Cronaca

Da Rio a Torrile, Fausto Desalu parla delle emozioni olimpiche

"Ogni allenamento, non è un sacrificio quando hai un obiettivo davanti, quando questo obiettivo è di gareggiare con la maglia azzurra”

TORRILE – L’ingresso e la partecipazione alla cerimonia di apertura di un’Olimpiade, l’onore di vestire la maglia azzurra, il silenzio di un intero stadio nell’assistere alla gara di Usain Bold, il piacere di ritrovarsi tutti insieme per una “vera” spaghettata a Casa Italia, pur essendo dall’altra parte del mondo. Ricordi ed emozioni raccontate dai grandi ospiti presenti a Torrile in occasione del convegno “Da Rio a Torrile, emozioni olimpiche”, tenutosi sabato 24 settembre, nel tardo pomeriggio presso il Circolo “Il Portico”. Vittorio Rotolo, moderatore e giornalista collaboratore di Gazzetta di Parma, ha fatto gli onori di casa, presentando e coinvolgendo uno a uno i relatori intervenuti e dando spazio ai ricordi olimpici di Davide Cassani, ex giornalista sportivo RAI, voce di tanti Giri d’Italia e ora commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo, Salvatore Varriale, ex giocatore di baseball, che di Olimpiadi ne ha vissute addirittura quattro, Pierluigi Cocconi, ex vicepresidente FISI e tra gli ideatori nei primi anni Settanta, di quella che poi diventerà Casa Italia, e Fausto Desalu, giovane velocista, appena rientrato dalla sua esperienza a Rio.

E proprio Rio, per Davide Cassani è significata da una parte la grande delusione per un sogno svanito a causa della brutta caduta di Vincenzo Nibali, e, nel contempo, la dimostrazione della grandezza del ciclismo italiano, con i prestigiosi successi ottenuti grazie allo spirito di gruppo, alla passione e al sacrificio, che hanno porto a battere due record italiani su pista e una grandiosa medaglia d’oro con Elia Viviani. La stessa passione che vive Desalu in ogni suo allenamento, “non è un sacrificio – ha spiegato il giovane atleta – quando hai un obiettivo davanti, quando questo obiettivo è di gareggiare con la maglia azzurra”; l’atleta ha ricordato i suoi momenti speciali durante l’ultima Olimpiade, così come Sal Varriale che con quattro partecipazioni all’attivo nel suo palmares (Barcellona 1992, Atlanta 1996, Sydney 2000 e Atene 2004) ha potuto raccontare e raffrontare momenti diversi e i cambiamenti avvenuti negli anni.

E proprio in tema ricordi, davvero unico è stato il racconto di Pierluigi Cocconi, che riportandoci con la memoria a quarant’anni fa, ha rammentato ai presenti che la culla di Casa Italia, “idea di marketing” e di creatività che oggi tutti ci invidiano, è stata proprio Parma e le sue eccellenze del territorio, portate per la prima volta alle Olimpiadi invernali del 1976, con cene e catering per eventi che furono un assoluto e incredibile successo. Perché, come ha ricordato anche Varriale, lo sport è competizione, ma anche gruppo, unione e integrazione, il ritrovarsi insieme in un posto aggregativo come può essere Casa Italia.

Grazie alla presenza al convegno di Daniela Isetti, dirigente FCI e CONI, si è creata anche l’occasione per discutere temi legati alla valorizzazione dell’attività sportiva nel nostro Paese e all’importanza di poter contare su fondi sia per la realizzazione e manutenzione di impianti sportivi, come per il coinvolgimento dei giovani anche in sport meno praticati, che proprio in occasione delle manifestazioni olimpiche ottengono una visibilità indispensabile.

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