Le vie dei gelsi e il Giappone di casa nostra: video per scoprire una cultura non così lontana
Il video realizzato, disponibile sulla piattaforma YouTube e che qui proponiamo in alcuni suoi scorci, si intitola “Degli antichi gelsi” e mostra appunto dettagli e particolari che hanno ispirato la tradizione e la storia della via italiana della seta, con riferimenti anche nel Casalasco e Cremonese. GUARDA IL VIDEO
CASALMAGGIORE – L’iniziativa è partita da Casalmaggiore, perché qui, nei locali del Museo Diotti, è allestita fino al prossimo 29 gennaio la mostra “Un Po di Sol Levante”, che all’interno della rassegna Stupor Mundi, dedicata dal comune casalese al Giappone, cerca di ritrovare i rapporti, in questo caso culturali e commerciali, proprio tra la Bassa Padana e il Paese asiatico.
Tuttavia, il lavoro di documentazione portato avanti da Valer Rosa, curatore di diverse mostre al Diotti, e di Roberta Ronda, responsabile del servizio Cultura per il comune di Casalmaggiore, arriva ad abbracciare buona parte della provincia cremonese. Il video realizzato, disponibile sulla piattaforma YouTube e che qui proponiamo in alcuni suoi scorci, si intitola “Degli antichi gelsi” e mostra appunto dettagli e particolari che hanno ispirato la tradizione e la storia della cosiddetta via italiana della seta, con riferimenti anche nel Casalasco e Cremonese.
A conferma dell’interesse territoriale diffuso di questo documentario, basti pensare che una collaborazione importante è giunta dal Museo del Lino di Pescarolo, mentre il viale dei gelsi mostrato all’inizio del video si trova poco prima di San Daniele Po, lungo la strada Bassa per Cremona. E Casalmaggiore? I riferimenti non mancano: basterebbe pensare all’esemplare di Ginkgo Biloba giallo, detto Albero dei ventagli, inquadrato alla fine del filmato, presente in via della Repubblica proprio a Casalmaggiore. Oppure, per esempio ai molti ideogrammi giapponesi che nell’Ottocento circolavano tra le cascine della Bassa, recando il prezioso seme dei bachi da seta e tramandando così questa sapiente arte. Non solo: disegni e tavole decorative, ben presenti all’interno del documentario, costituivano in qualche caso veri e propri repertori didattici utilizzati dagli apprendisti allievi della Scuola di disegno “Bottoli”.
Un Giappone, insomma, non così lontano come la geografia suggerirebbe, almeno in passato. Da questi oggetti “minori” ha preso le fila un’originale mostra che Valter Rosa ha messo a punto riprendendo ricerche e studi coltivati da anni e costruendo un percorso inedito grazie a pregevoli oggetti provenienti dal collezionismo privato. Ciò ha consentito di guardare alla cultura giapponese “dalle rive del Po”, compiendo una scoperta che è in realtà la ri-scoperta dell’interesse che provarono i nostri antenati di fronte a immagini, oggetti e abitudini di una cultura affascinante, tanto diversa e piena di contrasti. Eppure così vicina.
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