Guerra dei Gal, Fava: "Ricorsi ko. Pd prova a infangarmi ma così "brucia" territorio"
“Nelle scorse ore alcuni Gal, tra cui l’Oglio Po, hanno scritto al presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, di fatto per chiedere di non tenere conto delle graduatorie stilate nei mesi scorsi. Purtroppo per loro il presidente la pensa come me: è finito il tempo dei finanziamenti a pioggia". Parte da qui un durissimo attacco.
MILANO – La prima notizia è che il Tar della Lombardia con sede a Milano ha respinto i ricorsi dei vari Gal che avevano ritenuta non legittima la classificazione da parte della Regione dei vari progetti relativi ai Piani di Sviluppo Rurale 2014-2020, di fatto congelando i fondi per tutti. Il Tribunale di Milano ha infatti accolto la posizione del Pirellone, avocando la competenza territoriale del provvedimento e vanificando così l’ordinanza del Tar di Brescia. A renderlo noto è l’assessore all’Agricoltura Gianni Fava, ma la nota di cronaca, pure molto significativa, rischia quasi di passare in secondo piano se rapportata alla polemica politica che sta scaturendo in queste ore.
Da un lato Marco Carra (Pd) ha presentato una interrogazione parlamentare contro la decisione di Regione Lombardia di creare questa classifica, o meglio di distribuire fondi soltanto ai primi dieci Gal classificati, ponendo, a detta dell’esponente del Partito Democratico, la stessa Lombardia in condizione di arretratezza rispetto ad altre regioni dove la situazione si è già sbloccata da tempo; dall’altro il contrattacco, durissimo, è dello stesso Fava. “Nelle scorse ore alcuni Gal, tra cui l’Oglio Po, hanno scritto al presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, di fatto per chiedere di fare carta straccia delle graduatorie stilate nei mesi scorsi. Purtroppo per loro il presidente la pensa come me: è finito il tempo dei finanziamenti a pioggia, figli di una logica del secolo scorso. Ora il sistema è più moderno e premia i Gal che hanno presentato i progetti migliori, valutati da una commissione apposita di esperti”.
La scelta di contattare Maroni, tuttavia, non è andata giù a Fava. “Qualcun altro, non solo il sottoscritto, non ha gradito questa iniziativa sotterranea, la cui regia occulta, a mio avviso, parte da Spineda, dove una sedicente direttrice (il riferimento è alla dottoressa Giuseppina Botti del Gal Oglio Po, ndr) scrive a tutti i Gal rimasti esclusi per muoversi in autonomia, bypassando anche il buon senso. Così mi sono arrivate segnalazioni, che dimostrano come queste azioni, a mio avviso concettualmente violente perché vogliono forzare la mano, siano puramente strumentali. Il Pd lombardo, non avendo nulla da eccepire dal punto di vista della gestione politica, attacca il sottoscritto trovando pretesti per raccontare cose false”.
Su tutte, secondo Fava, la famosa interrogazione parlamentare di Carra. “Questo è un uomo disperato, alla ricerca di visibilità, ma usa il metodo più sbagliato. Peraltro facendo così non fa del male a me, che ho le spalle larghe, ma al territorio, provando a bloccare quanto di buono stiamo facendo. Colpisce il territorio per provare, invano, a dimostrare che ciò che faccio è sbagliato. Nei giorni scorsi ha convocato d’urgenza una riunione del Pd dell’Oglio Po, e hanno parlato solo di me. Carra ha anche detto: “Contro Fava bisogna essere spregiudicati”, e mi dicono abbia fatto arrabbiare pure qualcuno del Pd stesso proprio per questa arroganza”.
“Quando il Pd era vincente – conclude Fava nel suo attacco – non aveva bisogno di questi mezzucci, ma ora sono alla frutta e cercano di coinvolgere soggetti estranei al territorio, in una dinamica pericolosa, che non so dove possa portare. Di certo, ripeto, le graduatorie dei Gal restano valide: è finito il tempo dei finanziamenti a pioggia, noi siamo per premiare le vere eccellenze e chi si è mosso meglio”.
Giovanni Gardani