Feste e turismo

Una chicca dal passato: in piazza riemerge un manifesto del 1986

Il manifesto, per la verità rovinato e strappato in alcuni brandelli (segno del tempo), rivela una grafica molto retrò, dove sullo sfondo blu compaiono però alcune indicazioni che, mediante una rapida ricerca storica, rivelano il programma di una vecchia festa a Casalmaggiore.

CASALMAGGIORE – Non sarà un pezzo d’antiquariato da vendere alle fiere, o magari non avrà un grande valore economico, ma dal punto di vista affettivo ci sono scoperte casuali e singolari che alzano il livello di nostalgia. In piazza Garibaldi, nei giorni scorsi, è stato ripulito dalla stratificazione di manifesti via via incollati nel corso degli anni, l’espositore in legno a cavalletto che si trova proprio all’inizio del “listone”.

La curiosità sta in quello che è subito apparso, ossia il primo foglio di carta incollato sul legno dell’espositore: il manifesto, per la verità rovinato e strappato in alcuni brandelli (segno del tempo), rivela una grafica molto retrò, dove sullo sfondo blu compaiono però alcune indicazioni che, mediante una rapida ricerca storica, rivelano il programma di una vecchia festa a Casalmaggiore. Leggendo meglio si risale a una Festa dell’Unità organizzata presso il vecchio Campo Sportivo Comunale, quello di via Corsica. Una festa durata dal 29 agosto al 7 settembre, come è facile leggere. Già, ma di che anno? Mediante una ricerca storica tramite archivi e biblioteche, si arriva all’anno 1986, ben trenta anni fa (complimenti, a proposito, a chi ha costruito l’espositore, perché il legno ha tenuto in tutti questi anni, senza mai marcire nonostante gli sbalzi di temperatura e i vari fenomeni atmosferici).

In effetti il programma, confrontato con quello pubblicato sul quotidiano “La Provincia” dell’epoca, corrisponde: fu, peraltro, una delle rare Feste dell’Unità in cui si giocò anche un match di calcio, nella fattispecie Casalese-Colorno. Era stato organizzato pure un torneo di minicalcio. E ancora piano bar, orchestre danzanti (Gennari Folk e Paolo Ciak), gare di briscola, liscio con l’immortale (sì, c’era già allora) Camillo del Vho e il gran finale con l’orchestra Pino Asti e Giuliano Bergamini. Una piccola chicca riemersa dal passato, che non ha mancato di suscitare un po’ di curiosità, almeno tra i passanti più attenti.

G.G. 

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