiva in Oriente. Antonio Ferrari fu il primo a denunciare come il golpe in Turchia fosse una invenzione di Erdogan. Tutti leader, quelli citati, che hanno in odio il ruolo dei giornalisti, che sono perseguitati, quando non uccisi, se non si piegano alla propaganda. Da qui l’importanza anche nel mondo odierno di chi racconta i fatti senza accettare di piegarsi alle convenienze, in un contesto nel quale il mondo dell’informazione è stato rivoluzionato dalla tecnologia.

L’interessante serata è stata introdotta dal presidente del club Daniel Damia e dalla socia Antonella Maccagni, che qualche giorno prima aveva portato l’amico Ferrari tra gli studenti dell’istituto che dirige in Santa Chiara. Tanti i soci di altri club della zona e gli ospiti, tra cui il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni. Ad inizio serata Roberto Ferrari si è detto preoccupato delle elezioni in Olanda: a termine un sospiro di sollievo, leggendo le notizie sulla sconfitta dell’antieuropeista Wilders.

Nel mezzo, un lungo raccolto che si è snodato tra i tanti viaggi e i personaggi di spicco conosciuti dal relatore ai tempi in cui era inviato. Un altro secolo per il giornalismo: «A Milano ha chiuso il 52% delle edicole perché i giornali si comprano sempre meno. Il mio Corriere superava il milione di copie, oggi la tiratura si aggira sulle 300mila copie, di cui 120mila digitali». Sul momento storico: «Sento una violenza verbale che pagheremo tutti. Anche quando si parla di paesi di serie B mi spavento: è questa l’educazione che diamo ai nostri ragazzi? Io sono un europeista convinto, e solo i politici idioti possono pensare che convenga uscire dall’euro: i debiti li pagheremmo proprio in euro!».

“Mondo alla deriva” era il titolo dato alla serata. Il perché è presto detto: «Il presidente Usa è un bugiardo, che oggi si lamenta perché è stata pubblicata la sua dichiarazione dei redditi del 2005. Ama molto i giornalisti, come anche Putin…». Sul tentato “colpo di stato” in Turchia: «Fui l’unico con Emma Bonino a dire che si trattava di un golpe inventato: non per niente ho 36 anni di Turchia alle spalle. Oggi ho 12 amici giornalisti turchi che sono in galera, e non telefono mai in quel paese per non mettere in difficoltà nessuno».

Ma non c’è nessun leader politico che lo convinca? Uno c’è: «L’unico vero leader è Papa Francesco: quel che dice ci piace. Quanto a Trump, basta guardarlo in faccia per capire che qualcosa non va. Le stesse elezioni Usa mi convincono poco, ci sono state strane manovre. Di fatto un paese, la Russia, voleva Trump, e l’idea di trovarmi di fronte un colonnello del Kgb come Putin mi spaventerebbe. Berlusconi disse di lui che è un liberale: se è così, io sono un cinese».

In che senso strane manovre? «Il voto è stato in parte manuale, in parte elettronico. Ci sono almeno 7-8 paesi in grado di manipolare tutto quel che facciamo. I servizi segreti mi hanno confermato le possibilità che ci sono di controllare chi ha il telefonino, e sono abituato a queste cose avendo frequentato israeliani, turchi e americani. Trump se la prende con la stampa. Io sono nato col mito del giornalismo americano stile Watergate, ed ho ritrovato conferme nell’affare Spotlight. Adoro l’America che ci ha aiutato a conquistare la libertà, e mi arrabbio a vederla in mano a questo pagliaccio. Sta di fatto che qualche ricercatore in Usa e Europa ha iniziato a indagare, e Trump teme. Ha avuto 11 bancarotte, ha accumulato miliardi di dollari di debiti e ne è uscito pulito. Chi gli ha dato i soldi? Uomini d’affari russi, dal che risulterebbe che è tenuto in scacco da Mosca. Putin è scaltro, le schermaglie tra loro sono il gioco delle parti. Ma gli Usa sono maestri di democrazia, e devono controllare il loro presidente. Se fosse dimostrata, la questione dei soldi porterebbe ad un nuovo impeachment tipo il Watergate che costò il posto a Nixon. Mi conforta sapere che ha nominato tre generali, che sono lì a controllarlo, lui che dovrebbe avere tra le mani la cassetta coi codici nucleari. Quanto a Putin, si infila nella questione mediorientale per diventare l’unica ancora di salvezza. Le primavere arabe sono state una grande menzogna, per colpa di Hillary Clinton, tanto intelligente quanto spregiudicata. Gheddafi fu ucciso in modo brutale con un’operazione dei servizi: lo tolsero di mezzo per danneggiare noi e i nostri affari in Libia e mettere le mani su altre miniere di uranio che sono vicine al Mali, dove la Francia si è lanciata per difendere i suoi interessi. Chiediamoci perché in Italia non ci sono mai stati attacchi terroristici e in Francia così tanti. Nel momento in cui la Francia sopportava la più grande campagna terroristica, Hollande si vantava di aver battuto il record di vendita di armi, proprio ai paesi che sono i primi sponsor del terrorismo».

E poi il caso Regeni: «Sappiamo tutto, il risultato è che l’Egitto si è messo a sostenere, come fa la Francia, il leader di Bengasi, il generale Haftar che si oppone al governo di unità nazionale di Serraj. Dov’è dunque l’Europa solidale? Non c’è ancora, ma non possiamo distruggerla, sta per ora nella moneta unica, che non possiamo distruggere. Cosa è accaduto alla Grecia, che fu aiutata dalle società di revisione Usa a manipolare i conti? Francia e Germania hanno in cassaforte molti titoli tossici greci, mentre noi, che siamo più onesti di loro, ne abbiamo pochi. Sono convinto che arriveremo a un’Europa solidale, contro le stupidaggini di chi vuole uscire facendoci diventare più poveri. Dopo le elezioni in Olanda verranno quelle in Francia, in Germania e poi in Italia. E’ un momento delicato, ma io continuo a vedere il bicchiere mezzo pieno. La speranza è che ci mettiamo d’accordo e facciamo assieme una nuova Bretton Woods (nuove regole per le relazioni commerciali e finanziarie tra paesi, ndr)».

Infine un invito: «Lasciate stare Grillo e Salvini, e non ascoltate la tv. E’ stupido il tentativo di bloccare l’immigrazione: servono regole, ma non fanatismo. Lasciamo perdere le provocazioni di Orban e altri, o vorremo travolti. L’unica speranza viene dai giovani, il cui futuro a medio termine è molto triste: aiutiamoli a mantenere viva la speranza in un mondo che sta crollando».

redazione@oglioponews.it

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...