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Metà mandato, il bilancio di Marco Poli: "Tagli e crisi, ma servizi intatti e guerra ai furbi"

Un paio di dati snocciolati dall'assessore guardano al futuro. “Non siamo mai andati in anticipazione di cassa, anche se preannuncia che lo faremo nel 2017” ha spiegato Poli, che ha poi aggiunto un particolare sulla banca dati immobiliare.

Nella foto Poli e Bongiovanni

CASALMAGGIORE – Nel resoconto di metà mandato che sabato in sala giunta è stato stilato da tutti gli assessori del comune di Casalmaggiore, molto tecnico è stato, vista anche la materia trattata, l’intervento dell’assessore al Bilancio Marco Poli. “Il primo impatto è stato molto impegnativo e quasi inaspettato per me, ma ritengo sia stato fatto tanto, anche se questo è il campo in cui gli interventi sembrano meno tangibili, almeno in un primo momento”.

“A giugno 2014 – ha spiegato Poli – ci siamo insediati con un bilancio già approvato ma anche con un primo stravolgimento della normativa a causa dello Iuc, della nuova Tasi e non solo. Il primo banco di prova era creare un ufficio che si occupasse delle novità Tari e Tasi. Per farlo ci siamo sempre ispirati alla semplificazione: per questo ogni immobile è colpito da una sola imposta patrimoniale, dunque se su un terreno si paga l’Imu, sullo stesso non si pagherà anche la Tasi e viceversa. Dopo di che abbiamo assimilato l’abitazione principale agli immobili concessi gratuitamente a un parente in linea retta”.

L’analisi si è poi spostata sul 2015. “Abbiamo fatto un grande sforzo per ridurre l’aliquota Imu dello 0.2% dando così un segnale, poi non siamo riusciti a proseguire nell’andamento a causa dei tagli dei trasferimenti ai comuni. La revisione di spesa è stata fatta, cercando però di erogare sempre e non fare mancare i servizi di prima necessità. Nel 2012 era nata l’Imu, dunque la situazione era paragonabile a quella attuale: ma allora l’introito tra imposte di patrimonio e trasferimenti fu di 4.9 milioni, nel 2016 invece di 4.06. Tutto questo ovviamente incide sulla spesa corrente del comune, tenendo conto che vi sono anche costi fissi. La spesa del personale, senza ripercussioni sul servizio, è scesa da 3.7 milioni a 3.25 milioni, cambiando l’impronta di gestione, che ora è basata sulla performance con una valutazione che incida, contrariamente a prima quando la resa aveva poco peso. Nel 2015 abbiamo inoltre fatto la revisione dei servizi comunali a domanda individuale, cambiando pure alcuni regolamenti, come noto”.

Un paio di dati infine guardando al futuro. “Non siamo mai andati in anticipazione di cassa, anche se preannuncio che lo faremo nel 2017” ha spiegato Poli, che ha poi aggiunto un particolare sulla banca dati immobiliare. “Era non conforme agli standard per cui, d’accordo con gli stessi dipendenti, abbiamo pensato a un progetto partito 18 mesi fa che ci ha permesso di fare parecchi accertamenti. Ora avremo una quadro più preciso di chi paga e di cosa paga”.

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