Migranti come merce stipata in furgoni o bauli: smantellata organizzazione internazionale
Gli arresti sono stati effettuati venerdì mattina. L’operazione, nella quale sono stati impiegati decine di uomini della polizia, ha interessato le provincie di Milano, Imperia, Genova, Reggio Emilia, Torino, Varese, Mantova, Pistoia, Reggio Calabria, Catania e la Frontiera di Ventimiglia.
Maxi operazione della polizia di Cremona e della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano nel contrasto al fenomeno del traffico dei migranti. Dopo due anni di indagini, in manette sono finiti i membri di una banda di trafficanti di esseri umani, un sodalizio operante a livello internazionale e composto da decine di persone, quasi tutte di nazionalità straniera. I particolari sono stati illustrati questa mattina in Questura dal procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Milano, Ilda Boccassini, dal questore di Cremona Gaetano Bonaccorso e dal capo della squadra mobile Nicola Lelario.
Gli arresti sono stati effettuati venerdì mattina. L’operazione, nella quale sono stati impiegati decine di uomini della polizia, ha interessato le provincie di Milano, Imperia, Genova, Reggio Emilia, Torino, Varese, Mantova, Pistoia, Reggio Calabria, Catania e la Frontiera di Ventimiglia. Le indagini hanno consentito di individuare un’ampia e ramificata associazione per delinquere finalizzata al trasporto, a fronte di pagamenti di somme di denaro, di cittadini extracomunitari provenienti dalla Siria, dall’Egitto, dall’Eritrea e dal Sudan, con base nella città di Milano e operante per lo più nelle città di Ventimiglia e Nizza.
L’organizzazione criminale, con una precisa divisione dei ruoli, era composta da cittadini egiziani e maghrebini, afghani, sudanesi, albanesi, molti dei quali in possesso di un regolare permesso di soggiorno, ed in misura minore da cittadini romeni e italiani. Al vertice c’erano dei cittadini egiziani che gestivano, sia mediante una fitta rete di contatti diretti con trafficanti che con la complicità di un altro appartenente al gruppo residente a Catania, a sua volta in contatto con scafisti e trafficanti provenienti dal nord-africa, il traffico di clandestini provenienti dalla Siria e diretti nel nord-Europa. Grazie a questi contatti con gli scafisti, i membri dell’organizzazione riuscivano a sapere degli sbarchi che sarebbero avvenuti sulle coste siciliane o pugliesi, dopodiché indirizzavano i profughi verso la città di Milano; città che i profughi raggiungevano mediante pullman, treni o nell’ambito dei trasporti organizzati per la loro collocazione presso le strutture d’accoglienza. Una volta arrivati a Milano gli stranieri venivano agganciati presso la stazione Centrale e nelle vicinanze delle strutture d’accoglienza per organizzare i viaggi finalizzati all’attraversamento della frontiera italiana per raggiungere le mete europee.
In alcuni casi le persone giunte in Italia clandestinamente contattavano direttamente i membri dell’organizzazione per ricevere istruzioni su come muoversi e cosa fare. Una volta terminate le trattative, le persone venivano accompagnate verso la frontiera di Ventimiglia dove venivano raggruppate e nascoste in attesa della predisposizione dei mezzi di trasporto necessari all’attraversamento della frontiera. I viaggi avvenivano quasi sempre di notte tramite una vasta rete di “passeur”, con auto, furgoni, camion all’interno dei quali venivano stipati come merce da trasporto all’interno di casse di legno o di bagagliai di autovetture, o in quantità impressionanti, decine di persone stipate in piccoli furgoni. Nella quasi totalità dei casi gli accompagnatori utilizzavano percorsi collaudati e ben conosciuti e nei casi in cui veniva utilizzato il treno per il trasporto, si guardavano bene dal viaggiare con i migranti, ma occupavano carrozze diverse per non essere controllati in loro compagnia.
Nel corso delle indagini sono stati effettuati dei servizi di appostamento dalla squadra mobile di Cremona con la collaborazione della polizia di frontiera di Ventimiglia, della mobile della Questura di Imperia e anche, in diverse occasioni, con la polizia francese. I trafficanti sono stati fermati mentre cercavano di far entrare illegalmente in Francia decine di immigrati. Al termine dell’indagine sono stati ricostruiti 62 viaggi a fronte di un numero assai più numeroso di trasporti, cosa che ha permesso l’ingresso illegale in altri paesi europei di centinaia di individui. Complessivamente sono state arrestate in Italia 18 persone, 3 delle quali già in carcere. Sono anche stati spiccati altri ordini di cattura nei confronti di 16 soggetti, alcuni dei quali detenuti in Francia o in Germania o residenti all’estero. Per loro sono state attivate le procedure d’internazionalizzazione dei mandati. L’operazione ha visto la collaborazione dei poliziotti delle squadre mobili di Milano, Imperia, Genova, Reggio Emilia, Varese, Mantova, Reggio Calabria, Catania, del Commissariato di Busto Arsizio, Ivrea e Montecatini.
Sara Pizzorni