Cultura

Misericordia e diritti, un gioco di ombre per rischiarare la luce del dialogo

“Durante le ultime prove, uno dei profughi è sparito e non lo trovavamo più - ha spiegato Maria Luisa Manfredi - . Era in piazza, su una panchina del “listone”, attaccato al cellulare: aspettava notizie dai suoi famigliari, che erano passati dalla Libia e si trovavano su un barcone. Temeva che finissero a mare”.

CASALMAGGIORE – Misericordia e diritti: i cardini concettuali della serata passata in Auditorium Santa Croce a Casalmaggiore nella giornata mondiale del dialogo cristiano-islamico, giunta alla XV edizione, erano tutti nel titolo della rappresentazione. I pilastri, invece, erano i profughi ospitati a Casa Paola, a Rivarolo del Re, e i ragazzi della scuola media Diotti e del Polo Romani di Casalmaggiore, che si sono esibiti davanti a 200 persone.

Uno spettacolo molto particolare, tanto che Maria Luisa Manfredi, referente per l’associazione Popoli in Dialogo che ha dato il via alla manifestazione ha parlato non tanto di rappresentazione teatrale, bensì di momento esistenziale. In scena, come è stato ripetuto, il presente e il futuro, con i ragazzi delle scuole appunto, e altri giovani dalla pelle diversa che il proprio arcobaleno lo stanno cercando nel nostro Paese. Come obiettivo la volontà di riappropriarsi della propria dignità e sovranità, per esprimere un pensiero diverso rispetto a quello corrente, che cerca il conflitto prima che il dialogo. Da qui la decisione di mettere in comunicazione Bibbia e Corano, due libri che hanno segnato non solo due religioni ma soprattutto due cultura, che oggi appaiono in eterno conflitto.

Balli, giochi di luci e ombre, figure plastiche, letture sia in italiano che in arabo, prendendo spunto da un volumetto di 60 pagine realizzato dopo uno studio comparato e approfondito, con la magia di un telo che ha fatto il resto per un’ora e mezza circa. Tra il pubblico i sacerdoti don Luigi Pisani, don Cesare Nisoli e fratel Francesco Zambotti della Tenda di Cristo, spettatori interessati con l’appoggio di don Mario Aldighieri, oltre all’ex sindaco Massimo Araldi. Per l’amministrazione attuale era invece presente l’assessore alla Cultura Pamela Carena.

Nella foto il pubblico in Auditorium
Nella foto il pubblico in Auditorium

Durante la preparazione dello spettacolo, curato dalla regista Fiorenza Raffagli di Marcaria, non sono mancati momenti umanamente drammatici. “Durante le ultime prove, uno dei profughi è sparito e non lo trovavamo più – ha spiegato Maria Luisa Manfredi – . Era in piazza, su una panchina del “listone”, attaccato al cellulare: aspettava notizie dai suoi famigliari, che erano passati dalla Libia e si trovavano su un barcone. Temeva che finissero a mare”.

Nella foto un momento dello spettacolo
Nella foto un momento dello spettacolo

Tra i promotori della serata anche la zona pastorale XI, l’associazione Assalam di Viadana, il gruppo Donne del Maghreb, il mercato Equosolidale, il gruppo del Rinnovamento di Santo Stefano, oltre alle scuole: tutti si sono divisi i meritati applausi, compreso il pubblico chiamato a intervenire e recitare. “La serata è venuta benissimo – ha chiosato Maria Luisa Manfredi – per la partecipazione intensa delle persone che sono venute e penso possa essere un buon inizio per iniziare una strada nuova che testimonia che cambiare è possibile a partire dal quotidiano, da noi. I regni passano, le città restano, questo è lo slogan dei Popoli in dialogo: e dato che le città siamo noi, questa nuova visione possiamo costruirla dal basso”.

Giovanni Gardani

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