Cultura

La Torre Littoria come museo permanente? L'idea in embrione può divenire realtà

A dire il vero una sorta di atto zero si è già avuto, proprio durante l’ultima Fiera di San Carlo, con la mostra delle Nuvole disegnate di Marco Goi. E dato che l’esperimento non dispiace, ecco che si pensa al bis o meglio ancora a rendere la Torre Littoria una sorta di museo permanente.

Nella foto la Torre Littoria e una veduta dall'alto del Po

CASALMAGGIORE – E’ stata una delle attrazioni più popolari, e più richieste, di uno degli eventi più sentiti dalla popolazione di Casalmaggiore, come la Fiera di San Carlo. E non parliamo, si badi, di una giostra o del luna park. La Torre Littoria, con la vista che regala dall’alto del fiume Po o di piazza Garibaldi e, in generale, dell’intera città casalese, è sempre stata capace di richiamare, anche grazie al lavoro di sorveglianza delle Guardie Ecologiche Volontarie, anche più di 300 persone in un pomeriggio, per regalare una veduta mozzafiato della quale, a causa della chiusura della stessa struttura quasi per 365 giorni l’anno, non è quasi mai possibile godere.

E allora, nell’ottica del rilancio a costo zero di quello che rappresenta un pezzo di storia cittadina, ecco l’idea: perché non utilizzare la Torre Littoria come spazio espositivo per mostre o momenti culturali? Per ora siamo ancora nella fase embrionale di un progetto che però, con l’interessamento di varie associazioni culturali, coordinate magari dalla locale Pro Loco, potrebbe vedere la luce. I primi sì sono arrivati da alcuni cittadini che hanno curato l’ultima mostra dedicata a Giuseppe Raineri, nei locali dell’ex Anagrafe in piazza Garibaldi. E presto, a macchia d’olio, questo interesse potrebbe espandersi a molti altri soggetti.

A dire il vero una sorta di atto zero si è già avuto, proprio durante l’ultima Fiera di San Carlo, con la mostra delle Nuvole disegnate di Marco Goi. E dato che l’esperimento non dispiace, ecco che si pensa al bis o meglio ancora a rendere la Torre Littoria una sorta di museo permanente. In particolare al piano terra, dove chiunque voglia percorrere le non poche rampe di scale per giungere alla sommità deve ovviamente passare. In questo modo anche il “soggiorno” all’interno della Torre potrebbe rappresentare un momento di formazione culturale per i passanti, tenendo conto che i problemi con la temperatura, molto alta all’interno specie d’estate, si verificano più che altro ai piani chiusi superiori.

Mostre ma anche piccole piéce teatrali, sempre nel segno della sperimentazione. L’unico problema, comunque risolvibile, riguarda i permessi che, in caso di progetto ben strutturato, andrebbero chiesti alle aziende di telecomunicazione che occupano con i loro ripetitori uno dei piani mediani della Torre: un inghippo che non dovrebbe comunque costituire una montagna insormontabile.

Giovanni Gardani 

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