"Fai la nanna, tesoro": ultimo straziante saluto alla piccola Asia
Un calvario durato cinque anni che non ha tolto ai genitori la fede e la speranza. "A questi genitori bisognerebbe costruire un monumento” ha detto don Marco, ricordando le difficoltà nel gestire una situazione tremenda vedendo poi la loro bimba spegnersi una settimana dopo il suo compleanno.
COMMESSAGGIO – Si sono svolti mercoledi mattina i funerali di Asia Madella, la bambina di 11 anni dal nome bellissimo e dal destino così crudele. “Io non ho la tendenza a credere ad una sorta di predisposizione – ha detto tra l’altro durante l’omelia don Marco Tizzi, interrompendosi per la commozione – piuttosto ad un disegno divino che adesso fa stare bene la piccola giunta al termine del suo calvario.
Una citazione speciale anche rivolta ai due genitori Sabrina e Tiziano ritenendoli meritevoli di un monumento per come avevano saputo reggere al dolore e alla sofferenza durante i cinque anni della malattia della loro bambina. “Fai la nanna, tesoro” questa le ultime parole che sono state pronunciate dalla mamma accarezzando il legno bianco prima che il portellone del carro funebre si richiudesse per partire verso il cimitero. In casa, aspettando il parroco che venisse a prendere la salma, era toccato al papà toccare dolcemente i capelli, la fronte, il naso della bambina concedendosi le ultime tenerezze prima che il coperchio della bara gliela togliesse per sempre dallo sguardo.
Attorno la gente aumentava sempre di più, qualcuno era arrivato persino da Napoli avendo rapporti di lavori con la famiglia di agricoltori e commercianti di verdura. Tantissime persone, tra cui il sindaco Alessandro Sarasini e il consigliere comunale di Marcaria Stefano Simonazzi, invece avevano atteso il feretro direttamente in chiesa. Davanti al portone i bambini avevano esposto un cartello con la scritta colorata “Ciao Asia” circondata da farfalle variopinte. Cartello che poi, alla fine del funerale è stato attaccato ad un palloncino bianco e liberato nel cielo assieme a decine di altri uguali.
I bambini hanno avuto una parte importante nello svolgimento del rito prima perchè hanno abbellito con tanti disegni la balaustra dell’altare. Tutti, ad uno ad uno hanno letto un pensiero dedicandolo alla compagna e amichetta scomparsa. Dopo un messaggio da parte di una insegnante molto toccante è stato il saluto di addio dello zio Armando che con fatica è riuscito a leggere le parole scritte su un foglietto. Un compito difficile quello di don Marco. Sul sagrato tra i fiori bianchi e i cuscini di rose anche un’ambulanza della Luna Blu che alcuni mesi prima aveva trasportato Asia sino a Roma per un incontro con il Papa Francesco.”Era sorridente” hanno ricordato i due barellieri che hanno curato il trasporto.
Ros Pis
