Oglio Po, 32 persone visitate nella giornata dedicata alla cura del diabete
Nel 2035 le stime parlano di 595 milioni di diagnosi complessive dei diversi tipi di diabete, una cifra impressionante, dovuta alla trasformazione degli stili di vita e di alimentazione. In Italia, nel 2030, ci potrebbero essere 5 milioni di diabetici; oggi se ne contano 3.6 milioni.
CASALMAGGIORE – Trentadue persone hanno partecipato all’iniziativa di prevenzione organizzata nell’atrio dell’Ospedale Oglio Po, in occasione della Giornata Mondiale del Diabete. Dalle 9 alle 13 gli operatori della UO di Medicina, in collaborazione con l’Associazione Diabetici Territorio Oglio Po onlus, si sono resi disponibili ai cittadini per consulenze informative gratuite e per effettuare le seguenti prestazioni:
– somministrazione questionario dei fattori di rischio del diabete – rilievo peso corporeo – pressione arteriosa – misurazione del giro vita;
– Colloqui individuali per l’educazione ad un corretto stile di vita nei soggetti a rischio e non;
– Indicazioni per la gestione del diabete;
– Interventi di educazione a piccoli gruppi in merito ad alimentazione, attività fisica e gestione della malattia.
“L’adesione alla giornata mondiale deriva dall’evidenza che, in tutto il mondo, negli ultimi 20 anni è aumentata drammaticamente la prevalenza del diabete mellito, così come i tassi dell’alterata glicemia a digiuno (condizione di pre-diabete)” spiega Giorgio Ragni, direttore UO Medicina dell’Ospedale Oglio Po (ASST di Cremona). “I ridotti livelli di attività fisica e l’incremento dell’obesità contribuiranno in futuro all’aumento di prevalenza del diabete mellito tipo 2 al punto che il diabete potrebbe divenire la peggiore pandemia del XXI secolo, rappresentando una minaccia allo stato di salute ed all’economia mondiale (Risoluzione dell’O.N.U. del 20 dicembre 2006)”.
Nel 2035 le stime parlano di 595 milioni di diagnosi complessive dei diversi tipi di diabete, una cifra impressionante, dovuta alla trasformazione degli stili di vita e di alimentazione. In Italia, nel 2030, ci potrebbero essere 5 milioni di diabetici; oggi se ne contano 3.6 milioni, cioè circa il 6.2 % della popolazione (1 italiano su 16 ha il diabete). “Non dobbiamo dimenticare che esiste una quota di persone che, pur avendo la malattia, non ne è a conoscenza. Si stima che ogni tre persone con diabete noto, ce ne sia una con diabete non diagnosticato. Da qui l’importanza la necessità di sensibilizzare questi momenti “Open”, invitando i cittadini a sottoporsi a screening anche banali e non invasivi, al fine di intercettare il più precocemente possibile soggetti a rischio e quindi potenziali futuri pazienti”.
Nel dettaglio delle 32 persone che hanno partecipato all’Oglio Po, il 54% erano donne e il 46% uomini. A tutti i partecipanti è stato misurato il peso corporeo, altezza, calcolato indice massa corporea e circonferenza vita: in questo modo si è stato calcolato il rischio di sviluppare il diabete nei prossimi 10 anni. Tra i partecipanti il 54% ha presentato un rischio basso (inferiore al 10%), il 12% ha presentato un rischio medio (dal 10 al 20%), mentre il 34% ha presentato un rischio molto alto di sviluppare la patologia (superiore al 20%). A tutti sono state date indicazioni per un corretto stile di vita per prevenire l’insorgenza della patologia e distribuito materiale informativo.
In particolare coloro con rischio alto è stato consigliato di rivolgersi al Medico di medicina generale per approfondimenti clinici. La giornata si è svolta con il fattivo supporto l’associazione Diabetici Territorio Oglio Po, con il presidente Giuseppe Visioli, già nota per il suo impegno in campo sanitario con screening e convegni per la prevenzione e la conoscenza di tale patologia, oltre al personale della UO di Medicina Generale Oglio Po, ossia Giovanni Rignanese, responsabile dell’ unità Semplice di Endocrinologia e Metabolismo, Nicola Venturi e Ferdinando Amato.
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