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Foedus-Rivarolo Mn, si andrà in Tribunale. Le raccolte firme "per danno erariale" ora sono due

Intanto Foedus, dopo essersi ripresa tutto il materiale appartenente all’Unione, lasciando dunque scoperti gli uffici di Rivarolo Mantovano, ha lasciato - “per rispetto dei dipendenti, non certo di Galli” precisa Marco Vezzoni - il server acceso per garantire i servizi minimi. Ma il canone è passato da 600 a 1000 euro al giorno.

Nella foto la nuova sede di Foedus a Rivarolo del Re e il sindaco Vezzoni

RIVAROLO DEL RE – La questione dell’Unione Foedus e dello strappo di Rivarolo Mantovano? Finirà presto in Tribunale, c’è da scommetterci, perché è davvero insanabile la frattura creatasi tra il comune virgiliano “secessionista”, per così dire, ovvero che ha deciso di uscire dall’Unione per crearne un’altra con Bozzolo, e i tre comuni casalaschi rimasti a comporre Foedus.

I nuovi uffici dell’Unione, inaugurati lo scorso 22 dicembre, sono frutto anche di una riorganizzazione tra i comuni di Rivarolo del Re, divenuto nuova sede legale e amministrativa dell’Unione con varie ragionerie e un nuovo Urp (dove si svolge il 70% delle pratiche) spostato al piano terra per facilitare l’utenza, di Casteldidone, dove rimane, in posizione strategica, la sede della Polizia Locale, e di Spineda, dove è previsto l’Ufficio tecnico. Una “rimappatura” costata soldi e fatica secondo i sindaci rimasti nell’Unione, ossia Marco Vezzoni di Rivarolo del Re, Davide Caleffi di Spineda e Pierromeo Vaccari di Casteldidone. E qui sta la prima novità, dato che da qualche ora è partita una raccolta firme, che punta a quota mille (cifra notevole tenendo conto che i tre paesi insieme arrivano a 3mila residenti), dove si chiede che il danno, definito erariale, venga pagato espressamente dagli amministratori di Rivarolo Mantovano (dunque non dai cittadini), ossia il sindaco Massimiliano Galli e la sua giunta. Nel mentre anche a Rivarolo Mantovano la minoranza sta raccogliendo ormai da qualche settimana le firme dei cittadini per chiedere più o meno la stessa cosa, anche se applicata in questo caso ai danni subiti dal comune virgiliano stesso.

Il punto è che l’uscita da Foedus non si è rivelata, secondo gli stessi amministratori dell’Unione, a costo zero come Galli ha sempre sostenuto. Per cominciare, spiegano proprio da Foedus, vi è la penale da 46mila euro, ossia il 20 per cento dei contributi regionali ottenuti nel 2016, che Rivarolo Mantovano deve ora pagare, da statuto, essendo uscita dall’Unione prima dei dieci anni previsti; dopo di che sono venuti meno il servizio di responsabile della sicurezza per la prevenzione infortuni, il canone di manutenzione dell’illuminazione, più altri dettagli tecnici, senza considerare 50mila euro di attrezzature, acquistate sì con l’Unione Foedus come stazione appaltante ma che saranno pagati dal comune di Rivarolo Mantovano, perché da questo richieste dopo che lo strappo già era stato deliberato. E ancora vanno considerati i due mesi coperti, gennaio e febbraio, con una gara indetta in via d’urgenza per quanto concerne i trasporti scolastici, la mensa e la pulizia degli uffici, garantiti dunque per Rivarolo Mantovano fino al 1° marzo, ma da coprire finanziariamente a parte dallo stesso comune virgiliano.

C’è un altro passaggio da rimarcare, forse il più importante: Foedus, dopo essersi ripresa tutto il materiale appartenente all’Unione, lasciando dunque scoperti gli uffici di Rivarolo Mantovano, ha lasciato – “per rispetto dei dipendenti coi quali fino a ieri abbiamo collaborato, non certo di Galli” precisa Marco Vezzoni – il server acceso per garantire i servizi minimi. Questo però ha un costo di 600 euro al giorno, che diventeranno, da venerdì, 1000 euro al giorno. Una follia, secondo Galli, “una cifra stabilita da un perito informatico per il valore del software” ha replicato Vezzoni. Va detto infatti della mail inviata giusto giovedì mattina da Galli all’Unione Foedus, in cui lo stesso sindaco rivarolese ammette di dover riconsegnare il materiale ma chiede tempi tecnici maggiori e parla di canone non congruo. Da qui, in particolare, si apre la possibilità di andare in Tribunale proprio per la valutazione del software, che in ogni caso rappresenta solo uno dei passaggi contestati.

“Dovevano pensarci prima – insiste il sindaco di Rivarolo del Re – perché a giugno era già tutto chiaro, e mentre noi lavoravamo dietro le quinte per la rimappatura dell’Unione, loro hanno dormito e ora sono spiazzati. Un esempio pratico? Il loro cantoniere è infortunato da due mesi, e loro lo sapevano, e il 2 gennaio, non potendo più usufruire del servizio offerto dall’Unione, dopo il mercato hanno dovuto pulire Piazza Finzi appaltando il servizio a una ditta di Moglia: altri soldi spesi, e per fortuna che l’uscita era a costo zero”.

“Non dimentico inoltre – insiste Vezzoni – che “sposandosi” con Bozzolo, Rivarolo Mantovano, che ha numeri inferiori anche solo dal punto di vista dei dipendenti per determinati servizi, avrà spese ancora maggiori. Contenti loro…”. L’Unione Foedus, dal canto suo, in mezzo al caos potrebbe guadagnare omogeneità dal punto di vista del servizio rifiuti e dei servizi sociali, garantiti ora, trattandosi ormai di un’unione cremonese a tutti gli effetti e dunque senza confini extraprovinciali, esclusivamente da Casalasca Servizi e Concass.

Giovanni Gardani

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